venerdì 24 aprile 2009
Marco Incalcaterra. "Togliete quelle tuie da Piano Duilio".
Carissimo,
le tuie sono piante da siepe.
Davanti al monumento ai caduti di piano Duilio non c'entrano assolutamente una mazza.
Forza Di Prima, approfitta dei lavori, non dare conto a Farina,
e fai sparire le tuie.
Tutti quelli che amano il vero verde te ne saranno grati.
Al posto delle tuie potresti collocare semplici piante ornamentali basse che crescendo non coprano il monumento.
Poi, in ultimo, fai sparire quegli orrendi lampioni moderni a palla.
Un caloroso abbraccio e buon lavoro
Marco Incalcaterra
Dopo l'Abruzzo terremoto in Sicilia?
Da http://rockspolitik.blogspot.com
Parlare del Terremoto una settimana dopo i tragici eventi del 6 aprile (annunciati tempo prima e scandalosamente non ascoltati) scorso per me è una scelta. Una scelta che è stata dettata dal rispetto, dalla voglia di non rincorrere notizie già pubblicate o foto struggenti e di non entrare nel pentolone degli avvoltoi.
Sia chiaro, non tutti sono stati avvoltoi, è giusto che la gente sappia e sia informata, ma non è giusto il modo in cui le immagini del terremoto a l'Aquila siano arrivate a noi. Ricerca incessante dell'immagine più commovente, sottofondi musicali da film nostalgico, paroloni poetici sapientemente piazzati per tenersi stretti quelli che ancora sono attaccati al capezzolo di mamma Rai, e Mediaset (entrambe ormai manovrate all'unisono).
Subito dopo la notizia che il grande terremoto dellle 3.30 del 6 aprile è stato il culmine di uno sciame sismico che già da mesi faceva tremare la terra del Centro Italia, si è cercato di capire dove e SE questa serie di movimenti della crosta terrestre avesse una direzione, ma la Protezione Civile ha confermato che non c'è una migrazione reale del sisma, quantomeno che questa sia circoscritta alle zone limitrofe a L'Aquila.
Quindi è possibile che il terremoto arrivi in Sicilia? Nonostante le scosse avvertite in Calabria, non ci sono pericoli reali, almeno non strettamente legati al sisma abruzzese. La nostra Isola è comunque interessata da forti movimenti tettonici che tra l'altro si hanno proprio in prossimità dello stretto. Il moto della zolla africana e di quella euroasiatica dovrebbe inoltre spingere la Sicilia verso Nordovest e la Calabria verso Nordest a una velocità di circa un centimetro all’anno.
Prima di continuare, aggiungo che molti stanno visitando il blog cercando informazioni su questo PREVISTO terremoto in sicilia. Ma previsto da chi?? Su internet, con qualunque chiave di ricerca in merito, non si riesce a trovare NIENTE su questa, secondo me fantomatica previsione. Il fatto che Giampaolo Giuliani è stato la "Cassandra" per l'Abruzzo, non vuol dire certo che adesso dovremmo farci prendere dal panico appena viene messa in giro una voce della quale non si può avere nessuna documentazione oggettiva. Questo almeno, il mio personalissimo punto di vista.
Il blog e questo articolo rimangono comunque aperti a qualsiasi commento o novità vogliate portare a conoscenza di tutti.
Chiusa questa parentesi, torniamo alla situazione in Sicilia: nella prima figura si vedono le stazioni sismiche piazzate in zone strategiche del perimetro geografico interessato, e nella figura successiva gli eventi registrati da tali rilevatori. Come vedete, molti di questi sono concentrati proprio tra Sicilia e Calabria.
Non è un mistero, visto che proprio sotto le acque dello Stretto passa una faglia sismica attiva, quella che nel 1908 provocò il catastrofico terremoto che distrusse le città di Messina e Reggio Calabria. Questa faglia assorbe la forza esercitata dalle zolle in movimento e si carica di energia. Se quindi le coste dovessero allontanarsi, gli strumenti installati da decenni sulle due sponde dello Stretto non hanno rilevato alcuno spostamento, perché in questa zona agisce la faglia, che assorbe la tensione e impedisce alle zolle di allontanarsi. Ma quasi come avviene per un Vulcano, quando la faglia si carica completamente, libera improvvisamente tutta l' energia accumulata in un violento terremoto. Ed è questo quello che accadde nel 1908, quando le due zolle, "liberate" dalla morsa della faglia, si allontanarono di ben 70 centimetri, facendo anche sprofondare le coste di circa 50/75cm.
E come sapete, proprio su questa bella zona ci vogliono fare il ponte, che, ultima perla Berlusconiana, sarà l'unica opera ad essere portata avanti mentre si provvederà alla ricostruzione dei centri distrutti dal terremoto in Abruzzo.
"Per coprire gli investimenti necessari alla ricostruzione in Abruzzo potremo anche fare ritardare la realizzazione di qualche grande opera gia' pianificata, ma non il Ponte sullo Stretto, che e' un'opera fondamentale di cui la Sicilia ha bisogno".
Ecco. IL PONTE è la soluzione di tutti i problemi italiani. Ma piuttosto che prendere questa immensa colata di cemento fatto di mafia, sangue e interessi, in Calabria ci vado a nuoto.
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