lunedì 7 ottobre 2013

NOI, generazione dalla memoria corta

di Marilena Mercurio 
Già noi siamo la generazione dalla memoria corta, noi che un tempo ci vergognammo della leggi razziali voluti da Mussolini, che mandarono alla morte chi sa quanta gente, solo per il fatto che fossero ebrei.
Noi che abbiamo accettato tranquillamente la legge Bossi-FINI e abbiamo candidato Borghezio come Euro Deputato, che ci siamo fatti condannare dalla suprema corte per il diritti Umani per il respingimento dei migranti in mare dopo l'accordo scellerato tra Maroni e Gheddafi.
Ma l'Italia, cos'è, e gli Italiani dove e cosa sono diventati, la barca senza vela e senza timone che dipende dalla corrente.
Oggi Piangiamo, un numero tremendo di giovane vite spezzate dall'indifferenza. Non vengono in Europa per lavoro, per turismo e studio, questa gente scappa, sta fuggendo dalla guerra, dagli stermini che sono nel medio Oriente, in Africa. Ma all'Occidente (Europa e America), Colossi Democratici che sanno che la guerra dipende anche da loro. A chi si vendono le armi, chi le produce, chi ha interesse a petrolio, Diamanti, Rame, Uranio?..
L'Africa è il luogo dove facile innestare piccole guerre, la Terra dove si può depredare. Allora la gente scappa e da qualche parte deve andare.
Ma l'Italia ora scopre, che sono Bambini, donne anche in gravidanza, giovani, con la paura e con la speranza negli occhi. Ora in quei oltre 300 morti il sipario è calato, lì in fondo al mare, senza nome e storia, solo un numero nel braccialetto e il numero nella bara, per dire è Stato. Uno spettacolo agghiacciante quelle bare allineate, con un numero scritto sopra, tanti morti, tante storie, affetti, e un futuro spezzato. Nell'hangar del dolore, si sta sospesi. È il tempo della coscienza, siamo tutti responsabili di quel dolore. L'indifferenza non paga, l'ostilità produce grettezza, la perdita di sensibilità riduce la nostra capacità di essere umani.
Non si può provare pietà per una tragedia inaudita, e fermarci a questo. Ogni giorno arrivano barche carichi di giovani donne, bambini, uomini alla mercè dei trafficanti che decidono il quando e il come la gente possa vivere. Chi sa quante vite si sono persi in questo tragitto, quante umiliazioni, vessazioni, violenze e abusi. Il mediterraneo è lastricato da innocenti vite, andati già sotto il peso dell'indifferenza.
Né l'ONU, né la comunità Europea, ha previsto corridoi umanitari che permettano ai rifugiati o ai richiedenti asilo, un viaggio protetto così come prevedono i trattati internazionali. È il tempo in cui i singoli cittadini prendano consapevolezza che gli organismi internazionali preposti a delle specifiche azioni di protezione facciano il loro lavoro bene, poiché i contribuenti li retribuiscono, per il loro servizio non reso. È il tempo di smascherare le micro guerre nel corno d'Africa e in altri territori che sono solo il pretesto per il commercio occulto delle holding delle armi e del traffico dei minerali preziosi, gas. Ogni uomo e ogni donna è un bene infinitamente prezioso, non si può prezzolare come fanno i trafficanti, anche coloro che leggono la vita anche attraverso i progetti che ne possono ricavare innanzi al bisogno umano.
È il tempo di riappropriarci di una sana morale, che riesce a guardare la vita come il dono che è, senza sé e senza ma. Fermiamo questa tragedia, cresciamo nella consapevolezza nel riscatto del diritto e del dovere.


Mercurio Marilena Figlia di Maria Ausiliatrice





Via Regina Margherita, 22 Bercellona PG

333.6607163




Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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