giovedì 8 novembre 2007

L'Ucim apre l'anno sociale con il vescovo Pennisi


Piazza Armerina. E’ stata una celebrazione liturgica nella splendida chiesa di San Giovanni presieduta dal Vescovo Michele Pennisi, ad aprire l’anno sociale dell’UCIIM, l’unione cattolica italiana degli insegnanti medi. Numerosi sono stati gli educatori presenti che hanno ascoltato le riflessioni suggerite dal Vescovo durante l’omelia, sul ruolo dell’educatore nella società contemporanea. “Oggi più che mai – ha ribadito Monsignor Michele Pennisi - in un momento di crisi di valori e certezze, di diffuso relativismo culturale, diventa centrale la figura e il ruolo dell’educatore, al quale viene affidato un compito delicato, estremamente difficile, ma nello stesso tempo significativo, perché ai giovani è affidata la nostra storia. La lezione di Don Bosco e il suo grande amore per i giovani dovrebbe guidare ogni educatore nel compito da assolvere non con autorità, ma con grande autorevolezza. I docenti – ha continuato il Vescovo - dovranno essere testimoni credibili del loro impegno agli occhi degli studenti, sempre più alla ricerca di modelli significativi da seguire”. Il vescovo si è soffermato anche sulla grave crisi della famiglia, incapace di dimostrare fermezza nell’indicare valori e priorità, incapace di riscoprire la valenza educativa del no alle innumerevoli richieste dei figli, pronta invece ad adire le vie legali per una valutazione del figlio non ottimale o per una bocciatura indesiderata. “Oggi la scuola italiana si trova sul banco degli imputati – hanno detto gli insegnati presenti - fa notizia più l’errore dell’insegnante, invece non trova adeguato rilievo il quotidiano lavoro di quanti con responsabilità e dedizione affrontano la sfida educativa”. La Presidente prof.ssa Mirella Calcagno ha ringraziato il nostro Vescovo per gli spunti di riflessione offerti che saranno sviluppati negli incontri formativi dell’Uciim e ha comunicato ai presenti che nella settimana di Pasqua la associazione ospiterà don Carlo Nanni, consulente ecclesiale nazionale.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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