Comunicato COBAS su manifestazione del 4 giugno 2010-06-03
Ebbene, noi a Palermo ci saremo con il nostro bagaglio di speranze e di determinazioni ferme e convinte di non ritornare con le mani vuote ma con una piattaforma accettabile e propedeutica alla definitiva risoluzione di questa vergogna nazionale che è il precariato lavorativo strutturale e reso ineluttabile come una veste della quale non ci si riesce a liberare.
Il 4 giugno sarà una giornata campale per la massiccia presenza e per la rabbia che sapremo mettere in campo per sollecitare chi ci governa e, nella fattispecie, i nostri rappresentanti regionali a dispiegare tutte le loro capacità persuasive per convincere i rappresentanti nazionali a non fare finta di non vedere e a rivedere quell’amenità gestionale e contabile emanata dal commissario di governo che con un colpo di penna ha vanificato la buona volontà, una volta tanta espressa e manifestata dai nostri politici regionali, di volere attivare procedure di stabilizzazione volte, anche se gradualmente, alla definizione di questa più che ventennale diatriba.
Devono capire che gli indicatori economici ( leggasi Patto di stabilità) sono solo e soltanto virtuali e vengono sempre dopo, molto dopo, gli indicatori sociali, le esigenze fattuali e reali di una realtà mortificante e vergognosa che costringe ancora due generazioni di lavoratori alla stregua di entità sindacalmente indefinibili e senza alcun peso contrattuale.
Ma cosa può significare lo sforamento di un decimale di PIL a fronte di decine di migliaia di lavoratori e di famiglie da loro rappresentate il cui salario e potere di acquisto non riesce a farli resistere nemmeno per la prima settimana? ( infatti le fatidiche tre settimane sono riservate a noi lavoratori di ruolo!).
Che si passino una mano sulla coscienza e decidano per il meglio e per il giusto! Oramai i lavoratori sono davvero stanchi e useranno tutti i mezzi pacifici, ma non per questo meno efficaci di sistemi di boicottaggio rigoroso e deciso, volti a riaffermare il diritto al primo diritto e cioè a essere riconosciuti contrattualmente per quello che sono e che già svolgono all’interno dell’Ente Comune. Si è visto in questi giorni di grande e compatta mobilitazione in quale stato gestionale sia stato ridotto il Comune costretto a limitarsi ai servizi essenziali proprio perché questi nostri colleghi sono essenziali al Comune e alla Collettività e non ci stanno a essere usati dalla politica siciliana quali strumento da usare per risolvere le beghe della spaccatura del PDL siciliano o delle mire dei Finiani e degli Schifaniani. Non si gioca sulla pelle dei lavoratori!...Se si fosse votato nel 2010 e non nel 2008 alla Regione, le cose starebbero diversamente e io non starei qui a scrivere queste parole piene di rabbia!...Altro che Patto di Stabilità!!..I signori di Roma alzano il loro prezzo e il loro ricatto cerca di coinvolgere la vita di 22.500 lavoratori che, purtroppo per loro, non si faranno ingannare perché, ormai, nelle condizioni in cui si trovano hanno solo da guadagnare perché hanno già perso tutto. I COBAS sapranno organizzarsi per una lotta lunga e dura perché solo una grande capacità di resistenza riuscirà a stroncare le meschinità e le bassezze di questa politica. Confido in una soluzione ragionevole ed equilibrata, ma se ciò non fosse, renderemo ancora più dura la lotta.
Piazza Armerina 3 giugno 2010 Il Coordinatore Provinciale COBAS
Bascetta Luigi