giovedì 7 ottobre 2010

Il comunicato stampa integrale del prof. Pensabene sui nuovi ritrovamenti alla Villa Romana

COMUNICATO STAMPA



VILLA ROMANA DEL CASALE: CAMPAGNA DI SCAVI 2010
Per il settimo anno consecutivo si sono svolte le indagini archeologiche presso la Villa romana del Casale di Piazza Armerina. Le ricerche avvengono sotto la direzione del professor Patrizio Pensabene de “La Sapienza – Università di Roma”, in collaborazione con la Soprintendenza di Enna e il Museo Regionale della Villa del Casale (oggi “Parco Archeologico della Villa Romana del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei comuni limitrofi”) e con la partecipazione dei docenti della Kore di Enna Paolo Barresi e Daniela Patti: esse sono iniziate nel 2004 con la scoperta di un insediamento medievale fondato in età islamica alla fine del X secolo e sono proseguite da allora ogni anno, con la partecipazione di numerosi studenti di archeologia sia della Sapienza che del Corso di Laurea in Archeologia del Mediterraneo (Facoltà di Arti e Comunicazione) dell’Università Kore di Enna, e di altre Università italiane e straniere (Siviglia, Tarragona, Cadice) .

A questa attività si è aggiunta la stretta collaborazione con il cantiere di restauro della Villa diretto da Guido Meli, ora anche direttore del nuovo Parco Archeologico della Villa del Casale, che ha permesso importanti scoperte archeologiche nell’ambito della villa e la possibilità di intraprendere nuovi studi consentiti dal restauro dei mosaici e delle pitture.

L’abitato medievale, che occupava tutta l’area della villa e vasti settori a sud e a nord di essa, presenta due fasi principali di occupazione (la prima della fine X- prima metà XI secolo corrispondente al periodo di occupazione mussulmana e la seconda del tardo XI- XIII secolo corrispondente al periodo normanno e iniziale svevo). Una mostra archeologica con i principali risultati e gli oggetti più significativi emersi, assieme ad alcuni reperti marmorei provenienti dagli scavi degli anni ‘50, è attualmente visibile presso i locali comunali della Città di Piazza, che sostiene gli scavi ospitando gli studenti e i membri della missione. Tra i materiali rinvenuti, si segnalano numerosi frammenti di ceramica invetriata, tra cui piatti decorati a solcature con raffigurazioni di felini e altri animali.

A partire dal 2006, le ricerche si sono concentrate sul settore ovest della parte dell’insediamento medievale messo in luce a sud della villa, scoprendo un quartiere industriale di XI-XII secolo (come attestano resti di fosse e scarti di ceramica).

Le scoperte del 2008 e del 2009 hanno però cambiato radicalmente la prospettiva, con il ritrovamento di un edificio termale tardo antico (IV secolo) di cui si sono messi in luce due ambiente absidati: quello più a sud con profonda vasca nell’abside, quello più a nord con ampia abside dalle pareti mosaicate con motivi decorativi ad onde che ne indicavano la contemporaneità alla Villa. Gli ambienti termali furono riutilizzati in età successiva a partire dall’età bizantina e ancora durante l’epoca arabo-normanna a cui risalgono gli strati di scarti ceramici e di rifiuti.

Nel 2010 lo scavo è proseguito principalmente nell’edificio termale e nei settori circostanti, mettendo in luce per quasi tutto il suo perimetro l’abside con i mosaici policromi: non si è però ancora giunti al pavimento perché in età post-medievale, si sono creati all’interno dell’ambiente di cui fa parte l’abside serie di spessi strati alluvionali e di canalizzazioni, che rendono lente le operazioni di scavo stratigrafico; circa un terzo dell’ambiente, a sud, resta ancora da scavare.

Tra i materiali rinvenuti vanno segnalati una lastra di transenna in terracotta , traforata con una serie di croci e con l’iscrizione in greco di una formula augurale cristiana I X N (Iesus Christos Nikà = a Gesù Cristo Vincitore), che indicherebbe in età bizantina (VI-VII secolo) un uso cristiano, forse una piccola chiesa, dell’ambiente termale absidato , e una moneta d’oro araba di piccole dimensioni (1/4 di dinar) del 6° califfo fatimida Al-Hakim bi amr illah, emessa da una zecca siciliana e datata tra 1009 e il 1019), pertinente alla fase islamica dell’insediamento medievale.

Ma dal punto di vista storico di comprensione della struttura della villa tardo antica del Casale, la scoperta più rilevante ha riguardato il rinvenimento di muri che connettono l’edificio termale e le strutture contigue con i due grandi depositi di derrate alimentari (di forma basilicale) che si disponevano sul lato ovest del muro di recinto del grande piazzale che precedeva l’Arco d’ingresso alla Villa

E’ evidente l’importanza di questi ritrovamenti: la presenza dell’edificio termale con mosaico parietale contemporaneo alla Villa e il suo collegamento strutturale alla villa consente di ampliare la conoscenza del contesto in cui si poneva la grande Villa romana del Casale, fino ad ora apparsa troppo isolata, con i suoi straordinari mosaici.

Infine, l’edizione nel 2010 di un volume dal titolo “Piazza Armerina: la Villa del Casale e la Sicilia tra tardo antico e Medioevo”, a cura di patrizio P. Pensabene e con interventi di P.Barresi, D.Patti, L.Arcifa, C.Bonanno, A. Molinari e altri, è stata l’occasione di una presentazione del volume a Piazza Armerina nell’ambito di un convegno dal titolo “La Villa del Casale e oltre”, organizzato dai professori Francesco Paolo Rizzo e Ferdinando Maurici e che si è svolto dal 30 settembre al primo ottobre: durante il convegno gli interventi hanno riguardato la storia e l’archeologia della Sicilia in età tardo antica e medievale. Interessanti, tra gli altri, l’intervento di A. Pagliara sul rapporto tra ricchezza e salvazione in età tardo antica, la messa a punto di V. Rizzone sull’epigrafia cristiana in Sicilia centrale, e l’esposizione della villa tardo antica di Faragola ad opera di G. Volpe.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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