di Sinuè Curcuraci
Così diceva Pino Daniele in una famosa canzone.
Ebbene, Giuseppe Mattia, il Masaniello di Piazza Armerina è tornato, anzi è cresciuto.
Ha imparato la lezione. Ha compreso quali sono stati gli errori di gioventù del passato e ha assunto una veste nuova.
Il riconoscimento che ha appena ottenuto, la nomina ad assessore provinciale, è il riconoscimento di questa maturazione che MATTIA ha saputo maturare. Di certo non ha perso la sua impareggiabile capacità di stare tra la gente comune e di rappresentarne le aspirazioni ed i bisogni, ma oggi non è più un solista, oggi è forse l’unico che lavora in gruppo. Anzi il gruppo che rappresenta è l’unica comunità politica che è realmente tale a Piazza Armerina. Un gruppo variegato e nonostante nessun sottogoverno o ruolo istituzionale, sempre attivo e presente sul territorio. Obiettivamente era difficile restare coesi dopo il risultato elettorale delle ultime amministrative! Mattia aveva speso preziose energie con la propria candidatura (dell’ultimo momento) alle scorse regionali. Aveva dovuto affrontare un lungo quanto faticoso dibattito interno al Movimento per l’autonomia per la propria candidatura a sindaco nel 2008 ed affrontare una campagna elettorale con troppi falchi e poche colombe che in tutti i modi gli si sono messi di traverso, con sgradevoli episodi e momenti poco edificanti determinandone, seppur di poco, la sconfitta al ballottaggio.
Eppure, a Mattia deve riconoscersi che il giorno successivo all’esito elettorale si è rimesso al lavoro come se nulle fosse successo. Altri al posto suo sarebbero scomparsi dalla scena. Lui no, è rimasto al proprio posto tra la gente.
È così che è giunto il risultato elettorale delle scorse europee, risultato ottenuto sempre al contributo dello stesso gruppo di persone che oggi a pieno titolo sono il movimento per l’autonomia di Piazza Armerina.
Oggi il gruppo rappresentato da Mattia è classe dirigente di un partito ed il partito ha premiato il gruppo per la coerenza, per la maturazione e lo spirito di appartenenza, chiamando Mattia ad assumere l’incarico nella giunta provinciale.
da Masaniello a uomo di partito, appunto.
Così diceva Pino Daniele in una famosa canzone.
Ebbene, Giuseppe Mattia, il Masaniello di Piazza Armerina è tornato, anzi è cresciuto.
Ha imparato la lezione. Ha compreso quali sono stati gli errori di gioventù del passato e ha assunto una veste nuova.
Il riconoscimento che ha appena ottenuto, la nomina ad assessore provinciale, è il riconoscimento di questa maturazione che MATTIA ha saputo maturare. Di certo non ha perso la sua impareggiabile capacità di stare tra la gente comune e di rappresentarne le aspirazioni ed i bisogni, ma oggi non è più un solista, oggi è forse l’unico che lavora in gruppo. Anzi il gruppo che rappresenta è l’unica comunità politica che è realmente tale a Piazza Armerina. Un gruppo variegato e nonostante nessun sottogoverno o ruolo istituzionale, sempre attivo e presente sul territorio. Obiettivamente era difficile restare coesi dopo il risultato elettorale delle ultime amministrative! Mattia aveva speso preziose energie con la propria candidatura (dell’ultimo momento) alle scorse regionali. Aveva dovuto affrontare un lungo quanto faticoso dibattito interno al Movimento per l’autonomia per la propria candidatura a sindaco nel 2008 ed affrontare una campagna elettorale con troppi falchi e poche colombe che in tutti i modi gli si sono messi di traverso, con sgradevoli episodi e momenti poco edificanti determinandone, seppur di poco, la sconfitta al ballottaggio.
Eppure, a Mattia deve riconoscersi che il giorno successivo all’esito elettorale si è rimesso al lavoro come se nulle fosse successo. Altri al posto suo sarebbero scomparsi dalla scena. Lui no, è rimasto al proprio posto tra la gente.
È così che è giunto il risultato elettorale delle scorse europee, risultato ottenuto sempre al contributo dello stesso gruppo di persone che oggi a pieno titolo sono il movimento per l’autonomia di Piazza Armerina.
Oggi il gruppo rappresentato da Mattia è classe dirigente di un partito ed il partito ha premiato il gruppo per la coerenza, per la maturazione e lo spirito di appartenenza, chiamando Mattia ad assumere l’incarico nella giunta provinciale.
da Masaniello a uomo di partito, appunto.