QUESTURA DI ENNA
=UFFICIO STAMPA=
Enna, 3 gennaio 2014
COMUNICATO STAMPA
“Tentata rapina ad Enna: fermati due pregiudicati di Gela - ”
Alle ore 20:00 circa di giovedì 2 gennaio 2014, perveniva al “113” una telefonata da parte di un cittadino il quale segnalava che era in corso un tentativo di rapina all’interno di una gioielleria sita ad Enna in via Roma.
Il passante aveva notato due giovani allontanarsi velocemente dal predetto esercizio commerciale, specificando come gli stessi, dopo aver percorso a piedi un breve tratto di strada, fossero saliti a bordo di un ciclomotore, dandosi alla fuga.
Venivano, pertanto, avviate le immediate ricerche con il pattugliamento delle zone interessate dall’evento ed allertati, altresì, tutti gli equipaggi dislocati sul territorio; si provvedeva, inoltre, a diramare la segnalazione alle sale operative delle forze di polizia sedenti nelle province limitrofe.
Nel contempo, personale della Squadra Mobile, portatosi sul luogo, acquisiva informazioni utili in ordine alle modalità dell’azione delittuosa ed in merito alla descrizione dei malviventi. Gli operatori, in particolare, apprendevano che poco prima due giovani, uno dei quali travisato, si erano introdotti all’interno della gioielleria e, dopo avere minacciato con un taglierino il titolare e la propria dipendente, aggredivano le vittime con pugni e calci, al fine di farsi consegnare il denaro in cassa e i preziosi disponibili.
La reazione delle vittime, tuttavia, non consentiva ai due malfattori di portare a termine il piano delittuoso; i rapinatori, allontanatisi dal negozio, si davano, infatti, a precipitosa fuga per le vie del centro, dileguandosi a bordo di uno scooter, la cui targa, benché camuffata dall’utilizzo di nastro adesivo, veniva rilevata dai passanti che la riferivano alle forze di polizia.
L’imponente dispiegamento di pattuglie sul territorio consentiva, alle successive ore 21:15, il rintraccio da parte di una pattuglia della Sezione Polizia Stradale di Caltanissetta, allertata dalla Sala Operativa della Questura, che intercettava in località Capodarso i malviventi in fuga a bordo del motociclo segnalato.
I due soggetti, alla vista della polizia, invertivano repentinamente la marcia, tentando di sfuggire al controllo.
Tuttavia, il personale operante, dopo un breve inseguimento, riusciva a bloccare colui che conduceva il mezzo e, nel contempo, si metteva alla ricerca del secondo rapinatore, allontanatosi attraverso i campi viciniori.
Il malvivente fermato veniva portato presso gli uffici della Squadra Mobile di Enna, ove, frattanto, le vittime avevano formalizzato querela per i fatti suddetti, e ove si procedeva, altresì, al compimento degli atti di p.g. susseguenti.
Il reo veniva identificato in D’ALEO Fabrizio, nato a Gela (CL) il 31.7.1995, ivi residente, pregiudicato.
Per quanto sopra, gli uomini della Squadra Mobile di Enna e della Sezione di Polizia Stradale di Caltanissetta, dopo le formalità di rito, arrestavano il D'ALEO, per tentata rapina aggravata, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e guida con patente diversa, e, come disposto dal P.M. di turno, dott. Augusto RIO, lo associavano presso la Casa Circondariale di Enna.
L’altro complice, RINZIVILLO Giovanni, nato a Gela il 10.6.1988, ivi residente, sorvegliato speciale di P.S., alle ore 04:00, veniva intercettato da una pattuglia dei Carabinieri di Caltanissetta, in quel territorio.
Il brillante esito dell’attività svolta costituisce il risultato dell’intensificazione dei controlli effettuati dalle forze di polizia in ambito provinciale, disposti - in un’ottica di prevenzione e di contrasto alla criminalità- dal Questore di Enna Ferdinando Guarino, il quale ha inteso rafforzare la presenza delle pattuglie sia nel centro cittadino che nelle aree rurali periferiche, maggiormente colpite da eventi di natura predatoria.
In tali evenienze, si rileva decisiva la sinergia operativa tra forze di polizia e la tempestività dell'allarme, affinché, nell'immediato, si possa addivenire alla risoluzione di casi del genere.
In tale ottica di prevenzione, negli ultimi giorni sono state irrogate dal Questore numerose misure di prevenzione nei confronti di altrettanti soggetti pregiudicati, rintracciati dalle pattuglie su strada nelle contrade rurali, senza giustificato motivo.
Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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