“La prima casa non è un bene di lusso quindi abbiamo deciso di portare tendenzialmente a zero l’aliquota dell’IMU da applicare alla prima casa.”
Con queste parole il Sindaco Fausto Carmelo Nigrelli illustra la delibera di giunta adottata il 29 Febbraio scorso, con la quale vengono stabilite le aliquote della nuova imposta sugli immobili introdotta dal Governo Monti.
L’IMU, così come l’addizionale comunale all’IRPEF sono le nuove imposte comunali che servono a compensare i minori trasferimenti che Stato e Regione hanno deciso nei confronti dei comuni e che tutti gli enti locali dovranno introdurre per compensare, almeno in parte, i minori trasferimenti ed evitare una eccessiva contrazione dei servizi.
“E’ indispensabile lavorare su più fronti: eliminare sprechi e ottimizzare la spesa (per questo ho costituito uno speciale gruppo che dovrà occuparsi dello spendig review – cioè l’analisi della spesa ), stanare senza pietà evasione ed elusione alle varie imposte comunali, compresa quella sui rifiuti e, infine, incidere sulle nuove imposte: IMU e IRPEF – continua il Sindaco.”
Noi siamo convinti che la prima casa sia un diritto e, inoltre, che possedere una casa è uno status anche di molte famiglie con un reddito basso o comunque che ha subito una forte contrazione con la crisi. Per questo abbiamo deciso che per la prima casa il Comune azzera la quota di sua competenza.”
Secondo la legge, infatti, l’aliquota minima per la prima casa è del 4 per mille di cui il 50% va allo Stato e il resto al Comune che, però, può aumentare o diminuirla del 2 per mille. La delibera della Giunta municipale azzera la quota parte comunale lasciando l’IMU prima casa al 2 per mille che, considerando la franchigia prevista fino a 200 euro gli sgravi per ogni figlio a carico, di fatto solleverà gran parte dei proprietari di casa dal pagamento della tassa.
“E’ una scelta politicamente significativa che toglie carico fiscale all’immobile essenziale e lo sposta sui redditi più elevati. Quindi, per recuperare i minori trasferimenti di Stato e regione, opereremo su quelli. Non è poco – conclude il Sindaco - se consideriamo che a Catania, per esempio, il Comune porterà l’IMU della prima casa dal 4 per mille al massimo previsto dalla legge che è del 6 per mille e quella della seconda casa dal 7,6 per mille al massimo del 10,6 per mille.”
La delibera prevede anche l’azzeramento della quota comunale per un periodo di 5 anni per gli immobili che ospitano nuove attività produttive nel centro storico.”