martedì 14 settembre 2010

Domani si ricorda Totò Roccaverde

Piazza Armerina. “Intitoleremo la sala Riunione del plesso Fontanazza a Salvatore Roccaverde”. Lo dichiara la Adriana Rabbita, dirigente scolastica della scuola che fu diretta da anni propria da Salvatore Roccaverde uomo impegnato nella scuola e nella società civile scomparso proprio un anno addietro. L’intitolazione del salone scolastico diventa – altresì – un modo per ricordare la figura di Roccaverde, uomo giusto e coerente, che per almeno un trentennio è stato protagoniste delle vicende sociali piazzesi. La cerimonia sarà anche l’occasione per ricordare Roccaverde. Saranno infatti presenti le associazioni della città e l’amministrazione comunale. Lo ricorda così il sindaco Fausto Carmelo Nigrelli “Salvatore Roccaverde è stato per me una persona speciale. La sua ruvidezza, il suo rigore, che molti gli rimproveravano, nascevano dalla sua profonda coerenza: pensiero e azione, ideali e comportamenti sono stati sempre allineati nella sua vita. La passione per la scuola, l'impegno per i diversamente abili, la lotta ad ogni forma di mafia sono state le facce più appariscenti di una stessa personalità forte, vitale, da guerriero della vita”. Dice invece Lorenzo Naso presidente dell’Aias associazione della quale Roccaverde è stato presidente per diversi anni “se oggi tanti disabili piazzesi e dei paesi limitrofi possono usufruire dell’importante servizio del Centro A.I.A.S. un merito particolare va Roccaverde che è stato il promotore e socio fondatore della sezione della nostra città. Le sue battaglie, come primo presidente, hanno indicato, con determinazione, la strada da percorrere e tracciato un solco importante per i disabili della nostra città. Roccaverde con la sua azione ha segnato l’inizio della fine dei pregiudizi nei confronti dei disabili che, per vergogna dei familiari, erano segregati in casa. Ha dato un contributo fondamentale per la crescita civile della nostra città, soprattutto nei confronti delle persone diversamente abili che erano considerate semplicemente “Handicappati. Ci ha insegnato a essere coerenti e a combattere con tenacia e convinzione”.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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