Piazza Armerina. “Se lunedì non riusciamo ad eleggere un presidente è meglio che c’è ne andiamo a casa”. Edoardo Lotario, consigliere comunale del PD da un giudizio severo sull’infinita querelle che sta coinvolgendo ormai da un paio di mesi il consiglio comunale piazzese che non riesce ad eleggere un presidente dopo le dimissioni di Calogero Centonze. Dice Lotario “Se non riusciamo ad eleggere un presidente dopo esserci riuniti per ben sette volte vuol dire che non siamo riusciti a fare politica ed a quel punto è meglio che andiamo a casa ed a gestire tutto sia un commissario”. Peraltro, la regione siciliana, attraverso l’assessorato agli enti locali ha, come abbiamo già detto, diffidato i consiglieri ad eleggere subito un presidente altrimenti invierà un commissario straordinario. Ma la questione, nonostante la diffida, rimane piuttosto controversa.
Infatti, Giuseppe Capizzi, sostiene di essere già stato eletto presidente del consiglio e per questo ha diffidato il comune ed il segretario generale a riconoscere la sua vittoria. Il segretario generale Carolina Ferro, per conto suo, sostiene invece l’esatto contrario confortata – dice lei – dalla normativa regionale. E’ possibile che sulla base della tesi sostenuta da Capizzi lunedì nessuno di coloro i quali lo sostengono si presenti in aula. Intanto la città langue nella crisi. Da due mesi non si svolgono consigli comunali se non per vani tentativi di elezione del presidente. Nessun altro atto deliberativo è stato prodotto. Ben 12 mila euro di gettoni di presenza, in questo lasso di tempo, sono andati sprecati. Il fatto è ormai diventato di dominio pubblico e di discussioni tra la società civile. E’ probabile che lunedì alle 20.00, alcuni consiglieri comunali non si presentino all’appello anche per motivi personali. Quindi dovrebbe abbassarsi il quorum per l’elezione del presidente. A questo punto pare che l’ipotesi più accreditata sia quella di Pino Venezia, attuale capogruppo del PD che potrebbe essere sostenuto anche dai consiglieri del PDL, anche contro le indicazioni del partito guidato da Fabrizio Tudisco. Una specie di operazione alla “Scilipoti” che vedrebbe un “gruppo di responsabili”, Paternicò e Gagliano, sostenere il PD. Paternicò ha già votato per Venezia nelle scorse sedute. Non lo ha fatto fino ad oggi Carmelo Gagliano, che però, come dicono voci di corridoio, lunedì potrebbe far convergere il suo voto verso il capogruppo del PD. Sarebbe un voto decisivo che permetterebbe a Venezia di essere presidente con 10 voti considerando che non tutti i 20 consiglieri saranno presenti.
Agostino Sella