domenica 13 settembre 2015

Grecia, 28 migranti morti in naufragio. Ministro tedesco: "Fallimento Ue". Renzi: "Agire da Europa"

BERLINO - La notizia irrompe nel pomeriggio domenicale: 28 migranti sarebbero morti in un naufragio avvenuto in acque greche.

La Germania denuncia il "fallimento completo" dell'Ue nel proteggere le sue frontiere esterne, alla luce degli immensi flussi di migranti degli ultimi giorni. "Misure efficaci sono necessarie per fermare questo flusso", ha dichiarato il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt della Cdu, "questo include l'aiuto per i Paesi dove i rifugiati stanno fuggendo e un controllo efficace delle nostre frontiere che non funziona più visto il completo fallimento dell'Ue nel proteggere i suoi confini". Dobrindt fa parte della Csu, l'alleato bavarese e conservatore della Cdu. Il ministro ha anche avvertito che la Germania ha raggiunto "il limite della sua capienza".

Ribadisce la necessità di affrontare concretamente l'emergenza a livello comunitario il premier Matteo Renzi, che nella consueta eNews scrive: "Quello che sta accadendo in altri Paesi europei dimostra che siamo davanti a un problema serio, che durerà anni e che l'intera comunità europea deve affrontare. Ci siamo stancati dei minuti di silenzio di Bruxelles quando affonda un barcone o muoiono tanti bambini sulle spiagge, nelle stive, dentro i camion. Non basta commuoversi, è tempo di muoversi". "Abbiamo sempre sostenuto che sul tema dell'Immigrazione l'Europa si gioca la faccia. E che occorre una risposta unita - prosegue il presidente del Consiglio -. Adesso che il clima sembra cambiato, adesso che autorevoli leader hanno preso posizioni che finalmente possiamo condividere, adesso che l'Italia ha tracciato la linea, non ci accontentiamo di aver avuto ragione in passato". Renzi si rivolge anche all'opinione pubblica italiana, invitandola a diffidare dei "professionisti dei toni apocalittici che affollano i nostri talk show": "Il numero delle donne e degli uomini che raggiungono le nostre coste - scrive il premier - è più o meno lo stesso, identico, dello scorso anno. Non c'è invasione, dunque".

Dichiarazioni che arrivano dopo che oltre 12mila migranti e profughi sono giunti nella sola giornata di ieri a Monaco di Baviera, dove la situazione in fatto di accoglienza comincia a farsi critica. Le autorità hanno fatto appello agli altri Laender affinché aprano le porte a più migranti. "Non sappiamo più come fare con i profughi", ha detto il sindaco Dieter Reiter. Che in alcune dichiarazioni rese alla tv Zdf ha aggiunto: ogni due ore arrivano alla stazione della città bavarese fino a 500 profughi sui treni. "Monaco e la Baviera non possono far fronte da sole a questa sfida enorme", ha affermato da parte sua un portavoce del governo locale. La Germania, Paese in testa ai desideri dei migranti sulla 'rotta balcanica', è lo stato europeo che finora ha accolto il maggior numero di migranti, e si prevede che entro la fine dell'anno gli arrivi saranno 450mila. Il governo di Angela Merkel ha peraltro fatto sapere che la Germania sarebbe in grado di accoglierne fino a 800mila all'anno. Una prospettiva che fa crescere le voci di dissenso nella Csu. Il vicepresidente del partito bavarese, Hans-Peter Friedrich, ha definito la decisione della Cancelliera di aprire le porte ai rifugiati siriani "un errore politico senza precedenti" che avrà "conseguenze catastrofiche".

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Nelle ultime 24 ore in Ungheria sono entrati oltre 4mila migranti e profughi dalla Serbia, nuovo record di arrivi per una sola giornata. Ne danno notizia i media a Belgrado, aggiungendo che nei centri di raccolta alla frontiera si allestiscono in continuazione nuovi posti letto per i profughi. Più di 3mila rifugiati, poi, sono entrati da ieri in Serbia, dal confine meridionale vicino alla cittadina di Presevo dove è stato installato un accampamento con tende per dare i primi aiuti ai migranti, dove ora si trovano 1.500 persone. Le autorità serbe si aspettano che oggi arriveranno altre migliaia di persone. E la Romania annuncia che domani a Bruxelles si opporrà alle quote obbligatorie nel Consiglio dei ministri dell'Interno della Ue.




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Inviato da iPhone di Agostino Sella 

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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