lunedì 12 marzo 2012

ORA L'HA CAPITO POVERETTO

Bersani ad Alfano: da irresponsabili aprire fronti politici ora, non tradirò l'art. 18
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Il Pdl compie un gesto irresponsabile se si mette ad aprire fronti polemici in questo momento. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, parlando a margine della presentazione di un libro, boccia le ultime uscite verbali di Angelino Alfano. A chi gli chiedeva se il clima sia ormai quello della campagna elettorale, Bersani ha risposto: "Io non me n'ero accorto, prima che Alfano sollevasse tanti temi polemici.
Se è così, ci avvisino, vorremmo partecipare. E' da irresponsabili accendere dei fuochi in un momento in cui bisogna comunque mandare avanti l'azione di governo". Il segretario Pd si riferisce in particolare all'intervento del collega pidiellino sul "lavoro lavoro lavoro priorità", a cui lo stesso leader democratico aveva risposto sottolineando come si trattasse di un pretesto per non affrontare il nodo tv.
Rai, non parteciperò alle nomine - Quel che è certo, chiarisce oggi Bersani, è che è necessaria una riforma della governance Rai, ma "certamente non farò saltare il governo" se non si dovesse arrivare a questo risultato. Certo è, chiarisce il segretario, che "non parteciperà" alle eventuali nuove nomine. Il Pd, ha aggiunto, è pronto a valutare anche un decreto per riformare la tv pubblica.
Monti si occupi di più dei drammi sociali - Poi il consiglio al governo Monti: dovrebbe lanciare "qualche segnale amichevole verso i problemi e i drammi sociali". "Nessuno ha la bacchetta magica, ma amerei che questo governo desse una lettura attenta della situazione italiana".
Non tradirò l'art. 18 ma voglio un accordo - Ma l'argomento che più tiene banco è la riforma del lavoro. "Se qualcuno pensa che io tradisca l'articolo 18..." scuote la testa e risponde così il segretario del Pd a chi, in occasione della presentazione dell'ultimo libro di Federico Rampini, gli fa notare che nel suo intervento non arriva al punto della riforma del mercato del lavoro. Tema sul quale il segretario del Pd arriva subito dopo per dire di avere il sospetto che "qualcuno al tavolo sta lanciando un messaggio: quello della deregolamentazione. Ma io dico no, la strada è quella di una nuova regolamentazione". Per Bersani bisogna trovare un sistema di ammortizzatori sociali più universale, sapendo che servono risorse perché "non si fanno le nozze con i fichi secchi". Fatto questo, si può passare all'articolo 18 per il quale, tuttavia, "serve solo una manutenzione. Vorrei - ripete il segretario del Pd - che il governo lo capisse bene perché siamo in un periodo di pesante recessione". "Voglio un accordo, voglio una riforma che si basi sulla coesione sapendo che non esiste più una questione Cgil: ognuno può trovare una buona ragione per alzarsi dal tavolo ma in questo modo non andiamo da nessuna parte".
Guaio senza accordo sulla riforma - In proposito ha detto sarebbero "guai" per il Paese se non si raggiungesse un accordo sulla riforma del mercato del lavoro. "Guai a noi se non fosse possibile trovare un accordo: con una recessione così forte abbiamo bisogno di uno sforzo veramente corale, ben indirizzato". Sarebbe quindi un fatto "ben pesante" se il tavolo di confronto dovesse "saltare per aria", lasciando che ognuno "si metta il libertà". Ma, ha aggiunto, "sono assolutamente fiducioso, anche perché vedo gli elementi per arrivare in porto bene. Vedremo stasera se saranno stati fatti passi avanti".
I bilaterali? Un passo indietro - Il Pd non ha problemi a partecipare ai vertici di maggioranza e tornare ai "bilaterali" sarebbe un "passo indietro", ha spiegato ancora. Bersani ha precisato di non avere "notizie" sulla riconvocazione dell'incontro saltato la scorsa settimana, ma ha aggiunto: "Non ho nessun problema a fare i famosi vertici a tre, ciascuno arriverà con le proprie idee". L'agenda, ha precisato, la fa "Monti, che ci invita; poi, se qualcuno ha qualcosa da aggiungere, lo aggiunge".
Con il Porcellum facciamo le primarie - Bersani parla anche di legge elettorale. "Nella demenziale e distruttiva ipotesi che ci sia ancora il Porcellum, certo non mi limiterei a nominare i parlamentari, su questo si può star sicuri". A chi gli chiede se il Pd, nel caso non verrà cambiata l'attuale legge elettorale, sceglierà i propri candidati alle politiche con "primarie di collegio", il segretario democratico replica: "Lo faremo con forme di partecipazione, primarie, che diano il segno che noi siamo diversi. Detto questo non è con noi diversi che l'Italia si salva. L'Italia si salva se si fan diverse le regole". Quindi, "la nostra priorità assoluta è una nuova legge elettorale. Dopodiché in quel caso - precisa Bersani - a seconda della legge, vedremo i nostri meccanismi di partecipazione. Ma sento troppe sirene che cominciano a dire 'non ci sono le condizioni'".
Dubbi che la legge elettorale non si voglia fare - Il dialogo sulla legge elettorale dal punto di vista tecnico è a buon punto, ma "mi viene il dubbio che non la si voglia fare", aggiunge. "Sul merito, non siamo lontanissimi. Ci sono problemi da risolvere, ma non siamo lontanissimi. Cos'è che non mi quadra? Questa cosa di tenere tutto assieme: legge elettorale, legge costituzionale... Noi abbiamo detto 'priorità alla legge elettorale', con le connessioni costituzionali che servono alla legge elettorale: numero dei parlamentari, sfiducia costruttiva".
12 marzo 2012

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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