Il Ministro per le Pari Opportunità promuove una campagna istituzionale di sensibilizzazione contro l'omofobia, che spesso genera comportamenti violenti e discriminatori nei confronti delle persone omosessuali. Capita ancora troppo spesso che gli omosessuali vengano giudicati non in quanto persone capaci come altre di aiutare e di amare il prossimo, ma in base a un aspetto privato: il loro orientamento sessuale. Vittima di questa superficialità discriminatoria non è solo l'omosessuale, è la società intera. Siamo tutti noi. Perché siamo costretti ad assistere ad aggressioni e molestie contro innocenti, gesti che consideriamo estranei alla vita civile. E quando accade questo, chiunque può essere il prossimo oggetto di persecuzione. Magari tuo fratello. Magari tuo figlio. Dietro questa violenza c'è una parola triste e carica di odio: omofobia. L'omofobia è l’avversione immotivata e irrazionale alle persone omosessuali. Come tutte le fobie, l’omofobia è una paura patologica. E' il terrore dell'intimità con lo stesso sesso, che spesso nasconde l’angoscia di guardarsi nello specchio fino in fondo. Per sopravvivere, la paura si inventa un pregiudizio e un nemico da accusare, umiliare, prendere a pugni. Ma la paura resta, e tutta la violenza del mondo non basta a lavarla via quando è dentro.
L'omofobia è una malattia dalla quale si può guarire.
Anche tu puoi fare molto contro questo male della società: affermare ogni giorno la cultura del rispetto, giudicando qualcuno solo per il bene o il male che fa agli altri e non perché lo credi diverso. Nella vita certe differenze non possono contare.
L'omofobia è una malattia dalla quale si può guarire.
Anche tu puoi fare molto contro questo male della società: affermare ogni giorno la cultura del rispetto, giudicando qualcuno solo per il bene o il male che fa agli altri e non perché lo credi diverso. Nella vita certe differenze non possono contare.