lunedì 16 luglio 2012

Maria Grasso scrive una lettera aperta ad Eleonora Germanà. I miei dati sulle violenze sono diversi.


Gentilissima Dottoressa , ho letto con grandissima attenzione lo stralcio della sua tesi di laurea nel quale lei tratta il tema della violenza delle donne sugli uomini.
Ora, al di là della mia posizione di donna, desidererei poter esprimere la mia opinione come presidente dello sportello antiviolenza Donneinsieme “ Sandra Crescimanno” che da due anni circa opera sul nostro territorio provinciale.
Mi ha molto colpita la sua affermazione quando lei sostiene che “a fronte di una violenza cieca e diretta dell’uomo ne abbiamo una subdola e vendicativa tipica della donna”
Devo dire che lei, cara Dottoressa Germanà, ha una grande stima delle donne che ritiene subdole e vendicative per carattere, dimenticando quanto le donne siano accoglienti , diplomatiche, amorevoli, capaci di far nascere una vita e di dare la propria vita.

E’ possibile che una donna possa essere violenta ma le sue statistiche sulla violenza al femminile mi dispiace, ma non coincidono con i dati in mio possesso.

Le do solo il dato relativo al femminicidio in Italia: 500 vittime dal 2008 al 2011 e 70 dall’inizio del 2012, una delle ultime assassinata dal marito incinta al nono mese di una bambina..

Questi sono dati che posso darle e posso anche farle avere nomi e cognomi delle vittime.



Ora, al di là delle provocazioni rispetto alla sua scelta di parlare di questo problema, ci sono passaggi di questo suo lavoro che non condivido assolutamente.

Purtroppo i media non ci “affollano” la mente di atti quotidiani di violenza, non inveiscono sugli uomini, non li dipingono come mostri così come lei dichiara. I media in genere liquidano con un trafiletto l’ennesima vittima di violenza e con un titolo che è un copia e incolla di tanti altri titoli : delitti passionali li definiscono e in quell’aggettivo passionale c’è tutto il dramma di una società che non sa come tutelare le donne e i bambini dalla piaga sociale che è il maltrattamento portato alle estreme conseguenze.

La invito a venire presso il nostro sportello, carissima Dottoressa: la invito ad assistere alle nostre accoglienze; la invito ad ascoltare le storie di umiliazione e di percosse che ci raccontano le donne; la invito a venire con noi nei pronto soccorso dove arrivano le donne piene di lividi e con la fratture agli arti dichiarando di essere cadute dalle scale; la invito, carissima Dottoressa Germanà, a leggere le relazioni delle Forze dell’Ordine che intervengono nelle case , chiamati dai vicini mossi a pietà e non perché a gridare aiuto è un uomo. Mi creda Dottoressa, sono vent’anni che lavoro al Tribunale di Enna e non ho mai letto una sola denuncia per lesioni, per violenza sessuale, per violenza domestica contro una donna la cui parte lesa fosse un uomo.

Arrivano, ogni tanto, denunce per stalking . Poche in verità.

Ma veramente lei pensa che le donne che vanno a fare la denuncia vengono accolte , comprese , assistite, supportate mentre un uomo verrebbe deriso e non verrebbe preso nemmeno in considerazione?

Le Forze dell’Ordine, cara Dottoressa sono lì per raccogliere una denuncia e se la denuncia viene fatta per lesioni o maltrattamenti non esiste genere: il maltrattamento, le lesioni, la violenza sessuale ( anche quella di una donna contro un uomo), le minacce, lo stalking, sono reati e come tali vanno perseguiti non importa se chi li commette sia uomo o donna. . Un uomo non ha scarse probabilità di essere preso sul serio. Io le dico che un uomo ha pari opportunità rispetto ad una donna di essere preso sul serio.. è diverso.

Lei parla di deprivazioni economiche. Ma da parte di chi dottoressa? Ma dove sono le donne che gestiscono completamente il denaro di un uomo soprattutto se esse non lavorano. Semmai il problema è al contrario. Le donne, soprattutto al sud, non lavorano e dipendono totalmente dal marito/convivente/maltrattante che spesso sperpera i soldi che guadagna in attività diverse senza curarsi completamente dei bisogni della famiglia. E’ uno dei problemi che hanno le donne quando vengono al centro antiviolenza. Non essere economicamente indipendenti li tiene legate al loro aguzzino alle volte per tutta la vita.. E anche lì dove le donne hanno uno stipendio spesso questo viene consegnato al marito/convivente perché lui possa gestirlo.



Lei sostiene che “ si presume che le donne abbiano un vantaggio in termini di violenza psicologica”

E poi aggiunge “ sebbene nessuna ricerca scientifica sia stata mai effettuata sulla prevalenza di questa forma di maltrattamento” Qual è questa forma di violenza psicologica che le donne fanno sugli uomini? Costringerli a buttare la spazzatura alla sera quando tornano dal lavoro e non vedono l’ora di mettersi in ciabatte davanti la tv a vedere la partita? Accompagnare i figli in palestra, agli scout, a musica,? Caricare la lavatrice?, rifare i letti, stirare, stendere la biancheria, cucinare magari fare la spesa,? badare con i genitori anziani magari quelli di lui? Aiutare i figli a fare i compiti, andare a parlare con gli insegnanti? Che mi dice dottoressa? Le sale gioco sono piene di donne che giocano d’azzardo, i campetti di calcio sono pieni di donne che giocano con le amiche in tornei di calcio a 5; al circolo di cultura di Piazza Armerina, per esempio, ci sono un sacco di donne che leggono il giornale sedute davanti all’ingresso perfettamente rilassate e alla Società Operaia tutte le mogli ogni sera vanno a farsi la partitina a carte e quando tornano a casa trovano la cena pronta. Dottoressa si guardi intorno. C’è un mondo al maschile che ci ha portati dove siamo.. Un mondo dove la violenza contro le donne è maschio. Mi dispiace doverlo ammettere ma dagli stupri etnici di massa della Bosnia , agli stupri in Tanzania , in Sudan, in Nigeria e nei paesi dove c’è la guerra; dalle mutilazioni genitali agli aborti obbligati se si è incinte di una femmina in Cina , dalla tratta delle donne vendute dagli uomini al mercato della prostituzione alla pedopornografia minorile, dall’acidificazione ai matrimoni forzati al turismo sessuale che vede gli uomini, i nostri uomini stuprare bimbe di otto / dieci anni e potrei continuare all’infinito . LA VIOLENZA E’ MASCHILE ED E’ LA PRIMA CAUSA DI MORTE PER IL GENERE FEMMINILE e questo non lo dico io lo dicono gli studi delle Nazioni Unite.

E’ vero, spesso le separazioni sono conflittuali e coloro i quali pagano il prezzo piu’ alto sono i bambini ed è anche vero che qualche volta le donne usano i figli per colpire i compagni ma da qui a dire che esiste un problema violenza sugli uomini mi pare che ce ne voglia….

Qualcuno ogni tanto mi dice che “quelle” dei centri antiviolenza ce l’hanno con gli uomini. Io rispondo che “quelle “ dei centri antiviolenza sono contro gli uomini violenti che non hanno rispetto della vita umana..

C’è un bellissimo sito: si chiama Maschile /Plurale. La invito ad andare a leggere quello che gli uomini dicono di se stessi rispetto alla violenza che perpetrano tutti i giorni nei confronti delle donne. Forse leggendo qualche intervento al maschile potrebbe rivedere certe sue posizioni e comunque le rinnovo il mio invito a venirci a trovare allo sportello antiviolenza.



Un cordiale saluto. Maria Grasso –Presidente Donneinsieme “Sandra Crescimanno” Piazza Armerina

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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