di Tonino Solarino
Quasi tutte le forze politiche
per evitare di sentirsi dire di essere contro gli sprechi si sono pronunciate a
favore dell’abolizione delle province. In più occasioni sono tornato sul tema
affermando che si sta commettendo un errore.
Semmai in Sicilia andrebbe abolita la regione.
E’ la regione Sicilia il luogo
degli sprechi (gli scandali impressionanti degli ultimi anni non hanno risparmiato quasi nessuna regione d’Italia).
E’ la regione il luogo della
corruzione,della burocrazia folle, del centralismo ottuso e invasivo, della
finanza allegra; che ha determinato lo sconquasso della sanità, della
formazione professionale, e del territorio; che non ha pianificato le
infrastrutture necessarie , che ha sprecato i fondi messi a disposizione della
comunità europea, ecc, ecc, ecc!!
E’ la regione Sicilia il peggior
interprete dell’autonomia tanto che oggi Palermo è molto più distante di Roma
in tutti i sensi.
E’ la regione Sicilia che ha derubato i
territori dal diritto all’autogoverno.
Ad una riforma seria si richiede di garantire partecipazione democratica,
efficienza dei servizi , contenimento della spesa.
Una riforma seria di cui nessuna
forza politica parla in maniera sufficientemente organica è: riformare la
camera del senato trasformandola nel luogo dove i territori trovano la sintesi
degli interessi legittimi e delle
identità di cui sono portatori; abolire le regioni come enti intermedi trasferendo
le competenze di queste in parte allo Stato, in parte alle province (la
proposta dell’on. Nello Musumeci relativamente alla competenze è una buona base
di partenza per la discussione) , in parte ai comuni.
Il mondo imprenditoriale,
sociale, culturale, formativo hanno bisogno di avere indirizzi univoci ed efficienti,
di interlocuzioni istituzionali certe e controllabili democraticamente, di
potere risolvere i problemi laddove nascono .
Relativamente ai costi della politica si parla tanto di
ridurre i parlamentari . Sono d’accordo
. Con l’eliminazioni delle regione ne elimineremmo alcune centinaia. Poi possiamo
discutere di ridurre il numero dei consiglieri provinciali ( 25 consiglieri per la
provincia di ragusa sono troppi ) e comunali ( 30 per il comune sono troppi) e
il numero degli assessori . Ma queste sono scelte che rappresentano la ciliegia
sulla torta. Qui si rischia di parlare della ciliegia e basta!
Ancora una riflessione: la
proposta del governo nazionale sull’abolizione delle province ha una sua
coerenza, quella regionale sui liberi
consorzi che dovrebbero sostituire le province produrrà una serie di effetti
negativi facilmente prevedibili: aumento dei conflitti, un rigurgito di
campanilismi, aumento della confusione e frammentazione istituzionali di cui
sicuramente non si sente il bisogno in un contesto già abbastanza frammentato e
confuso !
Infine : nessuno parla dei danni notevoli che subirà il territorio
ibleo . Se non avessimo potuto costruire dal basso la provincia
italiana di ragusa saremmo in una condizione peggiore dell’attuale . E nel
prossimo futuro il rischio ( la
certezza) è l’ulteriore smantellamento
degli organismi intermedi.
Sarebbe motivo di approfondimento
per tutti chiedersi come mai oggi le province di Trento, Bolzano e la stessa
Aosta (dove provincia e regione coincidono) hanno la qualità della vita più
alta d’italia , o come mai fino all’altro ieri abbiamo potuto parlare di isola
nell’isola per Ragusa!!! … La classe
politica tutta e soprattutto i nostri parlamentari non si assumano la
responsabilità di riforme di corto respiro!!
Tonino Solarino, ex
sindaco ed ex presidente del consiglio provinciale di Ragusa