Piazza Armerina. “Non è vero che Capizzi è stato eletto Presidente del Consiglio. Lo dicono chiaramente le disposizioni legislative”. In sintesi è questo quello che dice il segretario generale della città dei mosaici Carolina Ferro. Che ha inviato una relazione di ben tre pagine volta a chiarire, in sostanza, se quanto affermato dal consigliere Capizzi, e cioè di avere già ottenuto la carica di Presidente del consiglio, fosse corrispondente a verità. Dice la dott.ssa Ferro :“ alla maggioranza semplice sono attribuiti due significati: maggioranza relativa o chi ottiene più voti. Al Segretario Generale non compete attribuire il significato a favore dell’una o dell’altra tesi, e nell’ambito delle votazioni finora effettuate si è applicata la norma statutaria secondo la quale è eletto chi raggiunge la maggioranza, in seconda votazione, dei consiglieri presenti e votanti.
L’interpretazione fornita dall’Assessorato Regionale, con al circolare n° 6 del 2006, è una interpretazione che va oltre il dato normativo testuale,in quanto, l’interpretazione autentica dell’espressione maggioranza semplice la può esercitare esclusivamente l’organo che ha emanato la legge, quindi solo il legislatore regionale”. Continua il segretario generale del Comune di Piazza Armerina “La Circolare Regionale, a supporto della reclamata presidenza del consigliere Capizzi, non è la fonte legittimata ad attribuire il significato alla espressione maggioranza semplice. Alla luce di queste considerazioni l’invocato mancato riconoscimento del Consigliere comunale Capizzi alla elezione della Presidenza del Consiglio Comunale, incontra un altro limite che è quello della Mancata Proclamazione, che doveva essere effettuata dopo la seduta del 19.04.2011, a cui sono seguite numerose altre sedute di consiglio comunale con all’ordine del giorno l’elezione del Presidente del Consiglio, omissione non riconducibile alle funzioni del Segretario Generale.”. Per quanto riguarda la presunta nullità degli atti deliberati dal consiglio la dott.ssa Ferro ci tiene a precisare che “essa è destituita da ogni fondamento perché queste ipotesi non sono contemplate dalla normativa. Se c’è una ipotesi di nullità quella può essere ricercata nella mancanza di volontà, quale elemento essenziale del provvedimento e non certamente nel far proseguire il Consiglio con gli altri punti all’ordine del giorno che non sia l’elezione del Presidente.” Quindi l’assessorato regionale ha dato pieno avallo al Segretario Comunale di fatto intimando al consiglio l’elezione del presidente entro tre giorni dalla prima adunanza utile, pena il commissariamento del consiglio comunale. Intanto la vicepresidente, Ilenia Adamo, ha convocato il consiglio comunale per lunedì prossimo. In quella sede i consiglieri comunali tenteranno per la settima volta di eleggere il loro presidente. Fin’ora le sedute, per ben sei volte non hanno prodotto nulla se non la spesa di circa 12 mila euro per le casse comunali che serviranno a pagare i gettoni di presenza dei consiglieri.
Agistubi Sella