Piazza Armerina. C’erano tutte le più altre cariche del territorio ennese ieri agli auguri natalizi che il vescovo della diocesi Michele Pennisi ha formulato alle istituzioni ed agli amministratori ennesi. Presenti, i sindaci delle maggiori città della diocesi, il prefetto di Enna Giuliana Perrotta e tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine. Il vescovo, ha voluto dare un segno formativo all’incontro invitando Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il Sud, un sodalizio che promuove lo sviluppo locale finanziano iniziative per il terzo settore ed il comparto sociale.
Il vescovo ha commentato insieme a Borgomeo il documento dell’Episcopato italiano”Per un Paese solidale: Chiesa Italiana e Mezzogiorno”. In particolare Borgomeo ha parlato delle proposte della Fondazione per il sud. Ha detto Borgomeo “La nostra fondazione non fa le grandi cose ma quelle piccole. Il vero grande lavoro lo fanno le associazioni del terzo settore che ogni giorno stanno vicino a chi ha bisogno. La coesione sociale – ha continuato Borgomeo - è la condizione essenziale dello sviluppo. Purtroppo siamo vittaima, soprattutto in Italia della cultura della quantità dei finanziamenti e non della qualità”. Intanto in mattinata il vescovo della diocesi piazzese ha diramato le sue riflessione ad un importante documento dei vescovi “Per un Paese solidale: Chiesa Italiana e Mezzogiorno”. Ha commentato Pennisi “Tra
le emergenze che creano ostacoli a uno sviluppo autentico e solidale vengono individuate le varie forme di ingombrante e nociva presenza della criminalità organizzata con una puntuale e coraggiosa condanna
morale delle varie mafie, la forte resistenza all'affermarsi trasparente della legalità, la cronica e dannosa mancanza di prospettive di lavoro per i giovani, i segni di povertà sempre più diffusi, l'impossibile accesso alla casa che rende molto difficile il formarsi sereno delle nuove famiglie, il senso diffuso di una gestione oligarchica della politica e la conseguente difficoltà nel rinnovamento della classe dirigente e l’emigrazione forzata di tanti giovani. È un segno positivo la presa di posizione che la Chiesa italiana , ha preso, a vari livelli, nei confronti del fenomeno mafioso. Il nostro documento al n. 9 ha una analisi dettagliata e coraggiosa della piaga profonda della criminalità organizzata e una chiara presa di posizione di tutta la Chiesa Italiana nei confronti delle varie forme di criminalità organizzata. Una delle “piaghe più profonde e durature” del Sud, un vero e proprio “cancro” è la mafia”.
Agostino Sella