“Si corre il rischio di vedere elevata l’ennesima cattedrale nel deserto con lo sperpero inutile di denaro pubblico.” Queste in sintesi le ragioni che spingono una parte del mondo sindacale, i Cobas e l’Anva Confesercenti, a dire no alla costruzione dei parcheggi seminterrati in piazza Falcone e Borsellino per proporre in alternativa l’area dove insiste l’ex cinema Ariston che sarebbe demolito. “Per la realizzazione di tale opera si corre il serio rischio, per ragioni tecnico-strutturali e geomorfologici, di vedere elevata una ennesima cattedrale nel deserto, cosa che in questo momento Piazza Armerina non ha bisogno, con lo sperpero inutile di denaro pubblico. Un cantiere aperto in eterno e mai concluso, come la Salerno-Reggio Calabria.
Per chi l’avesse dimenticato – continua la nota Anva/Cobas - per realizzare una semplice rotonda a Santa Croce ci sono voluti circa nove mesi. Figuriamoci la realizzazione di un’opera di dimensioni astronomiche come dovrebbe essere l’ipotetico parcheggio in piazza Falcone-Borsellino. A nostro parere non si è veramente consapevoli del danno che andrebbe a subire la nostra città sia per l’immagine che offriremo ai turisti che il danno economico per le attività commerciali del circondariato. Probabilmente molte delle suddette attività saranno costrette a chiudere, con tutte le conseguenze che questo comporterà nella vita economico-sociale dei diretti interessati. Perché non si prende in considerazione, seriamente, l’idea di realizzare la stessa opera ma all’aperto e senza strutture in cemento armato sull’area occupata attualmente dall’ex cinema Ariston?” propone l’Anva e i Cobas “eliminando cosi una struttura fatiscente, oltre che pericolante, inutile e ingombrante. La somma di 800 mila euro di mutuo necessario per iniziare la realizzazione dei lavori, appesantirebbe, se il mutuo dovesse essere acceso, notevolmente il bilancio del comune e i soldi per pagare gli interessi ricadranno direttamente o indirettamente sui cittadini. Perché andare ad impelagarci in una avventura imprenditoriale che non dà garanzie sicure sull’esito introitale e tantomeno sulla fine dei lavori, quando invece abbiamo da abbattere solo una struttura pericolante da decenni? Pertanto – chiude la nota di Cobas e dell’Anva - che si paghino pure le penali previste nel caso di opera non realizzata. Sicuramente, sarà sempre una spesa minore rispetto a ciò a cui si andrebbe incontro in corso d’opera. Altresì, verrebbe a realizzarsi un’altra area libera disponibile ad integrare non solo la superficie mercatale, risolvendo così definitivamente il problema dello spazio insufficiente per ospitare, per la sola mezza giornata gli operatori, alimentari e non, del mercato settimanale e per i restanti sei giorni e mezzo della settimana quello spazio potrebbe servire per esempio come integrazione dei parcheggi per i pullman dei turisti in modo da avere a detta dell’amministrazione quello slancio iniziale di cui il centro storico ha bisogno, ma anche come spazio per iniziative giovanili o per quant’altro la città vorrà usufruirne. “
Per chi l’avesse dimenticato – continua la nota Anva/Cobas - per realizzare una semplice rotonda a Santa Croce ci sono voluti circa nove mesi. Figuriamoci la realizzazione di un’opera di dimensioni astronomiche come dovrebbe essere l’ipotetico parcheggio in piazza Falcone-Borsellino. A nostro parere non si è veramente consapevoli del danno che andrebbe a subire la nostra città sia per l’immagine che offriremo ai turisti che il danno economico per le attività commerciali del circondariato. Probabilmente molte delle suddette attività saranno costrette a chiudere, con tutte le conseguenze che questo comporterà nella vita economico-sociale dei diretti interessati. Perché non si prende in considerazione, seriamente, l’idea di realizzare la stessa opera ma all’aperto e senza strutture in cemento armato sull’area occupata attualmente dall’ex cinema Ariston?” propone l’Anva e i Cobas “eliminando cosi una struttura fatiscente, oltre che pericolante, inutile e ingombrante. La somma di 800 mila euro di mutuo necessario per iniziare la realizzazione dei lavori, appesantirebbe, se il mutuo dovesse essere acceso, notevolmente il bilancio del comune e i soldi per pagare gli interessi ricadranno direttamente o indirettamente sui cittadini. Perché andare ad impelagarci in una avventura imprenditoriale che non dà garanzie sicure sull’esito introitale e tantomeno sulla fine dei lavori, quando invece abbiamo da abbattere solo una struttura pericolante da decenni? Pertanto – chiude la nota di Cobas e dell’Anva - che si paghino pure le penali previste nel caso di opera non realizzata. Sicuramente, sarà sempre una spesa minore rispetto a ciò a cui si andrebbe incontro in corso d’opera. Altresì, verrebbe a realizzarsi un’altra area libera disponibile ad integrare non solo la superficie mercatale, risolvendo così definitivamente il problema dello spazio insufficiente per ospitare, per la sola mezza giornata gli operatori, alimentari e non, del mercato settimanale e per i restanti sei giorni e mezzo della settimana quello spazio potrebbe servire per esempio come integrazione dei parcheggi per i pullman dei turisti in modo da avere a detta dell’amministrazione quello slancio iniziale di cui il centro storico ha bisogno, ma anche come spazio per iniziative giovanili o per quant’altro la città vorrà usufruirne. “