lunedì 27 luglio 2009

Dove è finito il volto di Ercole Fanciullo?

Piazza Armerina. “Dov’è finito il volto di Ercole fanciullo?” Questa è la domanda che pone Salvatore Ciurca, studioso e autore di libri, sulla villa Romana del Casale. Se possibile ammirare al museo dei marmi ritrovati e colorati la testa efebica di Ercole adulto e il volto di una giovane dama di età Flavia ritrovata dai Carabinieri nell’ottobre del 2007, nulla sembra sapersi sulla testa efebica di Ercole fanciullo e della mano dell’eroe greco mentre impugna il corno della cerva di Cerinea. Eppure come dichiara Ciurca “esistono delle foto che risalgono agli anni 50 quando l’archeologo Gino Vinicio Gentili portò alla luce l’intero complesso della Villa Romana del Casale.” Molti dei reparti catalogati dal prof. Gentili sono stati posti all’interno del Palazzo Trigona. Accatastati e lasciati dentro il palazzo nobiliare per essere destinati, con ogni probabilità, nel futuro museo comunale: “Si trova all’interno del palazzo Trigona il volto e la mano di Ercole?” si chiede Salvatore Ciurca che tempo addietro pose la questione in occasione di un convegno organizzato sui marmi ritrovati all’interno della Villa Romana. La figura dell’eroe principale della mitologia greca riveste un ruolo importante all’interno della Villa sia nella lettura del pavimento mosaicato che nella simbologia. Famoso per le dodici fatiche che possono essere viste all’interno del triclinio, insieme alla vittoria sui giganti anguipedi, uccisi dalle mitiche frecce intrise dal sangue dell’Idra di Lerna, insieme all’apoteosi di Ercole incoronato da Giove e la statua posta nell’abside centrale. Nulla o quasi si sa sui reperti catalogati dal prof. Gentili e posti all’interno del Palazzo Trigona “I reperti che la Villa ci ha lasciato sono migliaia, in che stato si trovano, non mi è dato saperlo” afferma Ciurca. Il magazzino allestito all’interno del Palazzo Nobiliare più importante della città che si trova sulla cima del colle Mira pare tenuto sotto stretta sorveglianza e protetto da misure di sicurezza che sembrano garantirlo dai numerosi tombaroli che in questa città hanno fatto scempio di numerose opere. Per ultimo, proprio dal quel magazzino spari il volto di una giovane dama di età flavia recuperata dal nucleo dei Crabinieri il 2 ottobre del 2007.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI