Sul versante igienico-ambientale, basta fare un giro in città e dintorni per rendersi conto di trovarsi in una discarica a cielo aperto: sono ricomparse le discariche abusive fatte bonificare da Mattia; tutto il centro storico, e non solo, è diventato una piccionaia con le strade tappezzate da escrementi dai miasmi nauseabondi che impediscono una tranquilla passeggiata per le vie urbane. Questo non ci rende onore e soprattutto ci degrada agli occhi dei turisti che vengono a visitare la nostra città. La sporcizia che regna sovrana, grazie anche al pessimo funzionamento del servizio di nettezza urbana, con la compiacenza di chi ci ha amministrati e amministra, soprattutto dal momento in cui fu affidata la gestione ad Ato rifiuti a tromboni e/o “trombati” della politica, perché funzionali a vecchie logiche clientelari a discapito delle tasche dei contribuenti che debbono pagare per un servizio pressoché inesistente. Tale gestione, rivelatasi fallimentare, perché priva di ogni logica imprenditoriale e su cui è intervenuta anche la Procura della Repubblica, è la prova provata della inefficienza.
Posso solo dire, allo stato attuale, che nel breve periodo di Assessorato con Mattia avevamo iniziato un percorso finalizzato, oltre che alla bonifica, anche ad una ripresa produttiva della Miniera, di cui anche il Presidente Monaco era stato messo a conoscenza. Per dovizia di informazione, il 29 giugno u.s., nella seduta della III Commissione Attività Produttive dell’ARS, siamo stati invitati in audizione e in quella sede sono stati forniti al Presidente e al Vicepresidente della Commissione stessa, dettagli tecnici sia per quanto riguarda la bonifica del sito che per la sua ripresa produttiva, avuto riguardo soprattutto alla sua consistenza giacimentologica. Questo sta a significare che quanto pubblicato, in termini progettuali, da Giuseppe Mattia, ha senso e significato. E’ chiaro ed evidente che quando si vuole portare il confronto politico su progetti mirati ad uno sviluppo socio-economico ed occupazionale della nostra Provincia, emergono forti lacune, inadempienze e carenza progettuale degli Enti locali, tali da fare innescare meccanismi perversi per boicottare e denigrare qualsiasi iniziativa valida, perché la logica dominante è quella di parlare, parlare e continuare a parlare dei problemi che attanagliano le nostre comunità, forse perché i ciarlatani di professione sono convinti che i problemi si risolvano parlandone, senza una seria e concreta progettualità.
CARMELO SALVAGGIO