E' stato chiamato il papello delle strade della provincia di Enna e di Piazza Armerina. Una lunga disamina fatta dal laboratorio civico che si riunisce il mercoledì per discutere dei problemi della città. Numerosi i giovani e liberi professionisti provenienti da diversi mondi culturali o dal mondo dell’associazionismo in genere. Tra questi troviamo Carmelo Selvaggio che insieme al suo gruppo ha presentato al neo assessore provinciale Giuseppe Mattia una relazione sullo stato delle strade provinciali e comunali. Una lunga e per certi versi drammatica analisi del cattivo stato delle nostre strade accompagnata dalla denuncia dell’assenza di manutenzione di importanti arterie che si trasformano in un lago con le prime piogge invernali. “Nel rinnovare all’assessore provinciale Giuseppe Mattia tutta la nostra stima e il nostro miglior auguro di buon lavoro vogliamo sottoporre alla sua attenzione e sollecitare un suo intervento su una delle emergenza che vive la Provincia e la città di Piazza il degrado del territorio” questo le prime parole di Carmelo Selvaggio che continua nella sua disamina in un comunicato che vi pubblichiamo integralmente. “Qualche capogruppo anziché polemizzare sui rimpasti della Giunta Monaco, dovrebbe polemizzare sul degrado dell’intero territorio provinciale, degrado non certo causato da questa Amministrazione. Così come certe amministrazioni, anziché pensare a scale faraoniche, dovrebbero pensare a sistemare in via definitiva e risolutiva le vie di accesso alla città capoluogo, vie eternamente chiuse per frane, caduta massi, etc. Il degrado del territorio è sotto gli occhi di tutti, in quanto è mancata una seria e concreta politica di tutela ambientale. È notorio che le strade della provincia, quando piove, si trasformano in fiumi in piena, perché non è stata realizzata, né mai attenzionata, una corretta canalizzazione delle acque fluvie, dove al posto dei canali di gronda sono state realizzate presunte fioriere, adibite alla coltivazione di steppaglie (vedi Via Pergusa a Enna e tutta la tratta che da P. Armerina arriva al bivio per la Villa romana): gli effetti deleteri sono, ovviamente, frane, smottamenti, detriti etc, con forte disagio per quanti debbono, durante il periodo invernale, transitare per le strade provinciali. Una volta esistevano i cantonieri, oggi basta una transenna con un segnale di pericolo per fango o caduta massi per risolvere il problema.
Riteniamo che la nomina di questo nuovo assessore sia propedeutica per affrontare e risolvere le problematiche di tutela e bonifica ambientale, attraverso il coinvolgimento degli Enti locali che formano il tessuto provinciale, unitamente agli uffici preposti.
Il dissesto idro-geologico in cui versa il territorio è tristemente noto, basta guardare quello che è successo e succede quando piove, al bivio Catena di Barrafranca, alla Monte-Cantina, alla strada che porta al Lombardia, alla Via Pergusa fino a Sant’Anna, quello che è successo alla Panoramica. A causa di ciò, in più occasioni, la città di Enna si è trovata con quasi tutte le strade di accesso chiuse. Qunto accade a P. Armerina non è da meno, vedi zona Canali, Castellina, Piano Marino sul versante Indirizzo, zona Scarante, Fontanelle, dove anche qui i responsabili della Protezione civile e dell’Ufficio tecnico non hanno mai visto i fiumi che scendono dalla parte sovrastante la Via Nino Martoglio e dalle strade di Contrada Fontanelle, dove la piena, sistematicamente, stacca il lastricato in pietra trascinandolo a valle, creando serio pericolo per i residenti e quanti transitano in queste strade. Tali disagi, evidentemente, non li conosce il responsabile della Protezione civile, per il semplice fatto che percorre queste strade solo in estate per recarsi in campagna.
Sono altresì impraticabili ─ come è ampiamente noto ─ le vie di accesso a P. Armerina, vedi scorrimento veloce per Valguarnera, Panoramica per Enna, arterie sempre interessate da cedimenti strutturali del manto stardale, la strada per Aidone, quella per Mirabella Imbaccari etc. Viene spontaneo chiedersi con quali mezzi di locomozione i turisti debbano raggiungere i siti archeologici di Morgantina e della Villa romana del Casale; pertanto, chi polemizza sull’apertura o meno della Villa durante la fase ultima del restauro e del montaggio della nuova copertura, dovrebbe chiedere conto e ragione alle passate amministrazioni sia per il depauperamento del sito sia per i gravi disagi cui vanno incontro i turisti, tanto da indurre i tour operator a dirottarli in altre zone.
Non citiamo gli altri Comuni per pura sintesi.
La crescente urbanizzazione e conseguente impermealizzazione del territori senza le opportune e sufficienti opere di canalizzazione delle acque fluvie chiama direttamente in causa comuni, commissioni edilizie, uffici tecnici e genio civile. Da qui la necessità e l’urgenza di un pieno coinvolgimento degli Enti locali e delle loro strutture operative per un’azione sinergica mirata a salvaguardare il territorio e l’incolumità dei cittadini.
Auspichiamo, attraverso questo assessorato, una progettualità compiuta con il massimo delle convergenze possibili, finalizzate a dare un contributo decisivo al risanamento idro-geologico del territorio.”
Riteniamo che la nomina di questo nuovo assessore sia propedeutica per affrontare e risolvere le problematiche di tutela e bonifica ambientale, attraverso il coinvolgimento degli Enti locali che formano il tessuto provinciale, unitamente agli uffici preposti.
Il dissesto idro-geologico in cui versa il territorio è tristemente noto, basta guardare quello che è successo e succede quando piove, al bivio Catena di Barrafranca, alla Monte-Cantina, alla strada che porta al Lombardia, alla Via Pergusa fino a Sant’Anna, quello che è successo alla Panoramica. A causa di ciò, in più occasioni, la città di Enna si è trovata con quasi tutte le strade di accesso chiuse. Qunto accade a P. Armerina non è da meno, vedi zona Canali, Castellina, Piano Marino sul versante Indirizzo, zona Scarante, Fontanelle, dove anche qui i responsabili della Protezione civile e dell’Ufficio tecnico non hanno mai visto i fiumi che scendono dalla parte sovrastante la Via Nino Martoglio e dalle strade di Contrada Fontanelle, dove la piena, sistematicamente, stacca il lastricato in pietra trascinandolo a valle, creando serio pericolo per i residenti e quanti transitano in queste strade. Tali disagi, evidentemente, non li conosce il responsabile della Protezione civile, per il semplice fatto che percorre queste strade solo in estate per recarsi in campagna.
Sono altresì impraticabili ─ come è ampiamente noto ─ le vie di accesso a P. Armerina, vedi scorrimento veloce per Valguarnera, Panoramica per Enna, arterie sempre interessate da cedimenti strutturali del manto stardale, la strada per Aidone, quella per Mirabella Imbaccari etc. Viene spontaneo chiedersi con quali mezzi di locomozione i turisti debbano raggiungere i siti archeologici di Morgantina e della Villa romana del Casale; pertanto, chi polemizza sull’apertura o meno della Villa durante la fase ultima del restauro e del montaggio della nuova copertura, dovrebbe chiedere conto e ragione alle passate amministrazioni sia per il depauperamento del sito sia per i gravi disagi cui vanno incontro i turisti, tanto da indurre i tour operator a dirottarli in altre zone.
Non citiamo gli altri Comuni per pura sintesi.
La crescente urbanizzazione e conseguente impermealizzazione del territori senza le opportune e sufficienti opere di canalizzazione delle acque fluvie chiama direttamente in causa comuni, commissioni edilizie, uffici tecnici e genio civile. Da qui la necessità e l’urgenza di un pieno coinvolgimento degli Enti locali e delle loro strutture operative per un’azione sinergica mirata a salvaguardare il territorio e l’incolumità dei cittadini.
Auspichiamo, attraverso questo assessorato, una progettualità compiuta con il massimo delle convergenze possibili, finalizzate a dare un contributo decisivo al risanamento idro-geologico del territorio.”
Carmelo Selvaggio