COMUNICATO STAMPA
Può sembrare presuntuoso iniziare col dire “avevamo
Ragione”, ma è successo tante volte, e
la cosa grave è che non ci hanno voluto mai credere, deliberatamente e
pretestuosamente, né all’Assemblea Regionale Siciliana, né al Governo
Regionale, a cui hanno prestato il fianco certi professionisti prezzolati del
circuito dell'informazione, o forse sarebbe meglio definirli della non
informazione.
Ma la Storia non mente. Mai. Quando fu promulgata la L.r.
8/14, anticipammo tutti nell'affermare che con quel provvedimento legislativo
non sarebbe nato nessun nuovo Libero Consorzio in Sicilia, mentre si
“sparavano” numeri compresi tra i 15 e i 40 liberi consorzi che si sarebbero
creati. Già allora non siamo stati creduti, ma i fatti ci hanno dato ragione.
Poi, abbiamo detto che i referendum confermativi che si sono svolti a Gela,
Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea fossero validi, ma in tanti non ci credevano
ed ancora oggi, invero, qualche disinformato o in malafede ci specula sopra;
eppure avevamo ancora una volta ragione. Di recente, abbiamo segnalato un
problema legato al mancato raccordo tra le L.r. 11/15 e la L.r. 15/15 (comunicato stampa del 28 luglio 2016, “Incompetenti con
dolo”, in allegato), ovvero la differenza del numero di elettori, che
saranno chiamati al voto per eleggere le cariche degli enti intermedi
siciliani, tra i 29 comuni andati al voto nel giugno 2016 e tutti gli altri. I
fatti ci stanno per dare, di nuovo, ragione. Perché siamo sempre stati dalla
parte delle regole.
Cionondimeno, fingono di ignorarci. Puntualmente, però, le
“nostre profezie” si avverano e l’Assemblea regionale continua a collezionare
brutte figure, arrivando tra poco all’ottavo passaggio legislativo di una
riforma pasticciata.
Ieri all’ARS,
durante la 373a seduta, il Presidente della I Commissione Affari
istituzionali , Salvatore Cascio, ha dichiarato:
“Signor
Presidente, intervengo perché questa mattina c’è stata una riunione in I
commissione e, tra i temi trattati, c’è stato quello delle votazioni per il
rinnovo dei Liberi Consorzi e delle città metropolitane.
Nel corso di quella seduta è nata più
di una perplessità. Ma la perplessità maggiore riguarda un fatto tecnico, nel
senso che vi è un disallineamento tra i consigli eletti nell’ultima tornata
elettorale e i consigli eletti precedentemente a questa tornata elettorale. Semplifico. Vi sono dei Comuni che con lo stesso peso
hanno 30 consiglieri comunali e Comuni con lo stesso peso specifico, con lo
stesso peso ponderato, alla luce della nuova votazione, hanno 24 consiglieri
comunali. Allora il calcolo non è stato riaggiustato, nel senso che il Comune
che ha 30 consiglieri comunali moltiplicherà l’indice ponderato del singolo
consigliere comunale per 30 mentre, l’altro, moltiplicherà il voto ponderato
del singolo consigliere comunale per 24. Quindi si viene a creare una discrasia
in un sistema omogeneo di votazione con due pesi e due misure diversi che
potrebbe anche influire sull’esito elettorale.” - aggiungendo infine
– “…e
quindi si è addivenuto alla possibilità di rinviare queste elezioni di sessanta
giorni”.
Più diretto
nell’attestare il fallimento l’On. Zito:
“Siccome la situazione è ormai allo
stallo più totale, l’unica cosa che forse riusciremo a fare in questa Assemblea
è rinviare per l’ennesima volta le elezioni ai liberi consorzi in Sicilia.”
Finora abbiamo sempre indovinato cosa sarebbe avvenuto in
tema di Province/Liberi Consorzi in Sicilia, come detto anticipando tutti,
quindi giusto per restare nel tema, sveliamo un altro grande problema a cui
l’ARS sembra dedicare poca attenzione, mentre in realtà sappiamo che provoca
parecchi malumori all’interno del Palazzo dei Normanni: Le variazioni territoriali.
Già, sono proprio le variazioni territoriali a causare il
mal di pancia ai Deputati regionali, variazioni che si portano dietro anche le
variazioni dei collegi elettorali per le elezioni regionali, quindi
l’incertezza per alcuni di poter conservare o meno la poltrona.
Ebbene, se non si risolve questo drammatico problema, che
sta facendo indignare i cittadini siciliani sulla affidabilità delle
istituzioni, non potranno svolgersi le elezioni degli enti intermedi siciliani.
Bisogna completare tutto l’iter della Legge Regionale 15/15, prima di poter
organizzare i Liberi Consorzi, e l’art.
44 della LR 15/15 rimane tutt’oggi non applicato.
Quindi, i politici
siciliani non si affannino a ricercare cariche nei Liberi Consorzi siciliani,
perché le elezioni, come abbiamo più volte detto, non si svolgeranno.
Del resto, alla fine i fatti ci hanno dato sempre ragione. E
ce la daranno anche stavolta.
Filippo Franzone Salvatore
Murella
Luigi Gualato Gaetano Buccheri
Coordinatore CSAG Portavoce Comitato
Pro Portavoce
Comitato Portavoce
Consulta
Referendum per i
Liberi Consorzi
______________________
Liberi Consorzi e Città Metropolitane:
ELEZIONI EX
PROVINCE ILLEGITTIME
INCOMPETENTI…
CON DOLO
La riforma siciliana dei Liberi Consorzi e delle Città
Metropolitane, per i tempi ed i modi di attuazione, la si può paragonare alle
telenovelas: tante puntate, passano gli anni ma il quadro generale rimane comunque
inalterato.
Fu il 3 marzo 2013 quando il
Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, con una iniziativa
“mediatica” ha sbandierato, ancor prima di discuterne in seno alla maggioranza
ed al Parlamento regionale, ad un programma televisivo condotto da Massimo
Giletti (Agorà), annunciò: “A partire
da domani aboliremo le Province e saremo la prima Regione a tagliarle".
Non una abolizione vera,
altrimenti non varrebbe neanche la pena di parlarne, ma una farsa tutta
siciliana che rispetta (per tradizione) Il Gattopardo: Se
vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.
Sicché, ci vogliono ben 6 passaggi legislativi
(leggi regionali n° 7/13, 8/14, 15/15, 28/15, 5/16, 8/16) per trovare un
fallace punto d’incontro tra parlamentari, 6 passaggi legislativi per prendere
in giro i siciliani ed arrivare al mero cambio di denominazione (da Provincia
Regionale a Libero Consorzio) e di elezione degli organi di rappresentanza (da
diretto e popolare diventa indiretto e partitico) dell’ente intermedio
siciliano, il quale ultimo tutto è tranne che “Libero”.
Oltre 1.200 giorni, pari a tre anni e quattro
mesi, per produrre… il nulla. Quel poco prodotto dall’ARS viene impugnato più
volte dal Governo nazionale (l’unico titolato a poter impugnare in via diretta
le Leggi della Regione dinanzi la Corte Costituzionale). Il parlamento
regionale si “piega” al volere del Governo centrale, modificando la, anzi, le
leggi.
In tutto questo processo, di per sé già
irrazionale, entra in gioco la “grana” delle modifiche territoriali, di
conseguenza gli interessi dei parlamentari regionali intenti a non modificare i
giardini (collegi) elettorali per le elezioni regionali.
La
situazione oggi è degenerata fino a mettere in discussione il rispetto delle
autonomie locali, il rispetto del corpo elettorale quindi dei cittadini, il
rispetto dei principi di legalità.
Il voto in aula del 20 luglio 2016, in cui di
fatto il l’ARS, recependo i rilievi infondati della I Commissione, ha aperto un
solco insanabile tra cittadini, specie quelli dei quattro comuni coinvolti
nelle variazioni territoriali, e le istituzioni. Passa un messaggio tra la
popolazione che non è per nulla
confortante: la gente è convinta che le leggi vengano prodotte per farle
osservare solo al popolo, mentre chi legifera è visto come immune e
sollevato dal rispettarle.
La
vicenda non è conclusa,
anzi tutt’altro, ogni giorno che passa emerge sempre più l’incompetenza
e l’irragionevolezza del legislatore siciliano.
Se da un lato i comitati ufficiali promotori del
passaggio alla Città Metropolitana di Catania hanno promesso battaglia, con
ogni mezzo a disposizione, con motivazioni più che legittime, dall’altro gli
errori pregressi ed attuali mettono in luce i vari problemi causati dal
legiferare in modo schizofrenico.
Infatti, il 12 luglio la Giunta Regionale ha
fissato la data per le elezioni degli organi dei Liberi Consorzi. La data
prevista è l’11 settembre 2016. Il 20 Luglio il Presidente della regione ha
emesso il Decreto di indizione delle elezioni di II livello. Anche i sindaci
metropolitani hanno emesso i decreti per l’elezione dei consigli metropolitani,
data prevista 25 settembre.
Oltre alla circostanza che vede l’iter della LR
15/15 incompleto, poichè necessita di un ulteriore passaggio, proprio come
chiesto per conto del Governo centrale dal Sottosegretario alle Autonomie
Locali Gianclaudio Bressa, che con nota del 19 luglio 2016 inviata al
Presidente della Regione, ha chiesto esplicitamente di concludere l’intero iter della riforma dei
Liberi Consorzi, un’altra pesantissima
tegola sta per cadere addosso il legislatore siciliano e riguarda il voto
ponderato per l’elezione degli organi dei Liberi Consorzi e Città
Metropolitane.
La modifica alla LR 15/15 avvenuta con la LR 5/16, riporta per il calcolo dei criteri di ponderazione direttamente alla L 56/14 denominata “Del Rio”, che all’art. 32 così dispone:
Ciascun elettore esprime un voto che viene ponderato sulla base
di un indice determinato in
relazione alla popolazione
complessiva della fascia demografica del comune di cui e' sindaco o consigliere, determinata ai sensi del comma
33.
A prima vista sembra tutto normale,
ma in Sicilia la normalità sovente, grazie all’audacia del legislatore, si
trasforma in assurdità, assumendo le caratteristiche della burla.
Poche settimane fa, in Sicilia, si
sono tenute le elezioni comunali in alcune città, tali elezioni, a norma della
LR 11/15, stabiliscono, per i comuni andati recentemente al voto e per tutti
gli altri che voteranno in seguito, la riduzione del 20% dei consiglieri
comunali. Succede per l’effetto delle due norme (L 56/14 e LR 11/15) che, i
comuni che hanno effettuato le recenti elezioni amministrative, nonostante
all’interno della stessa fascia di popolazione di altri comuni, sono
svantaggiati perché il calcolo per la ponderazione non tiene conto del minor
numero di consiglieri, alterando la rappresentatività.
Nella tabella sottostante alcuni
esempi:
FASCIA “ E” COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 30.000 E FINO A 100.000
ABITANTI
|
ABITANTI
Dati
ISTAT 2015
|
MESE E
ANNO ULTIME ELEZIONI COMUNALI
|
INDICE DI
VOTO PONDERATO
|
NUMERO VOTANTI
|
TOTALE
PUNTEGGIO CITTÀ
|
ENTE
INTERMEDIO
|
VITTORIA
|
63.092
|
GIUGNO
2016
|
11,67
|
24 CONSIGLIERI
1 SINDACO
|
291,75
|
LIBERO
CONSORZIO RAGUSA
|
MODICA
|
54.651
|
GIUGNO
2013
|
11,67
|
30 CONSIGLIERI
1 SINDACO
|
361,77
|
LIBERO
CONSORZIO RAGUSA
|
ALCAMO
|
45.504
|
GIUGNO
2016
|
7
|
24 CONSIGLIERI
1 SINDACO
|
175
|
LIBERO
CONSORZIO TRAPANI
|
CASTELVETRANO
|
31.781
|
MAGGIO 2012
|
7
|
30 CONSIGLIERI
1 SINDACO
|
217
|
LIBERO
CONSORZIO TRAPANI
|
CALTAGIRONE
|
38.828
|
GIUGNO
2016
|
3,28
|
24 CONSIGLIERI
1 SINDACO
|
82
|
CITTÀ
METROPOLITANA CATANIA
|
ADRANO
|
36.285
|
GIUGNO
2013
|
3,28
|
30 CONSIGLIERI
1 SINDACO
|
101,68
|
CITTÀ
METROPOLITANA CATANIA
|
CANICATTÌ
|
35.763
|
GIUGNO
2016
|
7
|
24 CONSIGLIERI
1 SINDACO
|
175
|
LIBERO
CONSORZIO AGRIGENTO
|
LICATA
|
38.007
|
MAGGIO 2015
|
7
|
30 CONSIGLIERI
1 SINDACO
|
217
|
LIBERO
CONSORZIO AGRIGENTO
|
I comitati promotori ufficiali hanno
posto all’attenzione dei sindaci dei comuni coinvolti nelle variazioni
territoriali tale problematica, al fine di valutare l’invio di una nota ai
Prefetti, al Presidente della Regione Siciliana, al Presidente ARS ed all’Assessore
delle Autonomie Locali, affinché vengano messi a conoscenza del macroscopico
errore.
Quindi, in questo modo quasi certamente salteranno le date del voto per
l’ente intermedio siciliano, mostrando ancora una volta la totale mancanza di competenza e
preparazione del legislatore siciliano che, con arroganza tradisce puntualmente
le aspettative dei cittadini.
Al riguardo, non possiamo esimerci
dal constatare come alcuni rappresentanti parlamentari di Gela e Piazza
Armerina, abbiano tradito le legittime aspettative dei loro concittadini gelesi,
Piazzesi, nonché dei cittadini di niscemesi e licodiani. Non è passato, invero
inosservato il metodo di voto ed i votanti. Si è votato con voto segreto per Gela e accertato l’esistenza
di
una solida maggioranza contro le legittime aspettative dei quattro
centri, si è poi proceduto, per i restanti tre DDL con voto Palese ed uniforme.
Rosario Crocetta (gelese), in qualità di Presidente della Regione e capo del Governo
isolano, in teoria doveva sostenere i DDL governativi di variazione, votati
favorevolmente - solo dopo la diffida dei comitati - dalla giunta regionale: assente in aula. In questo argomento
assente da tre anni e tre mesi.
Parimenti, Luisa Lantieri (piazzese), Assessore regionale delle Autonomie
Locali: i DDL escono dal suo assessorato con la sua firma; Riferisce nelle
relazioni che tutti i passaggi sono regolari; Al momento del voto per la sua
città però con ogni probabilità non intuisce che dopo il voto segreto per Gela
gli altri DDL sarebbero stati votati con voto palese e vota contraria; accortasi del voto palese, successivamente
chiede al Presidente dell’ARS di rilasciare la dichiarazione di voto per
l’astensione. In ogni caso, una situazione molto imbarazzante nei confronti dei
propri concittadini: può l’assessore proponente astenersi in una materia che
riguarda peraltro la propria città?
Proseguiamo con Antonio Venturino (piazzese): Vicepresidente ARS. Contrario a
priori al passaggio di Piazza Armerina e degli altri comuni alla Città
Metropolitana di Catania, nonostante i cittadini, l’amministrazione ed il
consiglio comunale hanno sempre chiaramente manifestato la volontà di aderire
alla Città Metropolitana di Catania: voto contrario.
Ben più spregiudicato Giuseppe Arancio (gelese): è stato
l’unico dei cinque ad avere il coraggio di autoinvitarsi all’audizione dei
Sindaci dei quattro comuni e dei Comitati promotori ufficiali in I Commissione
dove, lasciando inorriditi sindaci e componenti dei comitati, sciorina una
serie di inesattezze strumentali che, guarda caso, la I Commissione fa proprie.
Si schiera così apertamente contro le
libere scelte dei quattro comuni. In aula mantiene la propria personale
posizione, con voto contrario.
Infine, Giuseppe Federico (gelese), contrario da sempre ad ogni tipo di
autonomia per l’area gelese. Nel periodo in cui con la proposta popolare si
tentava l’istituzione della Provincia di Gela, da Presidente della Provincia di
Caltanissetta, fu contrario. Per l’istituzione del Libero Consorzio di Gela,
non pervenuto. Per l’adesione al Libero Consorzio di Catania, ancora contrario.
Per l’adesione alla Città Metropolitana di Catania, assolutamente contrario. In
aula vota favorevole sugli altri DDL,
rimangono i dubbi sul scrutinio a voto segreto del DDL di Gela, considerata la
contrarietà esibita negli anni.
Il risultato finale è che in Sicilia i Consorzi non sono “Liberi” come non
sono “liberi” di scegliere comuni e cittadini.
Tocca ai cittadini rimettere ordine e far rispettare le regole di una
democrazia. In questa area ci si lavora da 12 anni.
Filippo Franzone Salvatore
Murella
Luigi Gualato
Gaetano Buccheri
Coordinatore CSAG Portavoce Comitato
Pro Portavoce
Comitato Portavoce
Consulta
Referendum per i
Liberi Consorzi