Grazie alla bocciatura della norma salva parenti o Lina Grillo o il fratello Pino dal primo gennaio dovrà dimettersi.
Infatti per evitare i nepotismi di questi anni, di cui è ancora vittima anche il sindaco della città dei mosaici Fausto Carmerlo Nigrelli, dal 2012 sono incompatibili i parenti che ricoprono cariche politiche.
Praticamente non sarà possibile per un assessore e avere un fratello o cognato consigliere comunale.
Praticamente non sarà possibile per un assessore e avere un fratello o cognato consigliere comunale.
Quindi, uno dei due o Lina Grillo o Pino Grillo, dovrà dimettersi.
Io scommetto che si dimetterà Pino Grillo.
Nigrelli è convinto, (beato lui), che Lina Grillo sia il miglior assessore alla solidarità della storia piazzese e quindi guai a toccarla.
Certo, potrebbe sfruttare l'occasione e sistemare la sua squadra piuttosto scarsa!
Ma Nigrelli (beato sempre lui) è convinto di avere la squadra più forte del mondo.
Ci toccherà goderci ancora l'inimitabile trio Grillo, Ribilotta, Cimino.
Certo, potrebbe sfruttare l'occasione e sistemare la sua squadra piuttosto scarsa!
Ma Nigrelli (beato sempre lui) è convinto di avere la squadra più forte del mondo.
Ci toccherà goderci ancora l'inimitabile trio Grillo, Ribilotta, Cimino.
Ecco le norme votate in questi giorni alla regione.
Passa il decreto“salva-precari” Pronto il ricorso alla Consulta contro l’impugnativa dello Stato sul ddl stabilizzazioni. Oggi l’obiettivo principale era quello di riuscire comunque a prorogare gli stipendi degli oltre 700 precari storici della Regione. Obiettivo centrato, agganciando questa proroga all’esercizio provvisorio che per l’occasione è stato prolungato da due a tre mesi. Tanto quanto la proroga dei contratti, appunto, per la quale l’Ars ha stanziato una somma di 7,8 milioni di euro.
Era necessario assicurare la prosecuzione del rapporto di lavoro, ed stato fatto attraverso la proroga dei contratti. Ma resta fermo l’obiettivo della stabilizzazione: in questo senso, alla luce dell’impugnativa del Commissario dello Stato, non escludiamo di ricorrere alla Corte Costituzionale”.
Bocciata, invece, la cosiddetta “norma salva-parenti”. Si tratta di un emendamento presentato dal capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini. Questo emendamento non chiedeva, in realtà, di sopprimere la norma che stabilisce l’incompatibilità tra i ruoli di amministratore e consigliere dello stesso comune tra parenti entro il secondo grado, ma chiedeva di far entrare a regime la norma dal prossimo rinnovo dei consigli. Ma l’Ars ha respinto l’emendamento. Dal primo gennaio, gli assessori che hanno anche un cognato in consiglio, dovranno dimettersi.