sabato 4 giugno 2011

Tudisco su Gagliano: La sua scelta di presiedere il consiglio è stata autonoma non del PDL

In politica, a volte, si vengono a creare situazioni di forte conflittualità interiore dovendo operare in pochi istanti le scelte migliori e non sempre la soluzione adottata potrà poi trovare valide motivazioni. Cosi è stato ieri sera per il Capogruppo del PDL Carmelo Gagliano durante il Consiglio comunale  che, dovendo scegliere tra l'assenza dall'aula a presiedere la seduta , ha optato per la seconda soluzione. Gagliano, per dovere istituzionale, non se le sentita di tirarsi indietro dopo le "prevedibili" dimissioni del vice Presidente Adamo e quindi entrando in aula, quale consigliere anziano, ha presieduto la seduta permettendo "la scontata" elezione a Presidente del Consigliere Venezia .
In questo blog più volte è stato scritto che la "querelle" sulla Presidenza del Consiglio comunale" era il prodotto della guerra interna tra le opposte fazioni del PD e che il PDL doveva restarne fuori anche in considerazione del contenzioso giuridico-amministrativo che si era generato tra le parti in causa. Ed è proprio per quest'ultimo motivo che si era concordato con Gagliano l'assenza dai lavori consiliari. La scelta di presiedere il Consiglio quindi è stata presa dal Capogruppo Gagliano a titolo esclusivamente personale e non rappresenta la posizione del PDL che rimane sempre distinta e distante dal PD di Ferrara e da quello del Sindaco Nigrelli.
Riteniamo che il vice Presidente Adamo avrebbe potuto rimandare le sue dimissioni e tranquillamente procedere alla elezione del consigliere Venezia (o chi per lui) intuendo che c'erano i numeri per far passare la votazione . La Dott.ssa Adamo ha invece abbandonato la presidenza per passare sui banchi del consiglio partecipando al voto passando "il testimone" all'ingenuo di turno. Consideriamo quanto accaduto uno spiacevole incidente di percorso che non compromette la stima e la fiducia del PDL sul Capogruppo essendo convinti che Gagliano si sia prestato inconsapevolmente ad un gioco dove sarebbe stato più saggio guardare piuttosto che scendere in campo per fare l'arbitro.
Fabrizio Tudisco

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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