venerdì 20 marzo 2009

Caso Centonze. Il centro sinistra respinde la mozione del centro destra.

Il caso Centonze approda in Consiglio.
La giunta non ritira il bando in autotutela.

Il centro destra è protagonista di 6 interventi per circa un ora.
Intervengono tutti, anche Piccicuto, per la prima volta nella legislatura.
Il PD risponde con Venezia (un paio di minuti di intervento) ed il sindaco che difende il bando e respinge le accuse sulla questione morale.
Tutti gli altri consiglieri del PD ascoltano in religioso silenzio e non intervengono. Come sempre.

Si va al voto. Il centro destra è compatto con 6 voti.
Mancano Trebastoni (che si trova a Brusselles) e Filetti.
Il PD è pure compatto.
Al momento del voto si alzano in 11 tutti uniti come una corazzata per respingere la mozione dell'opposizione (sembrava di essere alla Duma di Mosca).
Undici voti a 6. La mozione non passa.
Centonze si è astenuto.
Il concorso va avanti.
Ma il centro destra dice di voler ricorrere in altre sedi.

Intanto si è insediato Incardona, che come annunciato, si è dichiarato indipendente.
Qualcuno dell'opposizione mi ha detto dice che Vitali presto lo seguirà.

Tanta serenità.

200 firme a favore del Chiello

Piazza Armerina. Sono circa 200 la firme che gli operatori della sanità hanno raccolto per migliorare la sanità ennese. Una lettera aperta che sta girando tra gli operatori critica ma allo stesso tempo costruttiva con lo scopo di migliorare lo stato dei nosocomi ennesi. “Noi pensiamo – dice la lettera aperta - che la ragioneria applicata alla programmazione e gestione della Sanità, prima che si realizzasse e venisse reso pubblico lo sfascio, sia stata quella che ha trovato nelle pieghe dei bilanci le economie per edificare gli ospedali di Piazza Armerina e Leonforte, creando strutture che affrancassero la provincia dalla sudditanza rispetto alle aree metropolitane. Non si comprende bene – dice la lettera firmata da circa 200 persone - come si possa essere propositivi per il controllo e la programmazione di una sanità che può decollare”, visto che “…il piano sanitario regionale si preannunzia penalizzante per la Provincia di Enna, perché l’obiettivo primario è quello di diminuire l’efficienza di due Ospedali come quelli di Leonforte e Piazza Armerina. Proprio i due Ospedali inaugurati nel recente progresso, attuando una politica sanitaria che, indubbiamente, ha fatto crescere l’offerta. Quando sopra esposto, certamente, non ha potuto avere continuità, o per meglio intenderci, certamente, non per incuria o colpa di chi è stato nelle condizioni di “ragionare”, cioè i Direttori Generali, compresi gli attuali, ma certamente a causa della crisi economica che ci attanaglia”. Poi la lettera fa una serie di riferimenti ai bilanci ed al modo di come gestire la sanità “La salute non ha prezzo – continua la lettera - ma il Ministero della Salute ha un bilancio. Nel momento epocale in cui ci troviamo di crisi generazionale, certamente, non è diminuendo l’efficienza di due ospedali come quelli di Leonforte e Piazza Armerina, con le immediate e conseguenti ricadute sul “rifornimento” delle strutture del territorio precedentemente menzionate e dell’indotto, che si riuscirà a venir fuori dalla crisi, ma, per come affermato da Gary Becker, Premio Nobel per l’economia nel 1992, “l’investimento migliore non è di natura finanziaria, ma conoscenze e competenze hanno maggiore valore delle economie”. Soltanto puntando - continua la lettera - su una rigida razionalizzazione delle risorse umane e tecnologiche a disposizione, a nostro avviso, la Sanità nell’Ennese potrà finalmente decollare”
Agostino Sella

Domani 21 marzo i Taverna al teatro.

Piazza Armerina. Dalla taverna dei nonni alla ribalta della musica italiana. O quasi. E’ questa in sintesi la storia dei Taverna Umberto I, una band composta da due fratelli piazzesi di nome Giuseppe e Gianfilippo Santangelo. Domani alle ore 20,30 presenteranno presso il Teatro Comunale Garibaldi il loro primo CD dal titolo "Parole dal Sud". Otto canzoni caratterizzate dal tipico meticciato siciliano in cui si mescola tradizione, sound, musica d’autore, accoglienza e generosità. La musica dei Taverna è ormai un riferimento per molti siciliani che vivono al nord. “Ascolto di Cd dei Taverna ogni mattina quando vado a lavorare e non c’è il sole – dice Filippo Novello – un professore piazzese che insegna a Milano – quando ascolto la loro musica – continua Novello – aumenta in me la voglia di tornare nella mia terra”. L’emigrazione, l’esodo ed il ritorno dei siciliani, fa parte del DNA e della storia dei Taverna. Il nome della loro Band è quello della Taverna che i loro nonni avevano in via Umberto, dove ora c’è la sede di un sindacato dei lavoratori. Si trattava del signor Peppino rientrato dall’Africa nella sua città natale dopo aver lasciato tutto, e di sua moglie. I due ricominciano da zero dopo la guerra decidendo di aprire un luogo dove le cose semplici, buone e giuste la facessero da padrona. Ma alla fine della storia, chi l’ha fatto da padrona è stata la globalizzazione imperante che ha distrutto le taverne. Gianfilippo e Giuseppe, invece, combattono ancora e cercano di tenere il valore delle tradizioni siciliane. A seguire i due ragazzi c’è il padre, Guido Santangelo. “E’ incredibile – dice – gli raccontavo da piccolo la vita dei miei genitori e loro hanno tradotto tutto in musica”. Il signor Santangelo, per adesso, è il primo finanziatore dei suoi figli. “Per questo album ho speso un bel pò di moneta – ma credo che ne valga la pena per rendere omaggio alla storia ed alle tradizioni”. Le tradizioni di famiglia, a per i Santangelo sono di casa. Intanto domani, al teatro Garibaldi, con ingresso gratuito, dove si prevede il tutto esaurito.
Agostino Sella

Ritorno la fiera del zootecnica della Bellia.

Piazza Armerina. Riapre la fiera zootecnica più antica della Sicilia. Giorno 29 Marzo 2009, infatti, ultima domenica del mese, presso l’area ex Siace, dopo la sua chiusura avvenuta nell’Ottobre del 2007, riapre la storica “Fiera di Piazza”. Soddisfazione è stata espressa da Vice Sindaco della città dei mosaici, Teodoro Ribilotta, assessore alle attività produttive e all’ambiente: “Da oggi inizia un nuovo percorso per la nostra città – dice Ribilotta - a pochi mesi dall’insediamento del sindaco Nigrelli il programma elettorale sta diventando realtà. In questo caso si tratta di un obiettivo strategico, un evento che rappresenta un vero e proprio punto di partenza per la rinascita di Piazza Armerina. Nei prossimi mesi infatti nell’area ex Siace sorgeranno delle strutture e dei servizi innovativi che permetteranno alla nostra Città di fare un salto di qualità in campo economico, sociale, culturale, ricreativo e turistico. Tutto ciò sarà possibile grazie al Protocollo d’Intesa siglato ad Ottobre tra il Comune di Piazza Armerina e l’Azienda Regionale Foreste Demaniali, finalizzato alla fruizione da parte della collettività dell’area ex Siace all’interno della riserva naturale orientata Rossomanno-Grottascura-Bellia. Sono particolarmente soddisfatto - continua Ribilotta - per quanto riguarda il tema della tutela e del monitoraggio degli animali, in ottemperanza a quanto prescritto dall’A.S.L. 4 di Enna. Infatti per la prima volta nella storia della Fiera zootecnica la provenienza degli animali sarà rigorosamente tracciata e tracciabile, a differenza di quanto accadeva in passato, con vantaggi evidenti sotto il profilo sanitario. Inoltre sono state realizzate delle strutture che garantiranno agli animali una sistemazione rispettosa del loro benessere sotto tutti i punti di vista. “Vorrei – conclude il vice sindaco- ringraziare la dirigente dell’ufficio attività produttive, dott.ssa Concetta Ciancio, il direttore della fiera, dott. Gioacchino Giunta e lo staff che ha collaborato con me in questi mesi di intenso lavoro, composto dal geom. Teodoro Ribilotta e da Cristina Marina Bellanti, Salvatrice Nicotra, Maria Teresa Leonardi, Rosario D’Agata. “Infine vorrei anticipare che per il giorno della riapertura della “Fiera di Piazza” stiamo predisponendo una serie di sorprese, volte ad intrattenere e rallegrare il pubblico.”
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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