giovedì 1 settembre 2016

I rappresentanti dei comitati per i liberi consorzi scrivono al presidente Crocetta

A seguire la copia integrale del documento inviato al presidente Rosario Crocetta

OGGETTO:    Legge regionale 4 agosto 2015, n. 15 “Disposizioni in materia di Liberi Consorzi comunali e Città Metropolitane”, attuazione dell’art. 44.



Sign. Presidente della Regione Siciliana,
Sign. Assessore delle Autonomie Locali,

Da parecchi mesi le comunità di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea, attendono la ratifica, attraverso la legge-provvedimento prevista dall'art. 44 della L.r. 15/2015, di ciò che hanno scelto seguendo l’iter procedimentale imposto dapprima dalla L.r. 8/2014 e successivamente dalla sopra citata L.r. 15/2015 al fine di portare a compimento le variazioni territoriali degli Enti territoriali intermedi e dare piena attuazione al disposto normativo.

Nonostante queste comunità abbiano centrato l’obiettivo esprimendo la propria volontà di cambiamento secundum legem, si continua a non dar seguito alla predetta volontà democraticamente maturata e legittimamente espressa dai suddetti Comuni.


Il 20 luglio 2016, il plenum dell'Assemblea Regionale Siciliana ha deciso di condividere le motivazioni della propria I Commissione legislativa permanete, decidendo di non dare seguito, di fatto, all’approvazione della normativa di ratifica delle le variazioni territoriali.

I Ddl governativi n° 1.190, 1.191, 1.192 e 1.193, attuativi dell’Art. 44 comma 2 della L.r. 15/2015, come detto, sono stati posti nel limbo dal Parlamento regionale per delle INADEMPIENZE, a detta dell'Organo legislativo da attribuire ESCLUSIVAMENTE al Governo regionale e, segnatamente, all'Assessorato Regionale retto dall'On.le Lantieri.

Infatti, testualmente, la motivazione addotta dal Presidente della I Commissione Ars, On. Salvatore Cascio, al Plenum dell'Assemblea per il non passaggio all'esame dei DDL è stata la seguente:

“Quando il disegno di legge è arrivato in Commissione, la stessa non ha disquisito sul fatto della costituzionalità o meno del disegno di legge e del quesito referendario, ma è entrata nel merito squisitamente tecnico, Presidente, nel senso che l’articolo 2 prevede un passaggio di competenze economiche, di personale, quindi vi sono delle poste, sia negative che positive, che vanno a carico o della città metropolitana o dei liberi consorzi.
La Commissione ha chiesto al Governo se vi era un quadro sinottico, un report, una tabella per capire se questo meccanismo metteva in discussione la funzionalità successiva degli altri liberi consorzi. Perché è chiaro a tutti che quando centomila abitanti del libero consorzio di Caltanissetta transitano nel libero consorzio di Catania gli effetti sono duplici. Abbiamo una sovraesposizione su Catania e una sottoesposizione su Caltanissetta. Il personale come verrà distribuito? Anche perché i commissari sono stati richiamati, anche da parte della Corte dei Conti, a mettere in atto delle procedure per mettere in sicurezza i conti delle province, e tra le principali procedure vi è quella del piano degli esuberi.
La Commissione non capiva come poteva la provincia, pardon, il libero consorzio di Caltanissetta fare un piano di esuberi, non avendo già diviso a priori le competenze tra il territorio di Gela e Niscemi e le province di Caltanissetta.

Allora, tutti questi eventi hanno fatto sì – è stato chiesto più volte al dirigente generale e all’Assessore che erano presenti – che necessitava un ulteriore approfondimento, quindi la
Commissione ha ritenuto di non votarle, di non passare all’articolato per una carenza istruttoria sul disegno di legge, quindi per un fatto squisitamente tecnico, non volendo né mortificare i cittadini dei territori sopramenzionati e anche perché, devo dire e lo ripeto, lo ribadisco per un ulteriore volta, quel referendum non era riferito a questo quesito, era tutt’altra cosa.
Ora, in termini procedurali è chiaro che non avendo votato il passaggio all’articolato, questo ai sensi dell’articolo 64 del Regolamento va in Aula.

Pensiamo , che la discussione può essere unificata per tutti e quattro i disegni di legge, perché  si ripetono esattamente le stesse cose l’un per l’altro.
La Commissione non ha, in questo momento, fatti ulteriori che gli possono chiarire quel quadro e quelle risposte che volevamo da parte del Governo.
Quindi, da questo punto di vista, la Commissione si rimette all’Aula, perché già si è espressa, sarebbe ultroneo dire, si riesprime nuovamente, però è chiaro che tutti quei dubbi permangono e sono cogenti alla discussione.”

Allo stato attuale, Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea, attendono l’attuazione del più volte richiamato art. 44 della L.r. 15/15, pienamente in vigore ma disapplicato.
Lettera morta benché a tutti gli effetti vigente.
Vogliamo ricordare alle SS LL, che con nota del 19 luglio 2016, il Sottosegretario alle Autonomie Locali, On. Gianclaudio Bressa, ha già chiesto che venisse compiuto l’intero iter della L.r. 15/2015, con particolare riferimento all’art. 44.
Tenuto conto di quello che è sinora avvenuto, considerato il posticipo delle elezioni degli Enti intermedi siciliani votato dall’Assemblea regionale siciliana il 3 agosto 2016, che dispone l'individuazione delle elezioni in una domenica compresa tra il 1 ottobre e il 30 novembre 2016, chiediamo al Governo di RISPETTARE LA LEGGE VIGENTE e ripresentare i DDL di variazione territoriale completi, questa volta, della necessaria istruttoria da parte dell'Assessorato competente come espressamente chieste in Aula dal Presidente della I Commissione legislativa permanente, in segno di rispetto delle regole democratiche e di rispetto del volere delle popolazioni e dei Comuni.


Considerato che già in passato, per presentare i medesimi DDL, queste comunità hanno dovuto attendere un periodo di tempo ingiustificatamente lungo, dovendo ricorrere ad atto di diffida stragiudiziale, attenderemo non oltre 10 giorni dalla ricezione della presente nota, riservandoci di adire ogni percorso utile concessoci dall'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana di cui, fino a prova contraria, la Regione Siciliana fa ancora parte.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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