Piazza Armerina. Intoppo per il piano regolatore generale della città dei mosaici. Quando tutto, ormai, sembrava andare liscio l’assessorato regionale al territorio e ambiente ha chiesto chiarimenti su alcuni aspetti del complicato iter di adozione dello strumento urbanistico. La regione, in particolare, ha chiesto lumi circa le fasi adozione in cui secondo l’esposto di un cittadino, ben 4 consiglieri comunali avrebbero votato senza averne diritto in quanto incompatibili. Infatti, la normativa prevede che i consiglieri comunali che in qualche maniera abbiano terreni di proprietà o riconducibili a loro parenti non possano adottare lo strumento urbanistico. Il piano regolatore della città dei mosaici è stato adottato con una delibera il 19 gennaio del 2006 sotto la presidenza di Basilio Fioriglio. A votare quella delibera furono i consiglieri Calogero Cimino, Giuseppe Falcone, Ranieri Ferrara, Basilio Fioriglio, Lina Grillo, Renato Incardona, Filippo Miroddi, Teodoro Ribilotta, Giuseppe Venezia. I nove allora si dichiararono tutti compatibili ed approvarono il piano. In quella fase, alcuni atti propedeutici non furono approvati da tutti e nove ma da un numero minore di consiglieri comunali. La regione ha chiesto dei chiarimenti perché un cittadino piazzese ha fatto ricorso chiedendo di annullare la delibera di adozione in quanto, sempre secondo questo cittadino, ben 4 consiglieri comunali dei 9 che hanno adottato la delibera del 19 gennaio sono incompatibili perché o loro stessi o dei loro parenti hanno terreni che subirebbero un aumento di valore con l’approvazione del piano. Il sindaco della città dei mosaici, Fausto Carmelo Nigrelli, butta però acqua sul fuoco. “Si tratta di una richiesta di chiarimenti legata da un esposto all’assessorato al territorio. Il cittadino ha chiesto di annullare il piano. I nostri uffici hanno già risposto all’assessorato regionale. Da parte nostra non c’è nessuna preoccupazione. Sul piano non ci sarà nessuna ricaduta. Ammesso e non concesso – continua Carmelo Nigrelli - che ci sia un problema del genere non si può mettere in discussione tutto il piano regolatore generale. Una norma stabilisce che l’eventuale dimostrata, quindi con una sentenza passata in giudicato, incompatibilità di un consigliere comunale implica l’annullamento della previsione di piano solamente sull’area del consigliere comunale eventualmente incompatibile. A noi comunque – dice ancora il sindaco - non risulta che ci sia nessun caso di questo tipo. E’ un tentativo mal destro di cercare di bloccare il PRG, non rendendosi conto che la sua approvazione è un momento fondamentale per la programmazione della città. Presentarsi ai bandi con un piano approvato è un motivo di premialità. Peraltro – conclude il sindaco Nigrelli – il CRU ha già esaminato il piano e lo ha valutato in maniera eccellente. La regione ha un ruolo amministrativo. Credo non dovrebbero esserci ritardi e sorprese ma ovviamente dobbiamo aspettare che cosa ne pensa la regione”.
Agostino Sella
Agostino Sella