Agenti del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, diretti dal Commissario Capo dott. Fabio Aurilio, hanno denunciato in stato di libertà C.S., di anni 49, residente a Piazza Armerina.
Nel corso della mattina del 14 aprile, l’uomo,
uscendo di casa per andare a lavorare, ha avuto un diverbio con gli operai di
una ditta di costruzioni impegnata in alcuni lavori edili nella stessa strada,
scaturita da opposte vedute sulla realizzazione di una scala in legno
provvisoria.
Rientrato per pochi istanti nella sua
abitazione, ne è uscito, in evidente stato di alterazione, brandendo una grossa
mazza da cantiere, con cui ha distrutto, colpendola violentemente, la scala in
legno. Dopodichè, si è allontanato a bordo della propria auto, portando con sé
la mazza.
I presenti, temendo ulteriori conseguenze,
visto l’evidente stato di agitazione, hanno subito allertato il Commissariato,
il cui personale è subito intervenuto sul luogo per constatare i fatti e
ricostruirne la dinamica, ma anche per individuare l’autore del gesto e cercare
di rintracciarlo, posto che sembrava essersi reso irreperibile.
Durante i primi controlli, emergeva, inoltre,
che l’uomo e sua moglie detenevano legalmente decine di armi, comuni, da caccia
e sportive.
Mentre alcuni agenti, dopo un paio d’ore di
ricerche riuscivano a rintracciare l’uomo, accompagnandolo in Commissariato,
altri agenti procedevano al controllo delle armi, riscontrando alcune
violazioni.
Emergeva, in particolare, che l’uomo era
l’unico in casa ad avere la materiale disponibilità delle armi (custodite in
armadi blindati di cui solo lui aveva la chiave, che teneva nascosta persino
alla propria moglie) ed aveva, così, abilmente “sfruttato” l’ulteriore denuncia
di detenzione della moglie per avere nella propria disponibilità un numero di
armi comuni (4 nello specifico) superiore al consentito (3 armi comuni e 6
sportive, mentre illimitato è il numero di armi da caccia). Venivano, inoltre,
rinvenute 65 cartucce cal. 45 mai denunciate all’Autorità di P.S.
Visti i fatti, l’uomo è stato denunciato alla
Procura della Repubblica di Enna, per i fatti commessi nella mattinata, per i
reati previsti dall’art. 393 codice penale (esercizio arbitrario delle proprie
ragioni con violenza sulle cose, per avere distrutto la scala in legno) e
dall’art. 4 legge 110/1975 (per avere portato fuori dalla propria abitazione
senza giustificato la mazza, oggetto atto ad offendere); per le irregolarità
nella detenzione delle armi, è stato, invece, denunciato per i reati previsti
dall’art. 697 codice penale e dall’art. 10, comma 9 della legge 110/1975.
La moglie dell’uomo, S.R. di anni 44, è stata
parimenti denunciata in stato di libertà, per l’omessa custodia di armi, reato
previsto dall’art. 20 della legge 110/1975.
Le armi costituenti corpo del reato, due
pistole semi-automatiche Beretta, 265 cartucce cal. 9, 22 e 45, sono state
sequestrate e poste a disposizione dell’A.G. competente.
Tutte le altre armi, stante l’accertato abuso
nella loro custodia e l’evidente pericolo di ulteriori e più gravi conseguenze,
soprattutto alla luce del reato commesso nella mattinata, sono state ritirate,
in via cautelare, ai sensi dell’art. 39 comma 2 del Testo Unico delle Leggi di
P.S. ed i due coniugi sono stati segnalati al Prefetto di Enna per
l’applicazione del provvedimento previsto dal comma 1 dello stesso articolo
(Divieto detenzione armi e munizioni).