domenica 18 maggio 2014

Facebook a due anni dall'Ipo. Da Zuckerberg a Goldman, gli "insider" hanno incassato 7,2 mld

MILANO - Facebook è pronta a festeggiare due anni dalla quotazione, avvenuta tra mille difficoltà il 18 maggio del 2012, e con il social network stappano anche molti dei suoi "insider", tra dipendenti, azionisti fondatori e dirigenti della prima ora. Dallo sbarco sul Nasdaq ad oggi, infatti, i possessori di pacchetti azionari della creatura di Mark Zuckerberg se ne sono in parte liberati e hanno in cambio intascato la bellezza di 7,2 miliardi di dollari. La cifra emerge in base ai dati raccolti da Bloomberg, che mostrano come i maggiori azionisti del social network più popolare del mondo si siano attivati transando un totale di 186milioni di titoli. Sono stati ben undici gli azionisti rilevanti a mettere sul mercato azioni per almeno 100 milioni di dollari di valore. In cima alla lista va proprio il genietto Zuckerberg, che dalla cessione di titoli ha incassato 3,4 miliardi; a seguire c'è la banca d'affari Goldman Sachs (914 milioni), regista di tutte le grandi operazioni di Wall Street e non solo, che anche in questo caso ci ha visto lungo sottoscrivendo per tempo i titoli del social network. Tocca poi a Peter Thiel, tra i primi investitori e manager di Menlo Park, attraverso un suo veicolo d'investimento (861 milioni); se a quello se ne aggiungono di altri, spiega l'agenzia Usa, in realtà Thiel supera il miliardo d'incasso. Quanto hanno guadagnato gli "insider" di Facebook Il titolo californiano ha surfato sulle onde del Nasdaq, e sulla sua tavola sono stati bravi a posizionarsi per tempo gli "insider". L'azione Facebook ha debuttato ufficalmente a quota 38 dollari, il 17 maggio 2012, per poi entrare in contrattazione l'indomani. In poche ore, dopo gli inconvenienti tecnici, ha iniziato una discesa che è durata fin dopo l'estate. Per gli investitori il business di Zuckerberg non era poi così sostenibile. Col tempo - e le trimestrali pubblicate - però qualcosa è cambiato; il mercato ha riconosciuto la bravura del management nell'espandersi sull'advertising mobile e, complice una euforia dei mercati che ha premiato il tech con seri rischi di bolla, è cominciata la risalita. Ma c'è voluto ancora un anno per tornare ai livelli di Ipo, che poi sono stati superati con i massimi di marzo: oltre quota 70 dollari, praticamente investimento raddoppiato per i sottoscrittori della quotazione. Poi la pressione sul tech degli ultimi mesi ha portato a un nuovo calo, vicino al 20%, da quei picchi. L'andamento di Facebook dalla quotazione ad oggi (il titolo) Le vendite di azioni della propria compagnia, da parte di fondatori, dirigenti o affini, non sono una novità per le società della Silicon Valley e dintorni. "Questo comportamento è tipico di una società che apre il capitale al pubblico, i cui dirigenti iniziano a vendere", spiega a Bloomberg Aaron Boyd, direttore della ricerca sulla governance alla californiana Equilar. Eppure, aggiunge,  "la dimensione del fenomeno in Facebook e la scala a cui tali azioni sono valutate è atipica". L'agenzia Usa sottolinea che gli insider di Facebook ancora detengono la maggioranza delle loro azioni. Bisogna ricordare che, come in molte altre società americane, il social ha due classi di azioni: l'analisi riguarda quelle A, in base alle disclosure delle quote avvenuta ai tempi dell'Ipo e alle successive comunicazioni su movimenti di pacchetti. Le azioni di classe B, che valgono 10 voti, possono essere convertite in A. Non tutti hanno visto lungo con il titolo. Non sono mancati, infatti, i casi di vendite che - certo, col senno di poi - si possono dire scellerate. In quattro delle dieci giornate nelle quali si è registrata la maggior attività di vendita da parte di insider, i pacchetti sono stati ceduti quando il titolo Facebook veleggiava sui 25 dollari, quindi ben sotto il livello di Ipo. Accel Partners, il consigliere Marc Andreessen, e lo stesso veicolo di Thiel, Rivendell, sono stati tra i venditori in quel periodo. Bisognerebbe conoscere il valore di carico di quelle partecipazioni, o quanto le pagarono inizialmente, per fare un bilancio preciso, ma resta il fatto che a giudicare dall'andamento successivo del titolo hanno perso (o meglio, non hanno guadagnato) svariati milioni. Ultima curiosità, il Natale dell'anno scorso è stato un momento da ricordare per molti investitori di Facebook: nel solo 26 dicembre, infatti, diversi azionisti hanno venduto, monetizzando in un sol colpo 2,37 miliardi.


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Inviato da iPhone di Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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