Allora sindaco Nigrelli, tra pochi giorni il congresso comunale del PD dovrà affrontare spinose questioni politiche tra cui la posizione dei cosiddetti consiglieri autonomisti di Capizzi e Centonze. Cosa prevedi?
Guarda proprio non lo so. Ho appreso che il congresso è stato indetto per il 2 e 3 ottobre lunedì scorso vedendo i manifesti affissi sui muri. Non ho idea di chi abbia fissato la data. So solo che io in quei giorni sarò a Torino perché invitato a parlare delle politiche culturali di Piazza Armerina in occasione di due eventi di rilevanza nazionale fissati da mesi. Anche un paio di assessori saranno assenti per impegni che erano stati assunti da tempo.
Non ci posso credere. Si fa il congresso del Pd in una città in cui il sindaco è del Pd e questo non ne sa niente. Ma allora di cosa si parlerà al congresso.
Evidentemente ci si confronterà anche sulle politiche dell’amministrazione comunale in assenza dell’amministrazione comunale. È un peccato perché sono convinto che quella sarebbe stata la sede in cui tanti equivoci si sarebbero potuti chiarire.
Ma in provincia c’è una parte del Pd, quella che fa riferimento a Elio Galvagno, che sembra non voglia partecipare ai congressi per una serie di divergenze politiche dall’area ex Ds.
Si tratta di due cose diverse. Per quanto riguarda il problema politico provinciale i sei sindaci del Pd stiamo cercando di organizzare uno spazio in cui le due parti, quella che in occasione dell’elezione del segretario nazionale faceva riferimento a Bersani e quella che faceva riferimento a Franceschini, tornino a parlarsi prima che avvenga un qualche strappo irreversibile. Credo che su questo ci siano ancora margini. La situazione locale è diversa. L’amministrazione ha intenzione e interesse a confrontarsi con l’intero Pd locale, solo che chi ha organizzato il Congresso senza neppure coinvolgere il direttivo cittadino, non ha neanche sentito l’esigenza di informarsi degli impegni istituzionali del Sindaco e della Giunta. In altre date non ci sarebbe alcun problema, anzi.
E allora cosa succederà?
Ma io credo che se il congresso provinciale è stato fatto slittare fino al 31 ottobre, non dovrebbe essere complicato per la commissione provinciale intervenire e fissare una diversa data anche per il congresso di Piazza. In caso contrario il Pd si confronterà in assenza dell’amministrazione del Pd. Ricordo, tra l’altro, che al momento delle elezioni, nel 2008, io non ero tesserato del Pd e neppure tre assessori. È stata una nostra precisa volontà quella di aderire al Partito Democratico dando vita a un monocolore proprio con l’intenzione di sottolineare l’importanza del progetto politico di questo partito.
Ma sindaco a livello regionale il Pd governa con Lombardo che era il suo nemico numero uno e, addirittura con i deputati dell’ex fascista Fini; a Enna il presidente Monaco, anch’egli ex missino è tenuto in piedi da assessori di area Pd, a Piazza si fa il congresso del partito senza l’amministrazione. Ma non c’è un po’ troppa confusione?
Che in Italia stiamo attraversando la più difficile e confusa situazione politica da almeno venti anni a questa parte, è chiaro a tutti. Che in questa confusione ci sia chi mesta nel torbido, altrettanto. Io credo che da un lato occorre tenere fede ai programmi concreti che gli elettori hanno votato e dall’altro ai valori di riferimento. Non ci sono altri fari in questa fitta nebbia