mercoledì 27 febbraio 2008
Il dramma di Massimo e Gaetana. Una famiglia che comunque riceve aiuti.
Piazza Armerina. “Ci hanno sfrattato, abbiamo due figlie e siamo disoccupati. Se non ci danno subito un lavoro occuperemo il consiglio comunale”. Gaetana Parlacino e Massimo Sarda sono il simbolo della Sicilia ferma al palo. Quella Sicilia che vive di sussidi che non lavora, che forse, è “disoccupata” per professione. Hanno due figli di 4 e 5 anni ed un reddito che di 4 mila euro all’anno. Hanno ricevuto un ordinanza di sfratto, il padrone di casa pare non li voglia più. Entro il 10 devono lasciare la casa in cui stanno in affitto ma non sanno dove andare ad abitare. “Ci hanno sfrattato – dice lui – sono disperato, nessuno mi fa credito ed ho due figli da sfamare”. Massimo Sarda, 36 anni, sta frequentando il corso per prendere la terza media serale. Guadagna 670 euro al mese per sei mesi all’anno con i lavori socialmente utili che fa con il comune. Per il resto del tempo è a spasso. “Quasi tutti i soldi che guadagno mi servono per pagare l’affitto. Nessuno mi vuol fare lavorare, dicono che a 36 anni sono già vecchio. Mi propongono di lavorare al mercato con 10 euro al giorno, ma io con due figli non me lo posso permettere. Vorrei andare fuori, ma non ho neanche i soldi per emigrare”. La famiglia Sarda, però nonostante i lamenti, da tempo riceve aiuti sia pubblici, che “privati”. “Fino al 31 dicembre 2007 hanno usufruito di un progetto e poi sono sempre stati oggetto della nostra attenzione con vari sussidi – dice l’assessore Gagliano - anche perché hanno due figli piccoli a cui teniamo molto”. Anche il Vescovo li ha già aiutati con contributi diretti. Alcuni cittadini, poi settimanalmente, hanno fatto sentire la loro solidarietà. “Insomma – dice qualcuno che li conosce bene - forse i coniugi Sarda dovrebbero darsi più da fare per cercare di trovare lavoro, piuttosto che pensare ad occupare la sala consiliare”. La coppia parla anche dei due piccoli figli. “L’assistente sociale – dice la moglie Gaetana Parlascino di 33 anni – ci vuole portare via i figli per darli ad una comunità, ma io questo non lo permetterò mai. Per questo voglio trovare subito un lavoro ed una casa. Altrimenti dormirò nella sala del consiglio comunale così almeno faranno qualcosa per noi”. Sarda è anche un ex detenuto. “Mi hanno messo in galera per una lite familiare, ma non ho nessun vizio, né bevo e neanche fumo, sono un bravo ragazzo”.
Agostino Sella
Agostino Sella
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Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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