mercoledì 15 gennaio 2014

Filippo Miroddi sulla variante al PRG in favore dell'AIAS: In Consiglio Comunale ho provato grande vergogna


Dichiarazione del sindaco FILIPPO MIRODDI
Uno dei problemi fondamentali della politica è il rapporto tra l'agire politico e l'agire morale.
L'azione umana riconosciuta moralmente corretta, non corrisponde necessariamente ad un'azione politicamente valida e viceversa: questo perché il modo di agire della politica si materializza nell'uso del potere, mentre l'azione moralmente valida, si realizza facendo riferimento a dei principi riconosciuti come moralmente giusti dalla comunità.

Ieri sera 14.01.2014 a Piazza Armerina, in Consiglio comunale, da cittadino piazzese, ho provato grande vergogna.

Un’Amministrazione Comunale prepara una maggioranza per far passare le proprie scelte amministrative, le proprie idee, che non sempre possono essere condivise; un’amministrazione comunale non prepara una maggioranza per votare un atto che dà dignità ai propri cittadini; un’amministrazione comunale non prepara una maggioranza per votare una variante urbanistica di cui tutta la cittadinanza deve sentirsi fiera!
Dopo quella votazione, non posso non parlare e non pensare a tutti i ragazzi e le ragazze della nostra città….
A tutti i ragazzi e le ragazze che da soli non possono vivere; ragazzi e ragazze che hanno bisogno di noi, della nostra cura, della nostra “tolleranza”; ragazzi e ragazze che non chiedono altro che poter vivere dignitosamente nella propria città, usufruendo di tutti quei servizi che gli altri utilizzano ed anche di servizi a loro dedicati, come quelli previsti nella Legge 104 ed in particolare, nella delibera di ieri sera.
Cari Consiglieri, troppo spesso nella nostra corsa quotidiana, ci dimentichiamo di Loro.
Io credo che chi vuole vivere veramente, chi vuole che la propria vita abbia un senso, deve andare oltre il proprio fabbisogno personale o familiare.
Deve lottare per chi è meno fortunato, sapendo già che il massimo premio a cui può ambire, non è un posto di lavoro o qualche prebenda…
È il sorriso di un ragazzo o di una ragazza diversamente abile….
Questi sono ideali per cui vale la pena combattere!
Questi ideali non si potranno mai scambiare con un voto!
A tutti quei genitori, che attraverso la non autosufficienza dei loro figli si misurano giornalmente da un lato con una società che li emargina, ma nello stesso tempo si misurano con la vera essenza dell’amore, l’amore di un padre e di una madre verso un figlio o una figlia meno fortunata.

A tutti quei genitori che non si aspettano che i propri figli siano i primi a scuola o nello sport o in tutto quello che prima della loro nascita speravano di ottenere da loro; a tutti quei genitori che con accanto i loro figli, non interessa più primeggiare nella società, ma collaborare perché ci possa essere un futuro dignitoso anche per i loro figli. A tutti quei genitori…. Io chiedo scusa! Da cittadino piazzese chiedo scusa…
A chi vuole mascherarsi per tacitare la propria coscienza comportandosi da ignavo, ricordo che nella vita si deve avere il coraggio delle proprie azioni.

Noi riproporremo la delibera!!
Abbiate la dignità di votare a favore o contro…. L’astenuto è un ignavo. Ignavi è il termine solitamente attribuito alla categoria dei peccatori incontrati da Dante Alighieri nell'Antinferno, durante la narrazione allegorica del suo viaggio nel regno dell'oltretomba all'interno della Divina Commedia.
Essi sono aspramente descritti nel Canto III° dell'Inferno.
Questi dannati sono coloro che durante la loro vita non agirono mai né nel bene, né nel male, senza mai osare di avere una propria idea, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte.
Dante li inserisce qui perché li giudica indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male.
Dante definisce queste anime come quelle di peccatori "che mai non fur vivi". Il disprezzo del Poeta verso questa categoria di peccatori è massimo e completo.
Se è necessario inviteremo i disabili al prossimo consiglio Comunale.
Ma ricordate che un paese che costringe persone disabili, con difficoltà motorie o sensoriali o psichiche a chiedere per rivendicare i propri diritti acquisiti (legge 104), non è un paese civile.
Volete che le fasce più deboli vengano al comune a protestare????
Se le fasce più deboli protestano, non è un problema che deve riguardare solo il Consiglio Comunale: é certamente un fallimento per tutto il paese, per i cittadini, anche per quelli che credono di non essere toccati dalla questione, per i servizi sociali ed infine, cosa più preoccupante, è un problema per la democrazia.
In tutti i paesi civili il welfare per i disabili è sempre stato salvaguardato, anche nei momenti più bui.
Vergogna!!!
Mai mi sono sentito così a disagio come cittadino.
Diceva Madre Teresa di Calcutta: “I figli sono come gli aquiloni.
Insegnerai a volare ma non voleranno il tuo volo.
Insegnerai a sognare ma non sogneranno il tuo sogno.
Insegnerai a vivere ma non vivranno la tua vita.
Ma in ogni volo, in ogni sogno ed in ogni vita...
rimarrà per sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto.”

Voi cosa state insegnando ai vostri figli?
Ma in fondo cosa chiedevano, chiedevano con i propri soldi di realizzare un centro per disabili a Piazza Armerina, in un terreno che hanno comprato loro, con dei fabbricati che realizzeranno loro, con un finanziamento privato che se fosse per voi, avrebbero già perso a favore di qualche altro comune più civile.
Perché non avete voluto offrire questa opportunità? Quale è la motivazione?
Avete delle motivazioni valide? No
Perché se avevate delle motivazioni valide, avreste avuto il coraggio di votare contro…. Invece vi siete astenuti.
In consiglio Comunale ho sentito non delle motivazioni, ma delle giustificazioni.
Premesso che l’attuale Amministrazione non ha nulla contro le varianti per strutture produttive, che possono portare economia alla nostra città, forse…. se l’associazione onlus avesse chiesto di realizzare un supermercato….. la proposta sarebbe passata!!
Che amara constatazione! Noi riproporremo l’intervento.


Filippo Miroddi

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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