Piazza, 14 Marzo 2012
Ancora una volta il centro destra consiliare, oggi maggioranza grazie alla transumanza di alcuni consiglieri eletti nelle liste del Pd, esprime le due caratteristiche principali che ne hanno caratterizzato l’azione in questa legislatura: la malafede e la mancanza di attenzione all’interesse generale.
Il capogruppo Calamaio, peraltro per cultura e formazione, da sempre attento al patrimonio culturale, ha giustamente stigmatizzato il comportamento della maggioranza consiliare che,
bocciando la proposta di permuta tra un tratto di terreno comunale e la particella sulla quale insiste la metà dell’area commerciale realizzata dalla provincia, ha creato un danno al comune e posto un serio ostacolo al riordino del commercio nell’area prossima alla villa proprio a ridosso dell’apertura completa del monumento dopo quattro anni di lavori.
I consiglieri di centro destra hanno replicato con un comunicato pieno di fumo e di notizie inesatte, per nascondere la loro grave responsabilità.
Hanno affermato che si sarebbe trattato di una soluzione pasticciata. Niente di più falso. Si tratta di un percorso assolutamente trasparente che sintetizzo subito.
All’inizio del 2011 avevo sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Provincia, il Parco della Villa e il Comune con lo scopo di riordinare la situazione delle proprietà in contrada Casale. In tale protocollo si prevedeva, tra l’altro, che la regione permutasse con il comune l’area che ospita metà dei box commerciali realizzati in ambito PIT in cambio del piazzale superiore e di un breve tratto di strada, attualmente occupati dalle bancarelle e di una particella che ospita il 60% della Villa.
Mandata la proposta in Consiglio comunale, io stesso la ritiravo perché un’ulteriore riflessione mi aveva convinto che non fosse opportuno cedere la particella che accoglie parte del monumento, anche se essa è di fatto inutilizzabile anche perché, nel frattempo, la regione aveva deciso di affidare a privati le aree archeologiche in Sicilia.
Io mi sono sempre dichiarato contro questa soluzione e ho scritto, in tempi non sospetti, alla regione chiedendo che, in caso di volontà di cessione della gestione della Villa, essa sia affidata al Comune.
Ho ritenuto, dunque, di mantenere la proprietà della particella che contiene la Villa al demanio del Comune e, al tempo stesso, di acquisire un’area di pregio, quella commerciale realizzata dalla provincia, che può portare reddito al comune e consente di mantenere il controllo sulla qualità dei servizi aggiuntivi al turista, in cambio di un’area che serve alla Villa come via di fuga.
Il comune potrebbe ricavare gli affitti dei box da destinare a servizi ai beni culturali e al turismo. La Regione ha dato disponibilità ad accettare questa proposta, ma, osservando che la superficie dell’area che il comune cederebbe è molto inferiore a quella dell’area commerciale e che quest’ultima produce reddito, ha chiesto, a compensazione, che metà degli incassi ricavati dal comune sull’area commerciale, al netto delle spese sostenute, venissero girati all’amministrazione dei Beni culturali. Dopo un breve confronto con il direttore abbiamo concordato che essi verrebbero messi a disposizione del Parco per essere spesi sulla Villa stessa, ma in un apposito capitolo del bilancio comunale. In altre parole non un euro sarebbe andato a Palermo; metà degli incassi sarebbero stati usati per la Villa e il resto per il patrimonio culturale e il turismo. Dove sarebbe una sola conseguenza negativa di questo accordo?
Il pasticcio consisterebbe nel fatto che su uno dei diversi documenti, peraltro, superato da quelli successivi, quindi ininfluente, c’è un errore di battitura che indica il numero di particella in 28 anziché 18.
I consiglieri affermano che con questo accordo si sarebbe tolto il 50% degli incassi alla città, ma non dicono che senza questo accordo alla città non verrà un solo euro e che, se sarà la regione a mettere in affitto i box, le somme andranno tutte nel bilancio regionale e a Piazza non tornerà un solo soldo.
Sono stati, dunque, gli 11 consiglieri di centro destra che bocciando la proposta hanno arrecato un danno economico serio alla città, in un momento in cui tutti i Comuni si stanno attrezzando per compensare nei bilanci i minori trasferimenti da parte dello Stato.
L’accordo con la Regione non c’entra nulla con le trattative in corso con la Provincia regionale che è legittima proprietaria del parcheggio e della metà dell’area commerciale.
Tutto è stato fatto alla luce del sole, tutto è stato trasmesso ai consiglieri comunali che sono stati informati di tutti i dettagli nei diversi passaggi previsti dalle procedure, compreso quello in conferenza dei capigruppo.
La verità è che adesso il centro destra, avendo ufficializzato l’essere maggioranza, non può più nascondersi dietro le presunte debolezze del gruppo che sostiene l’amministrazione e ha la piena responsabilità di ciò che accade in consiglio. E il dramma è che anche questa volta i consiglieri dell’opposizione per fare un dispetto al sindaco o all’amministrazione hanno danneggiato seriamente la città. D’altra parte Centonze in Consiglio ha affermato senza giri di parole che il suo gruppo ha votato contro la proposta: “per una questione politica” poiché “nella seduta consiliare della mozione di sfiducia si è capito chiaramente che il Sindaco non ha più la maggioranza in Consiglio e che ora c’è una maggioranza diversa”. Ha anche affermato che “ogni cosa deve essere discussa preliminarmente, altrimenti non sarà approvato più nulla”.
La verità è tutta qui. E come lavora questa nuova maggioranza si è visto fin dalla prima seduta: pur di ostacolare le proposte dell’amministrazione questi consiglieri sono disposti a fare pagare alla città qualunque prezzo.
Se lo ricordino i cittadini.
Il sindaco
Fausto Carmelo Nigrelli
Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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