lunedì 17 febbraio 2014

Il lager di Mineo. No ai CARA sovraffollati. Ieri manifestazione dei gruppi antirazzisti.

di Ornella Muni ed Enrico Di Carlo
Questa mattina alzati alle 7:10 di buona lena, dopo una ricca colazione, siamo partiti verso le 8:45 per aderire alla manifestazione di protesta contro il CARA di Mineo: spacciato come centro di accoglienza dei migranti. In ottima compagnia di Antonella, Nicola, Lim, Nicola, Cai, Francesca, Sofia e Darma per la partecipazione attiva alla protesta, nonostante fosse domenica e i nostri ragazzi fossero a casa.

Giunti a Mineo abbiamo aspettato che arrivassero amici da tutta la Sicilia e alle 10:30 è iniziato il corteo assolutamente pacifico fino alle porte del centro, con la partecipazione degli stessi migranti che in perfetta lingua inglese ci informavano delle condizioni pietose in cui vivono da anni in attesa che la commissione/i rilascino i permessi.

Questi centri, sotto la veste di accoglienza, sono dei lager. Come gli stessi raccontano vivono sotto ricatto di chi gestisce il centro in cambio di cibo o altro. Infatti stamane molti fratelli e sorelle africani e non, per paura di esprimere il loro disagio non hanno partecipato al corteo.

Il centro ospita 7.000 migranti in un'area adibita solo per 1.700 persone! Questa è la politica italiana chiamata democratica con la quale vengono ospitati coloro che fuggono dalla guerra con la speranza di trovare pace e libertà.

Noi come comitato No-Muos spinti dal NO alla guerra e quindi no a qualsiasi forma di violenza, ci siamo uniti alla protesta, insieme ad altre associazioni pacifiche.

Questa assurda e ULTERIORE sofferenza per questi popoli che hanno DIRITTO di VIVERE e scegliere, ci ha reso ancora più ostinati nella lotta contro coloro che pensano superficialmente a come dovremmo ESSERE o meglio non ESSERE!

Alla fine del corteo si è svolta un'assemblea dove chiunque poteva intervenire, e sentire la rabbia delle condizioni in cui NON vivono: dove mangiare ogni due giorni è prassi, dove i pochi privilegiati (per aver accettato compromessi con chi gestisce) dormono in camere con 4 persone, dove chi non ci sta è costretto a vivere in camere con più di 10 persone, e parliamo di camere piccole.

Chi di Voi scappando dal terrore della guerra vorrebbe trovarsi in un luogo di poca speranza come quello? Se fossimo nei loro panni vorremmo avere accanto qualcuno che si prende cura di noi? Proviamo a pensare con gli occhi di chi vive queste situazioni disumane!

Parlare con loro ci ha arricchito, ed essere accanto al loro coraggio di esporsi nonostante la paura ci deve far capire che siamo su questa terra per sostenere tutti coloro che hanno bisogno e sono soli.

Approfittare del loro disagio o della loro fragilità, sfruttando la situazione per un egoistico e personale profitto ci fa vomitare! ...non finiscono mai di stupirci, parliamo di coloro che fanno finta di governare o vogliono governarci!!

Oggi aver dato un sorriso e un po di sostegno ai nostri fratelli è stato poco perché averli lasciati là in balia degli eventi ci ha amareggiati, ma sicuri che la giustizia trionferà!!

Al rientro la bellezza dell'Etna ci ha stregato e, con suggerimento di Nicola, ci siamo fermati a fare una pausa di riflessione......

Con affetto



Enrico e Ornella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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