Dal prossimo 16 novembre la villa romana del Casale di Piazza Armerina si potrà visitare solo nei fine settimana. Una decisione necessaria a garantire il completamento dei lavori di restauro. Il provvedimento è stato adottato nel corso di una riunione programmatica. Incontro al quale hanno partecipato l’assessore ai Beni culturali Lino Leanza, il commissario della villa romana del Casale, Vittorio Sgarbi e il responsabile del progetto, Guido Meli. L’ultimazione dei lavori è prevista per il prossimo mese di novembre del 2010. La villa romana del Casale è il secondo sito archeologico siciliano per numero di visitatori. Nel 2008 però si è registrato un drastico ridimensionamento. Una flessione, rispetto al 2007, che si è tradotta in una perdita di quasi un milione di euro di mancati incassi. Duecentomila euro è stata la percentuale destinata nel 2007 all’Alto commissariato, affidato a Vittorio Sgarbi.
"L’intervento che stiamo effettuando presso la villa romana del Casale, consegnerà alla comunità internazionale un sito archeologico funzionale e perfettamente restaurato – assicura il direttore del centro regionale di restauro, Guido Meli, autore del progetto di restauro Abbiamo ridisegnato l’obsoleta copertura progettata negli anni ’60 dall’architetto Minissi. Il dettato esplicito di questo progetto è la centralità e la salvaguardia dei mosaici. Niente esercizi di stile architettonico. Minissi ha lasciato una traccia straordinaria nella storia dell’architettura. In quegli anni però non era stato ancora sviluppato un moderno concetto di conservazione. Erano gli anni del cemento e della plastica. Materiali che hanno arrecato gravi danni ai mosaici della villa. Tessere di mosaico aggredite da licheni, funghi, muffe. Cloruri e solfati che si sono cristallizzati sulle tessere del mosaico sbiancandole progressivamente. Si sono alterate cromie originarie intaccando la solidità di materiali antichi provenienti dall’Asia minore e dal Nord Africa. Le stesse coperture e i materiali che la compongono hanno aggravato la situazione con l’eccessivo calore"
A che punto sono i lavori di restauro?
"Irreggimentate le acque piovane, stiamo passando al montaggio delle coperture. Grandi strutture che abbiamo deciso di assemblare presso una ditta dell’Agrigentino. Una necessità imposta dall’impossibilità di opera in loco. Per posizionarle sarà necessario sollevarle utilizzando una grande gru. Si pone dunque un problema di sicurezza del cantiere. Ridisegneremo così l’aspetto della villa del Casale che avrà una copertura e pareti opache. L’intento è quello di proteggere i mosaici dalla luce e dal sole. Ma anche di offrire una visione simile all’originale. Un sistema illuminante emozionale ricostruirà l’atmosfera notturna della villa. Ciò consentirà una visita notturna del sito aumentando il numero dei visitatori. La consegna dei lavori coinciderà con l’arrivo della Venere di Morgantina. Due eventi straordinari per i Beni culturali siciliani"
Concetto Prestifilippo.
"L’intervento che stiamo effettuando presso la villa romana del Casale, consegnerà alla comunità internazionale un sito archeologico funzionale e perfettamente restaurato – assicura il direttore del centro regionale di restauro, Guido Meli, autore del progetto di restauro Abbiamo ridisegnato l’obsoleta copertura progettata negli anni ’60 dall’architetto Minissi. Il dettato esplicito di questo progetto è la centralità e la salvaguardia dei mosaici. Niente esercizi di stile architettonico. Minissi ha lasciato una traccia straordinaria nella storia dell’architettura. In quegli anni però non era stato ancora sviluppato un moderno concetto di conservazione. Erano gli anni del cemento e della plastica. Materiali che hanno arrecato gravi danni ai mosaici della villa. Tessere di mosaico aggredite da licheni, funghi, muffe. Cloruri e solfati che si sono cristallizzati sulle tessere del mosaico sbiancandole progressivamente. Si sono alterate cromie originarie intaccando la solidità di materiali antichi provenienti dall’Asia minore e dal Nord Africa. Le stesse coperture e i materiali che la compongono hanno aggravato la situazione con l’eccessivo calore"
A che punto sono i lavori di restauro?
"Irreggimentate le acque piovane, stiamo passando al montaggio delle coperture. Grandi strutture che abbiamo deciso di assemblare presso una ditta dell’Agrigentino. Una necessità imposta dall’impossibilità di opera in loco. Per posizionarle sarà necessario sollevarle utilizzando una grande gru. Si pone dunque un problema di sicurezza del cantiere. Ridisegneremo così l’aspetto della villa del Casale che avrà una copertura e pareti opache. L’intento è quello di proteggere i mosaici dalla luce e dal sole. Ma anche di offrire una visione simile all’originale. Un sistema illuminante emozionale ricostruirà l’atmosfera notturna della villa. Ciò consentirà una visita notturna del sito aumentando il numero dei visitatori. La consegna dei lavori coinciderà con l’arrivo della Venere di Morgantina. Due eventi straordinari per i Beni culturali siciliani"
Concetto Prestifilippo.