«Sarebbe opportuno che l’assessore Ribilotta smettesse i panni del moralizzatore, che poco gli si addicono, e facesse un bagno di umiltà, limitandosi ad applicare la normativa e a trovare soluzioni condivise, anziché sputare velenose sentenze e tentare di seminare zizzania». Esordisce così il Presidente della Delegazione comunale Confcommercio di Piazza Armerina Luigi Vivacqua, che replica senza mezze misure alle accuse, nemmeno tanto velate, lanciate dal vice sindaco attraverso la stampa all’indirizzo dell’Organizzazione sindacale in merito alla vicenda del trasferimento dei commercianti nell’area commerciale della Villa Romana del Casale.
«Fa sorridere l’affermazione di Ribilotta secondo cui l’attuale amministrazione ha la buona volontà di proseguire nella strada del dialogo nel rispetto delle regole. Come può parlare di prosecuzione del dialogo se ha sempre dimostrato sordità, rigidità e incapacità di interagire costruttivamente con gli interlocutori.
Ribilotta ammetta che se oggi siamo arrivati a questo clima di tensione e di contrapposizione è proprio perché lui, vera anima nera dell’intera vicenda, ha sempre rifiutato il dialogo e il confronto, mettendoci puntualmente davanti al fatto compiuto».
Luigi Vivacqua ripercorre brevemente l’iter che ha portato adesso alla contrapposizione tra le parti: «L’abbaglio interpretativo delle norme vigenti, che mi auguro sia stato preso in buona fede, ha portato la giunta a partorire una prima bozza di regolamento raccapricciante e altamente penalizzante per gli operatori commerciali che da decenni esercitano la loro attività all’esterno della Villa Romana del Casale. Il Consiglio comunale ha provveduto a ristabilire l’ordine delle cose con lo stravolgimento del testo originario e con l’approvazione di un regolamento che fissa i criteri di trasferimento del mercato giornaliero della Villa Romana del Casale. Eppure la testardaggine di Ribilotta ha fatto in modo che l’iter di trasferimento del mercato giornaliero di souvenir venisse rallentato e ostacolato. Nonostante Ribilotta non abbia più la delega al Commercio, la sua è l’unica voce che continua insistentemente e inopportunamente a farsi sentire, provocatoria come sempre, mentre invece il sindaco e l’assessore Di Prima tacciono colpevolmente. Ribilotta abbia almeno il pudore di tacere e tentare così che ci si possa dimenticare di lui e di ciò che ha provocato al commercio piazzese negli anni del suo assessorato».
A rincarare la dose sull’assessore Ribilotta è Salvatore Bonanno, Presidente provinciale dell’ANVA Confesercenti: «Dopo aver raschiato il fondo del barile nel settore commercio, Ribilotta si è buttato adesso a capofitto nella gestione delle risorse del verde pubblico cittadino. Concentri dunque le sue energie in questo nuovo giocattolo, la smetta di fare la morale agli altri e faccia outing, ammettendo piuttosto tutti i fallimenti che ha collezionato in quattro anni di gestione del commercio a Piazza Armerina a partire dal mercato settimanale per finire alla distrutta Fiera del bestiame».
Vivacqua spiega le prossime mosse che congiuntamente Confcommercio, Confesercenti, CNA, FIVA e ANVA hanno intenzione di adottare a difesa dei diritti calpestati dei loro associati: «Dopo le giornate di sciopero di venerdì e di martedì si continuerà ad oltranza, fino a quando le nostre ragioni saranno accolte e la dignità dei lavoratori sarà riconosciuta. Contemporaneamente, considerata la sordità dell’amministrazione e degli uffici comunali preposti, chiederemo all’Assessorato Regionale delle Attività Produttive di esprimere un parere sulla complessa vicenda e, nella certezza delle nostre ragioni, contiamo di porre fine alla controversia in tempi brevi».