lunedì 7 febbraio 2011

Calamaio: "La triade Morgantina, Villa Romana, Venere al Museo lascia fuori il centro storico di Piazza"

Piazza Armerina. “Cosi come stanno le cose dobbiamo preoccuparci per il futuro turistico della città dei mosaici”. Riccardo Calamaio, esponente ambientalista e consigliere comunale del PD esprime le sue perplessità sulla gestione del rientro della Venere e sul futuro del centro storico piazzese: “Durante i lavori della commissione cultura dell’Assemblea Regionale che si è svolta ad Aidone per il rientro della Venere, ritengo che siano emersi parecchi elementi che devono farci riflettere sul futuro del patrimonio culturale della nostra Città e dello sviluppo a cui essa può essere legata”.
Calamaio, che è anche presidente della commissione cultura consiliare, dopo avere assistito ai lavori di Aidone dice “Il governo regionale ha tracciato come intende affrontare l’arrivo e la sistemazione provvisoria della Venere di Morgantina, ed è stato chiaro come intende nel futuro avviare un processo di promozione e di sviluppo del territorio basandosi sulla triade culturale di eccellenza Villa Romana del Casale – Morgantina – Museo di Aidone con la Venere. Questo, a mio parere, potrebbe tagliare fuori Piazza Armerina, infatti la Villa Romana è fuori dalla città, ed il nostro straordinario centro storico, ricco di testimonianze architettoniche e povero di forti elementi attrattivi aperti ai visitatori, rimarrebbe nell’ombra come accade oggi in rapporto al potenziale della Villa Romana”. Un potenziale, che a pieno regime conta oltre mezzo milione di visitatori, e che sia l’assessore ai beni culturali, Missineo, che l’assessore al turismo, Tranchida, ritengono rilevante per la promozione della Venere e della città di Aidone visto che il museo è in centro storico. “Senza volere affrontare la questione sul piano campanilistico, ritengo che la nostra città priva di un importante attrattore nel centro storico rischia di non poter competere nei confronti di un possibile pacchetto turistico che gli operatori del settore concentrerebbero in una sola giornata dedicandolo alla potente triade culturale. – continua Calamaio - Purtroppo che il Palazzo Trigona diventi museo, nessuno sa dare tempi certi. Durante i lavori di restauro più volte abbiamo chiesto alla Soprintendenza di Enna di metterci al corrente del progetto di musealizzazione, ribadendo la necessità di un piano di gestione che definisse tempi e modalità di apertura in concomitanza con l’arrivo della Venere. Ma ad oggi nessuna certezza, addirittura si attende il collaudo degli impianti elettrici. Come incerta è la data di fine settembre per l’ultimazione dei lavori alla Villa Romana, visto che lo stesso assessore regionale non ha voluto affermarla, riservandosi di approfondire l’andamento dei lavori. Sia il mancato obbiettivo del museo Trigona che i ritardi dei lavori alla Villa Romana a mio parere hanno dei responsabili, però oggi serve recuperare il tempo perduto per evitare che la città rimanga al palo”. E in conclusione Calamaio dichiara “Ritengo che la città debba avere un ruolo, come lo ha avuto in precedenza. Non si dimentichi che anche grazie all’impegno della società civile nel 2003 furono concessi i finanziamenti per il restauro della Villa e, poi, dopo due anni anche per il Trigona. Oggi è necessario che i cittadini riprendano le azioni affinchè questi due gioielli escano fuori dall’angolo e si uniscano per la crescita economica della città.”




Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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