martedì 30 novembre 2010

Totuccio Miroddi si associa all'appello del vescovo Pennisi sull'abbandono della SP4


Il presidente della II commissione provinciale, Totuccio Miroddi, si associa all’appello del vescovo di Piazza Armerina sulle condizioni della Sp 4. Totuccio Miroddi, accoglie l’appello del vescovo di Piazza Armerina che per mezzo stampa ha denunciato il grave stato di abbandono in cui versa la Strada provinciale Sp 4 e chiede di incontrarlo. Anche il consigliere provinciale del partito Socialista Totuccio Miroddi fa propria l’appello del vescovo della Diocesi di Piazza Armerina Michele Pennisi e chiede un incontro per trovare una strada comune che possa tentare di risolvere il problema “ Mi auguro che l’accorato appello del vescovo Pennisi trovi ascolto anche se dubito fortemente che ciò avvenga” dichiara Miroddi “Purtroppo pensare di risolvere in poche settimane questioni lasciate irrisolte per anni è illusorio, in particolare a fronte di scelte di natura politico-finanziaria compiute altrove che di solito, penalizzano la provincia e in particolare il territorio del comprensorio compreso tra Piazza Armerina, Aidone e Valguarnera. Occorre che finalmente ci si mobiliti per abbattere i muri di gomma che continuano a frapporsi a cominciare dalle odiose burocrazie parassitarie al reale sviluppo del territorio. Su queste questioni il Vescovo, che mi auguro di potere incontrare quanto prima, potrà contare sul mio personale impegno.” La vicenda era nata nei giorni scorso quando il vescovo Michele Pennisi era intervenuto sulla stampa affermando senza mezzi termini che la SP 4 è un colabrodo ma “i sindaci ed i consigli comunali non lottano costantemente per risolvere il problema”. Parole dure che hanno portato il consiglieri provinciale del partito socialista ad intervenire sulla questione. “Si dovrebbero fare – diceva S.E. Pennisi - continue lettere ed ordini del giorno da inviare agli organi competenti, invece sindaci e consigli comunali dei comuni ennesi non affrontano di petto il problema. Quando si sono riuniti ad Enna piuttosto che trovare situazioni comuni non hanno trovato di meglio che litigare tra di loro per le priorità territoriale.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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