domenica 20 maggio 2012

Quale futuro per Piazza. Le riflessioni di Fabrizio Tudisco

Qualche sera orsono ci siamo riuniti con numerosi esponenti politici di varia estrazione per portare avanti un primo tentativo per individuare i punti di convergenza per creare un progetto elettorale comune in previsione delle elezioni comunali del 2013 . A distanza di qualche giorno ho fatto un riepilogo sereno della serata e non posso fare a meno di constatare che nella politica cittadina c’è molta litigiosità, rancori personali, diffidenza e tanti altri comportamenti che rendono il clima particolarmente teso e che poco si addicono al vivere civile che dovrebbe caratterizzare la vita politica locale.Siamo ancora lontani dalle elezioni comunali ma il buongiorno s’inizia a vedere dal mattino; il confronto politico è già diventato scontro con dichiarazioni forti del tipo “se ci sarà lui non ci sarò io”.
Navigando nei Blog vorrei leggere interventi che parlano di obiettivi per lo sviluppo futuro del nostro paese, idee nuove per meglio sviluppare questa Città e renderla vivibile.
Leggo invece irrilevanti informazioni, se non addirittura attacchi e accuse, quasi sempre fatte dietro l’anonimato.
È mio parere che, a Piazza Armerina, la politica è spesso vista con distacco e disinteresse proprio per questi atteggiamenti, queste lotte interne, che al posto di far progredire il paese lo trascinano verso un futuro certamente non roseo ma in cui le decisioni verranno magari prese da chi, il paese non lo abita, non lo conosce e non lo vive quotidianamente. La forte recessione economica che stiamo attraversando sta destabilizzando la società ed i partiti (tutti), a causa degli scandali finanziari e gestionali, sono giustamente sotto accusa da parte dell'opinione pubblica. Non è più tempo di proclami e chiacchiere da bar, il momento è critico e quello che si prospetta nei prossimi anni deve "obbligarci" a mettere da parte ogni forma di litigiosità partitica e personale . Se si continua così non arriviamo da nessuna parte
Vogliamo cambiare le cose? Cambiamole!
Smettiamola allora come prima cosa di rimproverare ed attaccare gratuitamente chi non la pensa allo stesso modo, rispettiamo le opinioni differenti in quanto vediamo i problemi da ottiche diverse.
È comunque l’unione a fare la forza, non il tentativo di annientare il pensiero e l’iniziativa altrui.
Mi hanno sempre insegnato che è importante ascoltare e sapersi confrontare con tutti, anche le persone che la pensano in modo diverso dal mio.
È solo grazie ad un costruttivo scambio di opinioni, magari dopo un acceso ma arricchente scontro dialettico, che si può migliorare un progetto trovando insieme le soluzioni migliori.
Vorrei quindi d’ora in avanti poter svolgere riunioni concrete, nelle quali i miei colleghi parlano dell’attaccamento alla cosa pubblica e di quanto vogliano fare di buono per la nostra Città.
Vorrei quindi anche poter essere nella posizione di forza per dare, in tutta serenità, il mio contributo in un gruppo tenuto insieme da nobili ideali e non da meri comparaggi d’interesse elettorale. Cambiamo le cose.
Facciamo squadra.
Pensiamo al futuro di Piazza Armerina

Fabrizio Tudisco

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI