
“Una vera e propria mazzata” la definisce il governatore siciliano che si chiede “dove si trovavano i ministri e i parlamentari siciliani quando sono stati approvati questi decreti. Oggi più che mai occorre che le Regioni del Sud facciano fronte comune”
“Nel biennio 2013-2014 – prosegue Lombardo commentando le prime analisi relative all’impatto che la manovra avrà sui conti della Regione e degli enti locali isolani – su Regioni ed enti locali graveranno tagli per ulteriori 9,3 miliardi (un quinto della manovra). In particolare, alle regioni arriveranno 5,4 miliardi in meno, di cui 2,4 a carico delle ordinarie e 3 a carico di quelle a statuto speciale (1 miliardo di euro nel 2013 e due miliardi l’anno successivo), e delle province autonome di Trento e Bolzano, che si aggiungono a quelli gia’ fissati dalla manovra del 2010. Gli altri 4,2 miliardi arriveranno dalle province (1,2 miliardi) e dai comuni (3 miliardi). La decurtazione delle risorse graverà soprattutto su Sicilia e Sardegna: il fondo sperimentale di riequilibrio e il fondo perequativo – previsti dal decreto sul federalismo municipale – sara’ ridotto di 3 miliardi, sempre nel biennio 2013-2014, rendendo squilibrato un federalismo fiscale gia’ penalizzante per il Mezzogiorno e le sue isole”.
“In particolare – continua il governatore – si prevede (art.21 ddl) che il fondo sperimentale di riequilibrio, come determinato dalla normativa sul federalismo fiscale municipale (art. 2 d.Lgs.14 marzo 2011, n. 23), nonchè il fondo perequativo (previsto dall’art. 13 del medesimo d.Lgs), ed i trasferimenti erariali, comprensivi della compartecipazione Irpef, dovuti ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna sono ridotti di 1.000 milioni di euro per l’anno 2013 e di 2.000 milioni di euro annui per gli anni 2014 e successivi e così pure il fondo sperimentale di riequilibrio, (previsto dall’art.21 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68) ed il fondo perequativo (di cui all’art. 23 del medesimo d.Lgs.) ed i trasferimenti erariali, comprensivi della compartecipazione Irpef, dovuti alle province della Regione Siciliana e della Regione Sardegna, nell’ambito della disciplina sul federalismo fiscale applicato alle province, siano ridotti di 400 milioni di euro per l’anno 2013 e di 800 milioni di euro annui per gli anni 2014 e successivi”.
“Comuni e province siciliane – sottolinea – dovranno così rinunciare nel 2013-2014 a circa 3,5 md di trasferimenti perequativi. Dalle simulazioni preparate dagli uffici risulta che gli obblighi di miglioramento del saldo fra entrate e uscite ammontano, per la sola Regione siciliana, a oltre 2 miliardi che si sommano ai seicento milioni gia’ previsti della precedente manovra 2010 e al miliardo di euro di tagli sul programma Fas assegnato alla Sicilia (cifra che si raggiunge con l’ulteriore decurtazione di 360 milioni), e siamo a quasi 3,6 miliardi. Se a questo sommiamo poi i tagli per comuni e province regionali, per il periodo 2011-2014, superiamo complessivamente i 7 miliardi di riduzioni di risorse statali per i siciliani.E’ un massacro, non possiamo subirlo!”