giovedì 9 gennaio 2014

Gli invisibili

di Giuseppe Belfiore

Venerdì 3 gennaio 2014 alcuni rappresentanti delle neonata associazione di volontariato "SIMPOSIO ONLUS", di cui mi onoro di far parte, hanno fatto visita a due case di riposo per anziani.Io con altri volontari ci siamo recati in quella denominata San Giuseppe, abbiamo fatto compagnia per circa due ore agli anziani ospiti di quella struttura degustando con loro il panettone e giocando a tombola. L'avvenimento in se può non avere niente di speciale perché visitare persone che sono ricoverate in una struttura d'accoglienza a loro destinata può rientrare tra i compiti che si auto assegna una Onlus che decide di operare nel sociale.
E questo è vero, ma ciò su cui occorrerebbe riflettere è in questo tipo di struttura non trovano riparo solamente anziani di cui i familiari non possono o non vogliono più prendersi cura, ma anche persone non più autonome fisicamente ed a volte neanche psichicamente, gli INVISIBILI appunto cioè coloro che esistono perché registrati all'anagrafe ma che non esistono per la nostra società dal consumismo facile- nonostante si dica in giro che ci si trovi in un periodo di crisi economica- e forse neanche per le istituzioni politiche e per gli ambienti snob e di pseudo alta borghesia. Ma queste persone esistono eccome! E di loro si prendono cura soprattutto coloro che lavorano in queste strutture, a volte senza ricevere lo stipendio anche per interi mesi e sarebbe il caso che un momento di conforto fosse loro fornito non solo dai volontari delle Onlus ma anche da chiunque, a qualunque livello, abbia la sensibilità ed il potere per farlo.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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