venerdì 22 maggio 2009

Non chiuderà l’esattoria della SERIT a Piazza Armerina

Si è svolto martedì scorso a Palermo l’incontro tra il Sindaco Fausto Carmelo Nigrelli e la dirigenza della Montepaschi SERIT nelle persone del Direttore generale Antonio Finanze, del direttore del Personale e del direttore dell’Organizzazione.

Oggetto dell’incontro la paventata chiusura dell’esattoria di via Gabriele D’Annunzio e la sua sostituzione con uno sportello informativo attivo un paio di giorni la settimana.

L’incontro è stato molto cordiale e fruttuoso. L’azienda ha ribadito la necessità di ridurre i costi per mantenere un bilancio sano e che, in questa ottica era prevista la chiusura dello sportello di Piazza insieme a quelli di altre città siciliane. Il sindaco, accompagnato da Elio La Malfa, già dirigente provinciale dell’esattoria, ha sostenuto che non si può sottrarre ai cittadini di Piazza e a quelli del sud della provincia un servizio come quello dell’esattoria che, dalle prossime settimane, tornerà a lavorare a pieno ritrmo con la ripresa dell’attività dell’ATO rifiuti.

Alla fine dell’incontro le parti hanno convenuto che il Comune si farà carico di ogni aspetto logistico dell’esattoria (locali, reti, ecc.) e la Serit manterrà, seppure con una possibile riduzione dei giorni di apertura, l’esattoria a Piazza Armerina con lo stesso livello di servizio attuale.

Il Sindaco e il Direttore generale si ono dati appuntamento entro 15 giorni per definire i dettagli dell’accordo.
Staff del sindaco.

Le parole di Pennisi per ricordare Falcone. Oggi è il 17 anniversario della strage di Capaci.

Testo del messaggio di S.E. Mons. Michele Pennisi vescovo di Piazza Armerina, Segretario della Commissione Scuola, Università ed Educazione della CEI e delegato per la Scuola della Conferenza Episcopale Siciliana rivolto agli studenti che arrivano al porto di Palermo sabato 23 maggio con la “Nave della Legalità”.

Ben arrivati e benvenuti in Sicilia, terra da sempre accogliente ed ospitale!
In questa giornata 17 anni fa Giovanni Falcone assieme, a Francesca Morvillo e agli agenti della sua scorta ci lasciava, vittima di un vile attentato mafioso.
Oggi la vostra presenza così numerosa testimonia che a perdere non fu la giustizia ma la mafia.
Falcone come Borsellino e tanti altri ci hanno testimoniato cosa significa vivere per la legalità e la giustizia, compiendo il proprio dovere orientati al bene comune.
La testimonianza di Giovanni Falcone è stata quella dell’uomo di speranza che attraverso il proprio impegno quotidiano ha dimostrato che è possibile lottare e sconfiggere la mafia , che è un fenomeno umano e non una fato inevitabile.
La «legalità», ossia il rispetto e la pratica delle giuste leggi, costituisce una condizione fondamentale perché vi siano libertà, giustizia e pace tra gli uomini. La promozione della legalità ispirata da alti valori morali, a tutela dei fondamentali diritti di ogni persona , implica il contrastare fenomeni devianti come la mafia e le sue conseguenze negative: il pizzo, l’usura, lo spaccio della droga, i guadagni illeciti.
La lotta alle mafie (intendendo oltre che “cosa nostra” anche la “camorra”, “l’ ndrangheta” , la “sacra corona unita”) passa attraverso un rinnovato impegno educativo che porti ad un cambiamento della mentalità .
Per contrastare questi fenomeni criminali è necessaria una mobilitazione delle coscienze che, insieme ad un’efficace azione istituzionale e ad un ordinato sviluppo economico, può ridurre e sconfiggere il fenomeno criminoso.
Il senso della legalità non è un valore che si improvvisa. Esso esige un lungo e costante processo educativo. La sua affermazione e la sua crescita sono affidati alla collaborazione di tutti, ma in modo particolare alla famiglia e alla scuola e sopratutto a voi, cari giovani!
Per rilanciare un impegno positivo per la vita è importante a dare risposte convincenti alle domande fondamentali sul senso della vostra esistenza che vi portate in cuore per costruire una società più giusta e più fraterna aperta alla speranza.
La speranza è certezza della meta, è fede nel futuro. La fiducia in uno scopo positivo della vita è proprio la caratteristica dei giovani. Senza uno scopo si è già vecchi. Ma il futuro si prepara con una grande e convinta adesione alla concretezza del presente .
Paolo Borsellino rivolto ai giovani scrisse “quando voi sarete adulti “avrete più forza di reagire di quanto io e la mia generazione ne abbiamo avuta”.
La comunità cristiana vi vuole essere vicina per infondervi coraggio.
L'attuale sensibilità che la Chiesa mostra per promuovere la legalità si esprime in una serie di iniziative concrete volte a creare un costume e una mentalità alternativi a quella della subcultura in cui alligna la mafia.
Per la maturazione di questa sensibilità è stato soprattutto importante l'intervento di papa Giovanni Paolo II ad Agrigento il 9 maggio 1993: “Dio ha detto : "Non uccidere". Nessun uomo, nessuna associazione umana, nessuna mafia può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Questo popolo siciliano è un popolo che ama la vita, che dà la vita. Non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, di una civiltà della morte. Qui ci vuole la. civiltà della vita. Nel nome Cristo, crocifisso e risorto, di Cristo che è Via, verità e Vita, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi, un giorno arriverà il giudizio di Dio".
Si tratta di un appello chiaramente evangelico. E' significativo che il Papa si rivolga non al fenomeno, la mafia, ma a gli uomini che producono tale fenomeno e lo faccia in nome di Dio e li invita a convertirsi cioè a cambiare vita e a riparare il male fatto.
La coscienza di una radicale incompatibilità tra mafia e vita cristiana è stato suggellato qui a Palermo dalla splendida testimonianza del martirio di don Pino Puglisi, ucciso solo perché fedele al suo ministero e perché attraverso la sua opera educativa sottraeva manovalanza a “cosa nostra”. La memoria di questo martirio è impegnativa per la Chiesa siciliana tutta.
Urge, oggi, formare una nuova mentalità in grado di creare una reale cultura per la legalità . La vostra presenza ne è un segno evidente.
L'educazione alla legalità va coniugata con l'educazione alla socialità e ad una cittadinanza responsabile , nell'ambito di una educazione globale alla pace.
Iniziamo quindi a vivere e costruire la legalità realizziamo una legalità reale, non fatta di slogan ma di nostre azioni concrete, passiamo dall’idea al fatto.
Non abbiamo bisogno di eroi ma di persone per le quali , come disse Giovanni Paolo II nel 1982 a proposito di San Benedetto, “il quotidiano diventi eroico, e l’eroico diventi quotidiano”.
A volte i giovani possono insegnare agli adulti(come è avvenuto con i giovani di Addio Pizzo qui a Palermo) e possono portare segni di speranza e voi lo dovete dimostrare ogni giorno iniziando dall’ambiente scolastico e nella vita quotidiana.

I giovani e la televisione.

di LAURA TODARO. Dal blog dell'oratorio salesiano

Scusate ma avevo sbagliato autore. A scrivere il pezzo è stata Laura, che ha solo 14 anni, e non Rosalinda.




Noi giovani di oggi stiamo male e non sappiamo il perché.
Non siamo più capaci di affrontare gli ostacoli che, di volta in volta, la vita mette in mezzo al nostro cammino. Siamo presi da condizioni che gli adulti ci impongono. Non siamo più affascinati dalle piccole cose, perché qualcuno, o qualcosa, ce ne offre di maggiori: una di queste è la TELEVISIONE. Non dico che non dovrebbe esistere, dico soltanto che bisognerebbe eliminare tutti quei programmi inutili e vuoti che la TV ci propone di giorno in giorno.
La televisione svuota le nostre menti e le riempie di niente.
Allora la colpa non è di noi giovani se non riusciamo a trovare un orizzonte da raggiungere, se non abbiamo valori su cui basarci, la colpa non è nostra se veniamo considerati "la generazione nichilista", è la società che ci rende così.
Ma come per ogni problema, anche per questo c'è una soluzione: tutti i nostri genitori, se davvero ci vogliono bene, dovrebbero impedirci di guardare tutti i programmi inutili e privi di senso, anche se ad aiutarci dobbiamo essere noi stessi, mettendoci buon senso; magari scegliendo di uscire con gli amici o leggendo un bel libro riusciamo ad allontanarci dalla televisione...di certo sarà sempre meglio di rinchiudersi in casa, come degli animali in gabbia, attaccati ad un televisione, una scatola magica che non fa magie ma regala illusioni.
Un messaggio per noi giovani: mettiamoci soltanto un po' di buona volontà e non seguiamo le istruzioni per l'illuso!

Oggi alle 18,30 comincia il triduo a Maria Ausiliatrice

Nella chiesa di San Giovanni. Vi aspetto.
Poi, se volete, potete andare al comizio di Nigrelli.

La Tigano nomina l'esecutivo del PD. “E’ un mix tra persone di esperienza e giovani”.

Piazza Armerina. “E’ un mix tra persone di esperienza e giovani”. Lo dice la neocoordinatrice del Partito Democratico piazzese, Alessandra Tigano, eletta il 5 Maggio scorso a capo del partito del sindaco piazzese Fausto Carmelo Nigrelli. La Tigano, ha nominato i 12 componenti del suo esecutivo che traghetterà il partito al prossimo congresso e gestirà la campagna elettorale. Si tratta di Gaetano Adamo, Maria Arena, Daniele La Delia, Maria Grasso, Sebastiano Arena, Tina Caliota, Ranieri Ferrara, Ina Roccaverde, Enzo Borruso, Paola Venezia, Gianfranco La Porta e il Coordinatore del Partito Democratico della sezione giovanile armerina. “Un esecutivo – dice la Tigano - che si distingue per l’interazione tra persone d’esperienza, giovani e alternanza di genere. L’organismo si è riunito domenica scorsa per discutere delle nuove linee del partito. L’orientamento del Circolo è quello di divenire punto di riferimento degli iscritti e di tutti i cittadini che vogliano dare un contributo di idee e proposte alla vita pubblica e politica della città”. Durante l’ultima riunione si è anche discusso delle prossime elezioni europee, di nuovi metodi di comunicazione, di una maggiore interazione con l’amministrazione locale ed i propri rappresentanti in consiglio comunale e la segreteria provinciale, dell’opportunità di istituire gruppi di lavoro al fine di porre l’attenzione sulle problematiche cittadine. Sono state previste cinque aree tematiche che tratteranno i seguenti argomenti: Scuola e Università: percorsi di formazione etico-politica e pluralismo culturale; Sanità e politiche sociali; Turismo e beni culturali. Politiche giovanili, arti e sport; Urbanistica e infrastrutture. Tutela e valorizzazione del territorio; Politiche economiche: attività produttive, agricoltura e commercio. Lavoro, occupazione e sicurezza. “Ho registrato, dichiara Alessandra Tigano, entusiasmo e disponibilità a collaborare da parte di tutti per la costruzione di un partito radicato nel territorio, partecipato e aperto al rinnovamento politico e culturale”. Domani (OGGI 22 maggio PER CHI LEGGE) alle ore 19.00 è previsto il comizio di apertura della campagna elettorale delle elezioni europee. Interverranno il coordinatore cittadino del PD di Piazza Armerina, il coordinatore provinciale Giuseppe Arena e il sindaco Carmelo Nigrelli.
Agostino Sella

La scritta LIBERATE RIINA, è stata cancellata ieri sera da Giuseppe Di Prima

Lo splendore della chiesa di San Giovanni.

di Flavio Mela dal blog Il Veltro
Nei pressi del borgo antico di Piazza Armerina nella zona di Piazza Martiri di Ungheria v’è una chiesa di grande pregio e splendore. E’ la chiesa di San Giovanni Evangelista, attualmente sede delle celebrazioni eucaristiche dell’Oratorio salesiano di Piazza Armerina. Un tempo faceva parte del monastero delle benedettine voluto dalla nobile Florentia Caldarera intorno al 1361. La chiesa, il cui spazio era occupato, al tempo dell’edificazione del monastero, dalla casa della stessa fondatrice, fu fatta costruire intorno alla metà del XVI secolo dalla badessa Fulgenzia Li Gregni. Intorno al 1721, le suore benedettine ricevettero un’ingente somma di denaro (400 onze) grazie ad una eredità pervenuta all’anziana suora Ottavilla La Valle. Con tale somma, la badessa Angelica Cremona potè completare la chiesa e abbellirla con dei favolosi affreschi che commissionò direttamente al famoso pittore e fiammingo Guglielmo Borremans (Anversa 1670 – Palermo 1744), che in quell’anno stava per completare gli affreschi del duomo di Caltanissetta. Cuore pregiato dell’arte pittorica a Piazza Armerina, gli affreschi del Borremans nella chiesa di San Giovanni Evangelista si modellano sulle pareti e sugli elementi architettonici dell’edificio come un velo multicolore che ingombra ogni centimetro dello spazio rendendo surreale il tutto che distrae il visitatore dall’abbraccio austero delle mura esterne della chiesa, semplici e disadorne, rigide e povere. Sinuosi e arabeggianti intrecci di fiori e rami colorati con tenui colori di primavera custodiscono emblematiche scene di tema biblico ed evangelico. Nella cupola, sopra l’altare maggiore costruito dai fratelli Marino di Catania tra il 1791 ed il 1792 e recante le due splendide statue di marmo di Carrara raffiguranti la Fede (sx) e l’Innocenza (dx), v’è raffigurato il Mistero dell’Eucarestia intorno alla quale un’ascetica adorazione angelica rende vivido il “clangore” della pace ultraterrena. Muovendo lo sguardo verso il basso, si entra nel vivido della vita di Cristo con le quattro scene più rappresentative del Vangelo. La nascita ed adorazione dei pastori, il battesimo di Cristo e la Crocifissione (affreschi bicolore e forme stilizzate), ed infine l’Epifania, con l’adorazione dei Magi. Discendendo dalla cupola fino ai quattro affreschi su citati, nelle lunette e nei piloni vi sono raffigurate diverse figure femminili, simboli delle virtù. Per quanto concerne il tetto della navata e le pareti della stessa, la nota narrativa si estende alla visione apocalittica di San Giovanni e alla vita dei principali Santi Benedettini ovvero San Placido e San Bendetto. In alto, nella volta, è infatti possibile notare un San Giovanni estasiato da una magnifica visione: quella dell’Immacolata Concezione ai cui piedi v’è la luna e ammantata di sole. La donna sembra irremovibile di fronte alla feroce lotta che vede un corazzato Michele Arcangelo scagliarsi contro il terrifico drago a sette teste come ad essere sicura della vittoria del primo rispetto al secondo, grazie alla forza della fede e di Dio. Focalizzando l’attenzione sulle pareti laterali l’attenzione viene rapita da particolari scene legati a San Benedetto e San Placido. Di quest’ultimo, proprio sopra il portone principale, v’è il martirio che ha come paesaggio lo stretto di Messina. Oltre a questi affreschi, si ritrovano anche tele di altri pittori. Uno di questi è un quadro del 500’ di grande pregio e guizzante di quell’arte sofisticata del chiaroscuro. Non si conosce l’autore ma sicuramente il soggetto rappresentato ovvero il martirio di San Giovanni Evangelista che viene lentamente spogliato delle sue vesti per essere immerso nella caldaia bollente d’olio dal quale, com’è noto, usciva sempre più fresco e sano di prima. L’altro quadro, recante la data del 1767, è invece di Giuseppe Noto e raffigura San Benedetto nell’atto di guarire un fanciullo ossesso. Un crocifisso dipinto era presente tra gli affreschi della Chiesa. Anticamente rimosso e sostituito con una nicchia dove alloggia attualmente la statua di Maria Ausiliatrice, è custodito dalla Diocesi di Piazza Armerina in attesa di restauro. Da sottolineare la bellezza del coro di legno e ferro battuto che, dal fondo della chiesa, guarda l’altare. Al di dietro di quello le suore benedettine solevano partecipare alla celebrazione eucaristica mantenendo il loro voto di clausura. La chiesa e il convento negli anni seguenti all’interdetto del 1861 del governo che riscuoteva i beni della Chiesa fu affidato alle suore salesiane della regola di don Bosco. Attualmente la sede è gestita ancora dai Salesiani così come la Chiesa. Nel mese di maggio, dopo un triduo partecipato, si festeggia, il giorno 24, la festa di Maria Ausiliatrice che prevede una processione esterna dei fedeli, devotissimi e numerosi.Le foto pubblicate insieme all’articolo sono state donate al “Veltro” dalla studentessa Rosa Linda Romano di Piazza Armerina che si ringrazia. E’ possibile chiedere informazioni per la visita della chiesa e per l’apertura della stessa presso l’Oratorio salesiano in via Garibaldi, 75, Piazza Armerina.
Di seguito si presenta il programma del 24 maggio che vedrà svolgersi, per le strade della cittadina, la festa in onore di Maria Ausiliatrice.Domenica 24 Maggio
- h 10.00 Rosario e Santa Messa - lo Stendardo di M.Ausiliatrice percorrerà le vie della città per annunciare la Processione del pomeriggio
- h 18.00 Rosario e Santa Messa celebrata da Sua Ecc. Mons. Michele Pennisi
- h 19.30 Processione di M.Ausiliatrice per le vie della città Flavio Mela

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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