Dopo anni decenni di attesa, giovedì scorso in occasione di un apposito consiglio comunale, voluto dal consigliere Fioriglio Basilio, è stato possibile visitare il Palazzo Trigona. Erano presenti Rosa Oliva della soprintendenza di Enna, e Guido Meli, direttore del parco archeologico della Villa Romana del Casale, che erediterà la gestione del Palazzo Trigona, non appena la soprintendenza chiuderà il contratto con l’Enel e potrà effettuare i collaudi degli impianti tecnologici.
“Speriamo di definire a breve il contratto con l’Enel – ha dichiarato Rosa Oliva – perché i soldi disponibili per il contratto vanno spesi entro il 2010, se ciò non dovrebbe accadere i tempi di collaudo subiranno ulteriori ritardi. Il progetto di musealizzazione che abbiamo ultimato comprende in modo definitivo solo una piccola sezione archeologica, per il resto, non avendo materiali da esporre, l’intero piano nobile potrebbe ospitare una mostra interattiva sulla storia della città”. Dunque niente museo reale ma solo un museo sulla carta ancora da studiare per definire l’ordinamento museale. “ Tempi certi per l’apertura non ne possiamo fornire – dichiara Guido Meli – a breve sarà fatto l’appalto per la fornitura degli arredi e degli espositori, l’unica cosa certa che si potrà esporre in futuro, sono alcuni reperti archeologici già individuati, e ospitare qualche mostra per brevi periodi”. Ma il consiglio non ci sta, e, ad intervenire immediatamente è Riccardo Calamaio.“Ringrazio Guido Meli che con chiarezza ha spiegato il futuro del Palazzo Trigona senza definire i tempi essendone impossibilitato. Però non posso nascondere delusione se, dopo avere speso quattro milioni di euro per lavori iniziati nel 2006 e finiti nel 2009, oggi scopriamo che ancora il museo non c’è, forse fra un anno aprirà la sezione archeologica e le splendide sale del piano nobile sarebbero un museo virtuale. Sono amareggiato, questo consiglio comunale nel maggio del 2009 deliberava auspicando che il Trigona fosse aperto, entro il 2010, come museo per il rilancio dell’economia in centro storico legandolo inoltre all’apertura della Villa Romana e all’arrivo della Venere di Morgantina. Questo obbiettivo è sfumato, - continua Calamaio - dobbiamo trovare le soluzioni, sinergicamente alla direzione del parco archeologico, affinchè il museo apra almeno in sintonia con la riapertura della Villa romana, una sintonia culturale ed archeologica del territorio ampliando la sezione archeologica come suggerito dal direttore. Un processo che può essere facilitato in quanto l’arch. Meli, essendo il direttore di un parco probabilmente avrà maggiore autonomia gestionale per potere attivare il biglietto unico villa romana – palazzo Trigona, e siglare un accordo con il Comune di Piazza Armerina ed altri soggetti per una gestione compartecipata a costi contenuti. È necessario che il Comune faccia la sua parte mettendo a disposizione personale di servizio e parte dei fondi provenienti dal 30% degli incassi della villa romana”.
“Speriamo di definire a breve il contratto con l’Enel – ha dichiarato Rosa Oliva – perché i soldi disponibili per il contratto vanno spesi entro il 2010, se ciò non dovrebbe accadere i tempi di collaudo subiranno ulteriori ritardi. Il progetto di musealizzazione che abbiamo ultimato comprende in modo definitivo solo una piccola sezione archeologica, per il resto, non avendo materiali da esporre, l’intero piano nobile potrebbe ospitare una mostra interattiva sulla storia della città”. Dunque niente museo reale ma solo un museo sulla carta ancora da studiare per definire l’ordinamento museale. “ Tempi certi per l’apertura non ne possiamo fornire – dichiara Guido Meli – a breve sarà fatto l’appalto per la fornitura degli arredi e degli espositori, l’unica cosa certa che si potrà esporre in futuro, sono alcuni reperti archeologici già individuati, e ospitare qualche mostra per brevi periodi”. Ma il consiglio non ci sta, e, ad intervenire immediatamente è Riccardo Calamaio.“Ringrazio Guido Meli che con chiarezza ha spiegato il futuro del Palazzo Trigona senza definire i tempi essendone impossibilitato. Però non posso nascondere delusione se, dopo avere speso quattro milioni di euro per lavori iniziati nel 2006 e finiti nel 2009, oggi scopriamo che ancora il museo non c’è, forse fra un anno aprirà la sezione archeologica e le splendide sale del piano nobile sarebbero un museo virtuale. Sono amareggiato, questo consiglio comunale nel maggio del 2009 deliberava auspicando che il Trigona fosse aperto, entro il 2010, come museo per il rilancio dell’economia in centro storico legandolo inoltre all’apertura della Villa Romana e all’arrivo della Venere di Morgantina. Questo obbiettivo è sfumato, - continua Calamaio - dobbiamo trovare le soluzioni, sinergicamente alla direzione del parco archeologico, affinchè il museo apra almeno in sintonia con la riapertura della Villa romana, una sintonia culturale ed archeologica del territorio ampliando la sezione archeologica come suggerito dal direttore. Un processo che può essere facilitato in quanto l’arch. Meli, essendo il direttore di un parco probabilmente avrà maggiore autonomia gestionale per potere attivare il biglietto unico villa romana – palazzo Trigona, e siglare un accordo con il Comune di Piazza Armerina ed altri soggetti per una gestione compartecipata a costi contenuti. È necessario che il Comune faccia la sua parte mettendo a disposizione personale di servizio e parte dei fondi provenienti dal 30% degli incassi della villa romana”.