sabato 9 gennaio 2010

Il settimanale “Settegiorni” arriva in edicola

A quattro anni dalla sua nascita, il settimanale cattolico “Settegiorni dagli Erei al Golfo” arriva in edicola. Con il numero del 10 gennaio 2010 infatti il giornale è disponibile in 60 edicole del territorio della diocesi di Piazza Armerina, che è costituita da 12 Comuni delle province di Enna e Caltanissetta: Aidone, Barrafranca, Butera, Enna, Gela, Mazzarino, Niscemi, Piazza Armerina, Pietraperzia, Riesi, Valguarnera e Villarosa.
Il prestigioso traguardo è stato realizzato con uno sforzo economico non indifferente e risponde alla richiesta di tanti di una maggiore visibilità e capillarità. Accanto a questa forma di diffusione esiste anche quella dell’abbonamento, anche se una delle motivazioni che hanno provocato la decisione di uscire in edicola è dovuta ai ritardi con i quali spesso Poste Italiane recapita il giornale.
Fin dalla sua nascita il Settegiorni è stato accolto con simpatia non soltanto nel mondo ecclesiale, guadagnandosi una certa fiducia anche al di fuori della comunità cristiana per il suo equilibrio e indipendenza di giudizio. Lo slogan che ispira la linea editoriale, fatto proprio dalla redazione, composta di volontari, recita: “raccontare la chiesa al mondo e il mondo alla chiesa”. Il dichiarato punto di vista cattolico dice chiaramente e senza equivoci l’orizzonte da cui Settegiorni osserva la realtà.
Ci si augura ovviamente che questo ambizioso progetto, in un panorama informativo locale piuttosto povero, venga premiato e accolto con simpatia dai lettori.

Dedicato ai nostri amministratori.... ARAI...

Sono un piazzese furestero, ti volevo fare questa segnalazione, vedi se ti piace. Non si potrebbe fare anche a Chiazza? Ciao!
Saluti Francesco Volturo

Oggi e domani "Speciale Katia Ricciarelli" su TVR XENON

Il laboratorio civico piazzese. “Vogliamo che la pietra del muro di Piano Duilio rimanga a faccia vista”.

Piazza Armerina. “Vogliamo che la pietra del muro di Piano Duilio rimanga a faccia vista”. Il “laboratorio civico piazzese” alza la voce e chiede con forza all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, di mantenere la pietra a faccia vista scoperta nel muro di piano Duilio prospiciente su via Mons. Sturzo. Dice il comitato del quale fanno Lparte una sessantina di iscritti “Siamo stati sollecitati da decine di cittadini ad intervenire presso il sindaco per scongiurare l’intonaco di quel muro. I lavori hanno portato alla luce una pietra che può essere benissimo recuperata. Diciamo anche – continua la nota – che non è vero che quella pietra non può essere ripresa come dice il sindaco Nigrelli. I tecnici del nostro laboratorio civico dicono che quella pietra si può recuperare e che è possibile pulirla e lasciarla a faccia vista”. Il progetto di rifacimento di Piano Duilio rientra nel più ampio progetto intitolato “Il gioco della storia” e finanziato dalla regione siciliana”. Il laboratorio civico, che è attivo da diversi mesi e a cui aderiscono tra gli altri, Totò Murella, Carmela Salvaggio, Angela L’episcopo, Michele Billeci, Osvaldo Mondello, Pino Arena, l’architetto Andrea Ferlita, Teresa Piccicuto, si è anche occupato di temi che riguardano l’ambiente, come ad esempio, la ripresa della miniera di Pasquasia. Dicono ancora “Abbiamo visto che è già tutto predisposto per il successivo intonaco del muro. Ci auguriamo che l’amministrazione faccia un passo indietro e non nasconda un muro che testimonia la bellezza della nostra città. Nasconderlo significa non avere cura delle cose belle”. Secondo alcune foto storiche, già dall’inizio del secolo scorso, il muro risultava essere intonacato con uno strato di intonaco, per la verità, di scarso valore. I recenti lavori hanno portato alla luce la pietra sottostante, tipica pietra locale, che la direzione dei lavori affidata all’ufficio tecnico piazzese, ha deciso di fare intonacare. Nonostante le proteste dei cittadini e del laboratorio civico piazzese, si sta però procedendo ai lavori per la fase di reintonaco tanto è vero che nella facciata è già stato passato uno strato di prodotto per la preparazione al successivo intonaco.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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