giovedì 16 dicembre 2010

Corriere: Pressione fiscale, Italia terza al mondo

Pressione fiscale, Italia terza al mondo
Penultima invece per il lavoro giovanile
MILANO - Una medaglia di bronzo che tutti gli italiani avrebbero preferito non avere.  È quella della pressione fiscale più alta al mondo, che nella classifica dei Paesi più tartassati vede l'Italia nel 2009 raggiungere il terzo posto scavalcando il Belgio che ci precedeva e ora vede le prime due posizioni, occupate però saldamente da Danimarca e Svezia. Lo riferisce l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nelle stime preliminari relative all'anno scorso contenute in Revenue Statistics.
PRESSIONE - In Italia la pressione fiscale è cresciuta dal 43,3% del prodotto interno lordo del 2008 al 43,5%  del 2009. Il Bel Paese supera così il Belgio, che nel 2009 ha visto il peso del fisco diminuire di un punto percentuale netto: dal 44,2% del 2008 al 43,2%. Prima dell'Italia nel 2009 si collocano quindi solo la Danimarca (48,2%) e la Svezia (46,4%).

LAVORO GIOVANILE - Situzione diamentralmente opposta per quanto riguarda il lavoro giovanile. Secondo i dati Ocse, l'Italia è al penultimo posto tra i 33 Paesi membri per quanto riguarda il tasso dell'occupazione giovanile. In Italia solo il 21,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è occupato, contro una media Ocse del 40,2%. Dietro l'Italia c'è solo l'Ungheria con il 18,1%. L'Italia  ha anche il minor tasso di occupati tra i giovani laureati e la maggior percentuale di giovani «falsi autonomi»: infatti nel 2008 circa il 10% dei giovani occupati italiani risultava autonomo ma senza dipendenti, contro una media del 3% nell'Ue. Tra gli occupati inoltre, riporta ancora lo studio, il 44,4% ha un impiego precario, e il 18,8% lavora part time. Per quanto riguarda i disoccupati, oltre il 40% sono senza lavoro da lungo tempo, e il 15,9% non studiano né lavorano:  tra questi ultimi 6,7 milioni sono in cerca di un impiego mentre altri 10 milioni hanno smesso di cercare.
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Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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