ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA STUDENTESCA ARMERINA
Ancora una volta la dignità ed il rispetto dell’attività sportiva svolta nella Città dei Mosaici è stata calpestata e cosa più grave tenuta in scarsissima considerazione; infatti oltre all’indecenza nella quale è costretta a lavorare la maggior parte delle Associazioni Sportive a causa delle carenti e fatiscenti strutture, adesso anche l’Amministrazione Comunale tratta gli impianti come immondezzaio, tirandoli a lucido per le proprie esigenze, lasciandolo soffocare sotto una coltre di “monnezza” subito dopo averlo sfruttato, infischiandosene delle più basilari norme igienico/sanitarie in luoghi frequentati soprattutto da bambini. E così, dopo la festa per l’accoglienza di 350 bambini bosniaci presso il Palasport Provinciale di C/da Santa Croce, alle Associazioni Sportive che operano presso la struttura non rimane che piangere. Infatti, dopo gli articoli sui giornali inneggianti a quanto sono stati bravi, quanto siano stati tutti più buoni con chi sta peggio e con chi soffre, dopo aver fatto la corsa per avere un posto in prima fila tra coloro che hanno assistito alla manifestazione alla fine della fiera, sono state spente le luci, chiuse le porte e chi s’è visto s’è visto, dagli amministratori ai dirigenti comunali. Per cui la superficie di gioco che dovrebbe accogliere le gesta atletiche sportive è stato ridotto ad un cumulo di carte, avanzi di cibo, cicche di sigarette, gomme da masticare che difficilmente potranno essere staccate, le tribune che hanno ospitato i bambini e le famiglie sono occupate da bottigliette di ogni genere, panini e biscotti smozzicati, patatine, palloncini rotti e festoni di carta, gli spogliatoi sono occupati da scatoloni utilizzati per trasportare i pacchi dono, mentre i servizi igienici degli spogliatoi e quelli pubblici sono in una condizione pietosa come se fosse passato un esercito di nomadi. E tutto questo è ancora così ben sette giorni dopo la fine dello spettacolo, da quel martedì 22 in cui i 350 bambini bosniaci e centinaia di famiglie siciliane hanno avuto il piacere di trovare un impianto sportivo pulito. Se questa “dimenticanza” fosse stata imputabile ad un privato sarebbe stato di per sé molto grave, il fatto che parliamo di Amministratori Pubblici è sconvolgente. E non si porti la banale scusa che c’è carenza di personale, che provvisoriamente i lavoratori socialmente utili L.S.U. sono sospesi, certo è che i locali degli Uffici Comunali vengono regolarmente puliti. Nel frattempo le Associazioni Sportive, hanno comunque ripulito il campo di gioco per poter effettuare gli allenamenti ricevendo la “promessa” che l’impianto sarebbe stato ripulito in tempi brevi. Tutto questo solo per rimarcare che chi fa sport a Piazza Armerina è figlio di un Dio minore, con Amministratori poco interessati del destino di tanti sportivi, dai più piccoli agli adulti, sportivi derubati della dignità di poter praticare sport in luoghi dove siano rispettate le minime condizioni igieniche; l’impianto sportivo non è di proprietà dell’associazione che lo utilizza temporaneamente né dell’Amministratore Pubblico, anch’egli temporaneamente sulla poltrona di comando. Le strutture appartengono alla collettività, per cui in un paese civile sarebbe necessario averne rispetto come ne hanno ì dirigenti, allenatori ed atleti, impegnati quotidianamente con ramazza secchio e scopa a ripulire gli impianti sportivi che utilizzano, vedi Campo Sportivo S. Ippolito, Palasport, Palestra ex Itis, Palestra Villa Garibaldi, Campi Tennis Bellia, e poi…lo chiamano sport.
Studentesca Armerina.