lunedì 3 febbraio 2014

Ars, scoperto un "tesoretto" ai deputati stipendi puntuali

Loro, gli stipendi, li hanno presi. La paralisi finanziaria che ha colpito la Regione, dopo la mazzata del commissario dello Stato alla legge di bilancio, non ha bloccato la cassa di Palazzo dei Normanni: giovedì i 90 deputati dell'Ars hanno ricevuto regolarmente le busta paga e gli accrediti bancari. In lieve ritardo rispetto alla solita scadenza del 23 di ogni mese, ma in netto anticipo rispetto ai ventimila dipendenti regionali che, per via della tardiva approvazione del bilancio, avvenuta solo ieri mattina, percepiranno i loro emolumenti non prima della fine della prossima settimana. E in attesa rimangono pure i 22 mila precari degli enti locali. Per non parlare del personale dei teatri o di altre categorie di lavoratori a contratto, come i 20 mila forestali, i cui salari restano incagliati nella parte censurata della Finanziaria: per liberarli ci vorrà un'altra manovra. Eppure la fonte è la stessa: il bucherellato bilancio della Regione. Com'è possibile che i disagi di questi giorni, che hanno spinto i sindacati autonomi a proclamare lo sciopero per martedì, abbiamo risparmiato gli onorevoli siciliani? Semplice: malgrado la più volte sbandierata difficoltà finanziaria, che a inizio gennaio l'ha "costretta" a chiedere due milioni di euro in più a mamma Regione, l'amministrazione dell'Ars aveva messo da parte un "tesoretto". Cinque milioni di euro provenienti dall'ex fondo di solidarietà dove confluivano i soldi per le buonuscite dei deputati. Con quelle risorse, l'Assemblea ha deciso di pagare non solo i parlamentari, ma anche i 240 amministrativi e gli 80 stabilizzati dei gruppi. Il deputato questore Paolo Ruggirello spiega che l'operazione è stata dettata anche da ragioni di decoro: "Qualcuno aveva cominciato a scrivere, con l'intento ormai diffuso di ridicolizzare l'istituzione, che all'Ars erano finiti pure i soldi per la carta igienica. Allora il collegio dei questori ha deciso di rimediare a questa situazione e, in attesa del trasferimento della prima rata di contributo da parte della Regione, è stata deliberato l'utilizzo delle risorse dell'ex fondo di solidarietà, soppresso con la legge sulla spending review, per pagare anche i deputati. Cosa c'è di male? Mica li rubiamo gli stipendi?". Il discorso, a sentire Ruggirello, non fa una piega. Anche perché, da questo mese, i parlamentari regionali hanno una freccia in più da scoccare contro chi li ritiene privilegiati: l'avvenuta riduzione dei compensi, scesi a circa 8.300 euro al mese. Cifra comunque non indifferente, nello scenario attuale. Di certo, la vicenda segna una volta ancora il divario fra il Parlamento posto in cima al Cassaro (dove peraltro una trentina di burocrati ormai superano abbondantemente gli emolumenti dei deputati) e il resto di un comparto pubblico o parapubblico che risente in modo maggiore (eufemismo) gli effetti della crisi. Per carità, non è che anche gli onorevoli, a volte, non abbiamo pagato la difficile congiuntura. E non abbiamo dovuto attendere anche una ventina di giorni per avere le loro indennità. Ma quando accadde, nel luglio del 2012, l'allora presidente dell'Ars Francesco Cascio gridò solennemente allo scarso rispetto dell'istituzione: "Siamo trattati come fornitori". Esagerò decisamente in pessimismo, Cascio, visto che i fornitori della Regione reclamano, da mesi, crediti milionari. Insomma, fatto salvo il diritto di tutti i lavoratori di prendere lo stipendio a fine mese, ecco di nuovo la Sicilia a due velocità. Produttrice di disparità e paradossi: mentre il governatore Crocetta, mercoledì, decideva di tenere in sospeso la pubblicazione del bilancio e di rinviare dunque il pagamento degli stipendi a oltre ventimila impiegati, si apprestava a ricevere  -  in modo probabilmente inconsapevole  -  il suo stipendio di oltre 8 mila euro in qualità di deputato dell'Ars.


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Inviato da iPhone di Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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