Per chi non ha mai avuto il piacere di vivere l'esperienza di sedere tra i banchi del consiglio comunale è facile preparare un comunicato stampa per spiegare una linea di partito o tentare una spiegazione su un comportamento, in egual modo lo è per me che ho vissuto tutti i tempi di questa triste vicenda locale dell'elezione del presidente del consiglio comunale.
La soluzione adottata si motiva solamente per il rispetto avuto per le istituzioni, verso la mia città e per quei cittadini che mi hanno votato e che mi onoro di rappresentare.
La soluzione adottata si motiva solamente per il rispetto avuto per le istituzioni, verso la mia città e per quei cittadini che mi hanno votato e che mi onoro di rappresentare.
Lo hanno capito anche le pietre che il problema è all'interno del Pd, quindi come PDL abbiamo raggiunto l'obiettivo politico di delegittimare l'avversario ma non era giusto che questo prezzo dovesse continuare a pagarlo la città.
La mia presenza non era "indispensabile" per l'elezione del presidente,serviva la presenza di sette consiglieri perchè eravamo in seconda convocazione,quindi il presidente di "minoranza" è degli otto consiglieri che sostengono il sindaco.
Le dimissioni del consigliere Adamo a vice presidente,anche se motivate bene ma fuori luogo,
rappresentano il totale fallimento della politica del Pd, "mi è sembrato di sentire lo stesso discorso dell'allora assessore Nigrelli quando si dimise dalla giunta Velardita".
Non ho fatto l'arbitro ma ho solo rispettato le regole dello statuto comunale e del regolamento comunale e mi dispiace che tutto questo non sia stato capito e condiviso.
Carmelo Gagliano