OGGETTO: Legge regionale 4 agosto 2015, n. 15 “Disposizioni in materia di Liberi Consorzi comunali e Città Metropolitane”, attuazione dell’art. 44.
Sign.
Presidente della Regione Siciliana,
Sign.
Assessore delle Autonomie Locali,
Da parecchi mesi le comunità di Gela, Piazza
Armerina, Niscemi e Licodia Eubea, attendono la ratifica, attraverso la legge-provvedimento
prevista dall'art. 44 della L.r. 15/2015, di ciò che hanno scelto seguendo
l’iter procedimentale imposto dapprima dalla L.r. 8/2014 e successivamente
dalla sopra citata L.r. 15/2015 al fine di portare a compimento le variazioni
territoriali degli Enti territoriali intermedi e dare piena attuazione al disposto
normativo.
Nonostante queste comunità abbiano centrato
l’obiettivo esprimendo la propria volontà di cambiamento secundum legem, si continua a non dar seguito alla predetta
volontà democraticamente maturata e legittimamente espressa dai suddetti Comuni.
Il
20 luglio 2016, il plenum dell'Assemblea Regionale Siciliana ha deciso di
condividere le motivazioni della propria I Commissione legislativa permanete,
decidendo di non dare seguito, di fatto, all’approvazione della normativa di
ratifica delle le variazioni territoriali.
I Ddl governativi n° 1.190, 1.191, 1.192 e
1.193, attuativi dell’Art. 44 comma 2 della L.r. 15/2015, come detto, sono
stati posti nel limbo dal Parlamento regionale per delle
INADEMPIENZE, a detta dell'Organo legislativo da attribuire ESCLUSIVAMENTE al
Governo regionale e, segnatamente, all'Assessorato Regionale retto dall'On.le
Lantieri.
Infatti, testualmente,
la motivazione addotta dal Presidente della I Commissione Ars, On. Salvatore
Cascio, al Plenum dell'Assemblea per il non passaggio all'esame dei DDL
è stata la seguente:
“Quando
il disegno di legge è arrivato in Commissione, la stessa non ha disquisito sul
fatto della costituzionalità o meno del disegno di legge e del quesito
referendario, ma è entrata nel merito squisitamente tecnico, Presidente, nel senso che l’articolo 2 prevede un passaggio di
competenze economiche, di personale, quindi vi sono delle poste, sia negative
che positive, che vanno a carico o della città metropolitana o dei liberi
consorzi.
La Commissione ha chiesto al Governo se vi era un quadro
sinottico, un report, una
tabella per capire se questo meccanismo metteva in discussione la funzionalità
successiva degli altri liberi consorzi. Perché
è chiaro a tutti che quando centomila abitanti del libero consorzio di
Caltanissetta transitano nel libero consorzio di Catania gli effetti sono
duplici. Abbiamo una sovraesposizione su Catania e una sottoesposizione su
Caltanissetta. Il personale come verrà distribuito? Anche perché i commissari
sono stati richiamati, anche da parte della Corte dei Conti, a mettere in atto
delle procedure per mettere in sicurezza i conti delle province, e tra le
principali procedure vi è quella del piano degli esuberi.
La
Commissione non capiva come poteva la provincia, pardon, il libero consorzio di Caltanissetta fare un piano di
esuberi, non avendo già diviso a priori le competenze tra il territorio di Gela
e Niscemi e le province di Caltanissetta.
Allora, tutti questi eventi hanno fatto sì – è stato chiesto
più volte al dirigente generale e all’Assessore che erano presenti – che
necessitava un ulteriore approfondimento, quindi la
Commissione ha ritenuto di non votarle, di non passare
all’articolato per una carenza istruttoria sul disegno di legge, quindi per un
fatto squisitamente tecnico, non volendo né
mortificare i cittadini dei territori sopramenzionati e anche perché, devo dire
e lo ripeto, lo ribadisco per un ulteriore volta, quel referendum non era
riferito a questo quesito, era tutt’altra cosa.
Ora, in termini procedurali è chiaro che non
avendo votato il passaggio all’articolato, questo ai sensi dell’articolo 64 del
Regolamento va in Aula.
Pensiamo ,
che la discussione può essere unificata per tutti e quattro i disegni di legge,
perché si ripetono esattamente le stesse
cose l’un per l’altro.
La
Commissione non ha, in questo momento, fatti ulteriori che gli possono chiarire
quel quadro e quelle risposte che volevamo da parte del Governo.
Quindi,
da questo punto di vista, la Commissione si rimette all’Aula, perché già si è
espressa, sarebbe ultroneo dire, si riesprime nuovamente, però è chiaro che
tutti quei dubbi permangono e sono cogenti alla discussione.”
Allo stato attuale, Gela, Piazza Armerina,
Niscemi e Licodia Eubea, attendono l’attuazione del più volte richiamato art. 44
della L.r. 15/15, pienamente in vigore ma disapplicato.
Lettera morta benché a tutti gli effetti
vigente.
Vogliamo ricordare alle SS LL, che con nota del
19 luglio 2016, il Sottosegretario alle Autonomie Locali, On. Gianclaudio
Bressa, ha già chiesto che venisse compiuto l’intero iter della L.r. 15/2015,
con particolare riferimento all’art. 44.
Tenuto conto di quello che è sinora avvenuto,
considerato il posticipo delle elezioni degli Enti intermedi siciliani votato
dall’Assemblea regionale siciliana il 3 agosto 2016, che dispone
l'individuazione delle elezioni in una domenica compresa tra il 1 ottobre e il
30 novembre 2016, chiediamo al Governo di RISPETTARE LA LEGGE VIGENTE e
ripresentare i DDL di variazione territoriale completi, questa volta, della necessaria
istruttoria da parte dell'Assessorato competente come espressamente chieste in
Aula dal Presidente della I Commissione legislativa permanente, in segno di
rispetto delle regole democratiche e di rispetto del volere delle popolazioni e
dei Comuni.
Considerato
che già in passato, per presentare i medesimi DDL, queste comunità hanno dovuto
attendere un periodo di tempo ingiustificatamente lungo, dovendo ricorrere ad
atto di diffida stragiudiziale, attenderemo non oltre 10 giorni dalla ricezione
della presente nota, riservandoci di adire ogni percorso utile concessoci
dall'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana di cui, fino a prova
contraria, la Regione Siciliana fa ancora parte.