Nelle prossime ore maggiori informazioni grazie al servizio di Guglielmo Bongiovanni.
mercoledì 12 agosto 2009
Alex Treno arrestato per spaccio di droga. Per altri 6 giovani misure cautelari.
Alex Treno (nella foto) è stato arrestato. La polizia diretta dagli uomini di Giancarlo Consoli lo ha trovato nella propria abitazione in possesso di 22 grammi di droga varia. La polizia ha anche emanato 6 ordini di misura cautelare nei confronti di altri 6 giovani, figli di noti professionisti, che saranno costretti a presentarsi in commissariato per la firma.
I posti riservati al convento di Pino Daniele.
Ciao Agostì
in allegato ci sono scritte due parole sulla triste questione dei posti riservati in prima fila al concerto di ieri.
Il file è firmato da diverse persone, non è solo una mia iniziativa.
ciao ciao e a presto!
in allegato ci sono scritte due parole sulla triste questione dei posti riservati in prima fila al concerto di ieri.
Il file è firmato da diverse persone, non è solo una mia iniziativa.
ciao ciao e a presto!
Riccardo Lionti
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Ieri sera, fra le 20 e le 21, si è consumato un episodio poco piacevole che non fa onore ad alcuni nostri concittadini in un contesto di grande festa e divertimento quale è stato lo splendido concerto di Pino Daniele allo stadio Sant’Ippolito di Piazza.
Ma veniamo ai fatti. Alle 20.00 si apre il cancello e le decine di persone che si erano accalcate davanti ad esso affluiscono velocemente verso le poltrone. Inizia subito la gara per chi si deve sedere in prima fila, in un clima sempre di festa e di scherzo. Arrivati all’agognata meta (c’era gente che era lì dalle 18.00) ci accorgiamo, con un po’ di delusione, che la prima fila era totalmente riservata, e allora, con un po’ di rassegnazione e pensando a posti riservati a disabili o forze dell’ordine, ci accomodiamo nelle file immediatamente successive.
Invece attorno alle 21 vediamo arrivare gli occupanti della prima fila e con sgomento notiamo che sono dei semplici cittadini, parenti probabilmente di qualche amministratore. Qualcuno comincia giustamente ad innervosirsi, ma la gioia per l’avvenimento che si sta per compiere è troppo grande e così anche la rabbia si diluisce e lascia spazio all’indifferenza.
Però reputiamo corretto non far passare inosservato questo semplice episodio, che nella sua semplicità è paradigma di un modo di pensare molto gretto, chiuso nella sua meschinità, non rispettoso di persone che han fatto una lunga fila pagando il proprio biglietto.
Ancora più triste è stato vedere, fra i “prescelti”, alcuni bambini. Come hanno fatto i loro genitori a coinvolgerli? Cosa hanno detto loro? Come hanno giustificato un simile comportamento? Una persona normalmente dotata di senso di comunità non si permetterebbe mai di assumere tali atteggiamenti, educando i propri figli alla “scorciatoia” e, peggio ancora, al classismo.
Non vogliamo fare della finta retorica buonista, ma essere cittadini di una capitale della Cultura quale Piazza ambisce ad essere, significa anche superare simili atteggiamenti nepotistici, a favore invece di una sana e compiuta emancipazione da parte di tutte le classi sociali, quelle medio-basse, ma anche quelle che fanno riferimento alla cosiddetta classe dirigente. In questa ottica sarebbe bello se i protagonisti di questo spiacevole episodio chiedessero pubblicamente scusa, dalle pagine di questo stesso blog, facendo un atto sicuramente onorevole, in grado di cancellare un neo ad una serata di certo stupenda.
Mario Conti
Riccardo Lionti
Paolo Bonfiglio
Verena Vincifori
Paolo Stimolo
Erica Galati
Claudia Nisi
Salvatore Montemagno
Ma veniamo ai fatti. Alle 20.00 si apre il cancello e le decine di persone che si erano accalcate davanti ad esso affluiscono velocemente verso le poltrone. Inizia subito la gara per chi si deve sedere in prima fila, in un clima sempre di festa e di scherzo. Arrivati all’agognata meta (c’era gente che era lì dalle 18.00) ci accorgiamo, con un po’ di delusione, che la prima fila era totalmente riservata, e allora, con un po’ di rassegnazione e pensando a posti riservati a disabili o forze dell’ordine, ci accomodiamo nelle file immediatamente successive.
Invece attorno alle 21 vediamo arrivare gli occupanti della prima fila e con sgomento notiamo che sono dei semplici cittadini, parenti probabilmente di qualche amministratore. Qualcuno comincia giustamente ad innervosirsi, ma la gioia per l’avvenimento che si sta per compiere è troppo grande e così anche la rabbia si diluisce e lascia spazio all’indifferenza.
Però reputiamo corretto non far passare inosservato questo semplice episodio, che nella sua semplicità è paradigma di un modo di pensare molto gretto, chiuso nella sua meschinità, non rispettoso di persone che han fatto una lunga fila pagando il proprio biglietto.
Ancora più triste è stato vedere, fra i “prescelti”, alcuni bambini. Come hanno fatto i loro genitori a coinvolgerli? Cosa hanno detto loro? Come hanno giustificato un simile comportamento? Una persona normalmente dotata di senso di comunità non si permetterebbe mai di assumere tali atteggiamenti, educando i propri figli alla “scorciatoia” e, peggio ancora, al classismo.
Non vogliamo fare della finta retorica buonista, ma essere cittadini di una capitale della Cultura quale Piazza ambisce ad essere, significa anche superare simili atteggiamenti nepotistici, a favore invece di una sana e compiuta emancipazione da parte di tutte le classi sociali, quelle medio-basse, ma anche quelle che fanno riferimento alla cosiddetta classe dirigente. In questa ottica sarebbe bello se i protagonisti di questo spiacevole episodio chiedessero pubblicamente scusa, dalle pagine di questo stesso blog, facendo un atto sicuramente onorevole, in grado di cancellare un neo ad una serata di certo stupenda.
Mario Conti
Riccardo Lionti
Paolo Bonfiglio
Verena Vincifori
Paolo Stimolo
Erica Galati
Claudia Nisi
Salvatore Montemagno
Il vescovo Michele Pennisi "La sentenza del TAR è vergognosa"
di GIACOMO GALEAZZI. Vaticanista de La Stampa
Vescovo Michele Pennisi, commissario Cei per l’Educazione cattolica, la scuola e l’università, ora esistono “prof” di serie A e di serie B?
«E’ vero che le sentenze non si commentano, però stavolta il giudizio non può che essere assolutamente negativo. La sentenza del Tar del Lazio è vergognosa, gravissima. La religione è una materia come le altre. Chi la insegna ha sostenuto un esame di Stato, è entrato in ruolo superando prove, ha titoli abilitanti e documentate competenze e preparazione. Io ho insegnato 15 anni nella scuola pubblica e posso testimoniare che, grazie alla conoscenza anche umana degli studenti, quelli di religione sono i professori che riescono meglio a giudicare e mediare nelle situazioni. E’ una vergogna che ora siano discriminati per sentenza da quanti non conoscono il sistema dell’istruzione e non sono mai stati in una scuola».
Gli studenti saranno incentivati a disertare religione?
«Sì e ciò è assurdo. Si crea una condizione paradossale. All’allievo che fa collezione di francobolli (materia opzionale) vengono riconosciuti crediti scolastici, mentre non ottiene nulla l’altro che frequenta religione malgrado il suo processo formativo entri nella didattica in collaborazione con i vari professori. Così si dà ai ragazzi un messaggio negativo, diseducativo, contrario alla formazione integrale dello studente. I ragazzi che scelgono religione hanno diritto di essere poi giudicati in questa materia».
E adesso?
«Appena noi vescovi ci riuniremo a settembre per la commissione episcopale dell’Educazione e della Scuola. Analizzeremo in maniera approfondita il problema e poi certamente da parte della Cei ci sarà una netta presa di posizione. Non possiamo restare in silenzio di fronte a questa assurdità. Ho partecipato a tanti scrutini e so personalmente quanto gli insegnanti di religione siano una figura importante e apprezzata sia dai colleghi sia dagli studenti. Conoscendo gli alunni anche al di là della materia, i professori di religione sono preziosi per dare un giudizio ponderato sulla persona. Non si capisce proprio perché gli alunni non debbano essere valutati per la loro partecipazione a lezioni che fanno parte integrante del ciclo formativo. C’è da restare allibiti nel vedere ingiustamente e scorrettamente penalizzati i sei milioni di studenti che hanno scelto l’insegnamento della religione, tanto più che è il ministero a definire i programmi di lezioni tenute da docenti di ruolo e in orario scolastico».
Mario Romano è stato trovato impiccato vicino la campagna di suo fratello.
Piazza Armerina. Lo hanno trovato impiccato ad un albero di ulivo alle 13,45 di ieri. Mario Romano, è morto così. Suicida dopo essere scomparso da casa il 9 luglio scorso. A trovarlo gli uomini della polizia di stato di stato guidati da Giancarlo Consoli. Subito sul posto è intervenuta anche la squadra della polizia municipale diretta da Pietro Viola e Giovanni Velardita. La prima a vedere il corpo è stata della campagna in cui Romano è stato trovato ritrovato. Un appezzamento di terreno attiguo a quello del fratello Egidio, a poche centinaia di metri dal santuario di Piazza Vecchia. L’albero di ulivo dove Romano è stato trovato impiccato si trova dietro una piccola edicola votiva dedicata a Maria Santissima delle Vittorie, icona alla quale il 56enne suicida era molto devoto. Una devozione, quella di Romano, che si estendeva anche a Padre Pio di Pietralcina. I parenti sul posto ieri pomeriggio erano sconvolti. Nessuno ha parlato della vicenda. Romano era scomparso circa un mese fa, lo scorso 9 luglio. Verso le otto di mattina era uscito da casa per andare a comprare un pacco di sigarette. indossava un paio di pantaloni ed una canottiera. Dal suo garage aveva anche portato via una corda. Proprio quella corda con cui poi ha costruito il cappio del suicidio. Pare che si sia ucciso qualche ora dopo la sua scomparsa. Infatti, ieri indossava ancora i vestiti con cui è uscito da casa quella mattina il 9 luglio. Gli investigatori hanno trovato sul posto un pacco di sigarette. Le sigarette che aveva portato con se via da casa. Dal pacchetto ne mancavano solamente tre. Un indizio che potrebbe significare che il suicidio di Mario Romano sia avvenuto poche ore dopo la sua scomparsa. Verso le 19 di ieri sera è arrivato sul posto da Scordia anche il medico legale, la dottoressa Belich. “La morte del Romano – ha detto il medico legale – risale presumibilmente al tempo della scomparsa. Il suo corpo è in stato di decomposizione”. Ieri sera la salma del Romano è stata portata nella camera mortuaria del cimitero piazzese di contrada Bellia. Presto si celebreranno i funerali. Dopo le indagini e le dovute analisi sarà possibile ricostruire la data esatta del decesso. Mario Romano 56 anni lascia la moglie Silvana Conti e 4 figli, Simone, Flaviano, Dennis e e Federica. Era sposato da 31 anni. Nei giorni della scomparsa nella sua abitazione erano in corso dei lavori per il rifacimento di un solaio pericolante. Mario Romano aveva paura di non poter pagare le spese e spesso soffriva di depressione. Dopo la scomparsa i familiari hanno subito avvertito le forze dell’ordine. Per almeno una decina di giorni un centinaio di uomini sono stati impegnati alla sua ricerca. Carabinieri, polizia, vigili del fuoco, volontari e comuni cittadini hanno perlustrato il territorio attorno alla città dei mosaici. Persino le unità cinofile sono state alla ricerca di Romano con cani specializzati nella ricerca di persone. Il suicida per l’ultima volta era stato visto proprio nei pressi di contrada Indirizzo, vicino le vasche di depurazione proprio la mattina del 9 luglio. Rimane un mistero come nessuno si sia accorto del corpo appeso ad un albero che si trovava proprio vicino la campagna del fratello. Peraltro, proprio quella zona, è stata sotto l’attenzione di tutti coloro i quali hanno cercato lo scomparso.
Agostino Sella
Agostino Sella
I Cobas di Bascetta lanciano la proposta di un comitato di salute pubblica in difesa del Chiello di Piazza Armerina
"Il sottoscritto Bascetta Luigi, coordinatore provinciale dell'O.S. COBAS, in relazione alle mortificanti ristrutturazioni e alle limitazioni gestionali subite dalla struttura ospedaliera "M. Chiello" di Piazza Armerina, lancia un appello a tutte le forze sociali, ai partiti, alle istituzioni, alla Chiesa, al Sindaco, all'amministrazione e ai consiglieri di buona volontà per potere fare fronte, tramite la costituzione di un comitato di cittadino "arrabbiato" e non "da passerella", alle vergognose decisioni che ci vengono da un assessorato regionale che di umano e di sensato penso abbia ben poco...quante cose si sacrificano sull'altare degli interessi della sanità privata e degli interessi personali velati da speculazioni lobbiste!...ma con il nostro ospedale non ci riusciranno se noi programmiamo una vera e propria offensiva sociale e popolare, come nella migliore tradizione civile italiana....nei momenti difficili si vede e si tasta la consistenza dello spirito di solidarietà della società, e questo è proprio uno di quelli...dobbiamo reagire, non possiamo permettere che un "ragioniere" e non "ragionevole"assessore si permetta, con l'avallo di un presidente della Regione che sta tradendo, ad uno ad uno, tutti gli impegni presi in termini di assistenza e di spirito meridionalista, di chiudere o di "ridimensionare" al lumicino una struttura che è invidiata dai tanti potentati ( diconsi e leggasi baroni") della sanità siciliana...si vuole "uccidere" il Chiello per colpire la sanità ennese già di per sè perniciosamente defedata e indebolita dai tanti colpi di mano operati sulle guardie mediche e sulla sanità pubblica con la scusa miserabile e poco credibile del "RISPARMIO"....Per questo è ora venuto il momento di dire basta! con tutte le nostre forze di cittadini e di persone per bene che utilizzeranno le civilissime e democraticissime armi della partecipazione popolare e del coinvolgimento istituzionale per "picchettare" il nostro preziosissimo ospedale che deve essere considerato la nostra "linea del Piave" oltre la quale non si può e non si deve indietreggiare...per questo da domani dalle ore 07.30 alle ore 21.00, instancabilmente e inderogabilmente, la mia autovettura, fermo restando gli impegni imprescindibili di lavoro, sarà a disposizione della cittadinanza per "gridare" tutta la rabbia che abbiamo noi persone per bene e per annunciare a tutta la gente nostra che giorno 17 agosto alle ore 16.00 in piazza Garibaldi si terrà un'assemblea cittadina per formare un vero e proprio "comitato di salute pubblica" di persone decise a dire basta a questo ulteriore sorpruso!"
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Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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