sabato 15 marzo 2014

"Conoscere Berlusconi mi ha rovinato la vita"

CIVITAVECCHIA — «Sono stata una stupida, non dovevo fidarmi ». Non pensava di finire così, Federica Gagliardi. Lei che parlava un giorno sì e l'altro pure con il presidente del Consiglio quando a Palazzo Chigi c'era Berlusconi, che bazzicava ministri e imprenditori, ristoranti di lusso e suite da sogno, mai avrebbe immaginato di trascorrere anche una sola notte in una prigione di periferia. Proprio lei che da quando nel 2010 il Cavaliere la volle con sé sull'aereo di Stato diretto in Canada per il G8, non aveva più smesso di volare: feste, locali notturni, viaggi ai quattro angoli del mondo. Miami, Ibiza, Saint Tropez... E ora che l'accusano di trafficare droga per conto della camorra, «mi faranno pagare anche quello, non mi giudicheranno per ciò che ho fatto, ma perché sono amica di politici e potenti». Pantaloni a quadretti e scarpe da ginnastica, della mangiatrice di uomini in tacchi a spillo immortalata su Facebook non ha più nulla. Né gli occhi bistrati né la spavalderia. Ora la "dama bianca" che, dicevano, «alzava il telefono e chiamava direttamente il Cavaliere, tutti sapevano che aveva il suo numero privato» è una giovane donna che spunta nella stanza colloqui del carcere di Civitavecchia come un naufrago all'ultima scialuppa. Abile recita o autentico terrore? Di fronte ha Patrizia Lanzalaco, collaboratrice del garante regionale dei detenuti. «Sono stata una stupida», racconta, «non riesco a credere che stia capitando a me». Come una che ha puntato in alto e ha perso tutto, Federica è consapevole: «Sono laureata in legge, mi contestano un reato gravissimo, so bene che cosa rischio», dice con freddezza. I giornali e i tg l'hanno spaventata a morte: «Quanti pregiudizi su di me, quante distorsioni... Sono gli stessi pregiudizi e le stesse distorsioni che hanno condizionato tutta la mia vita. È chiaro cosa accadrà, no? Io sono considerata l'amica di Berlusconi: non verrò processata per quel che ho fatto o non ho fatto, ma perché ho conosciuto uomini potenti». Una colpa che, dice, adesso deve espiare. «In passato ho commesso degli errori, ho tenuto comportamenti moralmente sbagliati e siccome sono credente penso che non tutto venga per caso. Forse quello che mi sta succedendo è la punizione per ciò che ho fatto». Piange Federica, non riesce a ricacciare indietro le lacrime. «Povera mamma, non avrei mai voluto darle questo dolore». Ma non poteva pensarci prima? Prima di finire in una storia che puzza di mafia e narcotraffico, prima di farsi beccare all'aeroporto di Fiumicino con 24 chili di coca in valigia? Ha una sua versione, la "dama bianca", una ricostruzione da spy story: «Ero andata in Sudamerica per accompagnare un uomo di affari in viaggio di lavoro. Lì, a Caracas, sono stata ospite di ambienti governativi, di alti funzionari dello Stato. A un certo punto, prima di lasciare l'albergo, mi è stato detto che avrei dovuto portare dei documenti. E io mi sono fidata. Solo quando a Fiumicino mi hanno controllato il trolley e ho visto che molti dei miei effetti personali erano spariti, ho capito che l'avevano manomesso». Ma come c'era capitata, lei, in quello strano giro? «Quando all'inizio del 2013 il mio incarico in Regione Lazio è finito», ricorda Federica tormentandosi le mani, «non ho più trovato lavoro, nessuna proposta, solo un sacco di problemi perché tutti pensavano fossi una con chissà quali privilegi. Ma io Berlusconi l'ho conosciuto dopo che la governatrice Polverini mi aveva assunto e prima avevo lavorato anche con la giunta Veltroni». È la storia di tante: illudersi che l'ex premier avrebbe cambiato la loro vita. Un sogno finito dietro le sbarre.


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"Ricominciamo da Isabella" incontra "DonneInsieme" e il "Centro Italiano Femminile"

 
 
 

Domenica 16 marzo, alle ore 16.30 presso i locali del DAS, in via Garibaldi, la dottoressa Angela Strazzanti, presidente della Associazione "Ricominciamo da Isabella" terrà un incontro di informazione e prevenzione sul tumore al seno.
Saranno presenti le socie della Associazione DonneInsieme "Sandra Crescimanno" e del CIF (Centro Italiano Femmminile).
 
"Abbiamo pensato a questo incontro perché crediamo che sia importante per noi donne sapere come effettuare una corretta prevenzione, considerando tutti i fattori che vanno attenzionati, dalla alimentazione alla familiarità e tutti gli altri fattori di rischio.
È importante conoscere il modo corretto di avvicinarsi a una problematica che ogni donna  per timore tende a sottovalutare, mentre la prevenzione è l'unico modo per sconfiggere e scongiurare questo male insidioso, che può colpire silenziosamente le donne a tutte le età."

L'incontro è aperto a quanti sono interessati alla tematica.



News dal mondo del basket piazzese

L’A.S. dil. Grottacalda è ancora impegnata nella fase orologio del campionato siciliano di serie D regionale maschile. Dopo essersi classificata quarta nella prima fase del campionato, ha iniziato la fase ad orologio, in cui diventa quasi impossibile raggiungere il secondo posto che garantiva l’accesso ai play off. Coach Barravecchia dichiara: “L’obiettivo di inizio anno era piazzarsi tra le prime quattro ed in questo la squadra è riuscita. Certo se avessimo fatto 4 punti e arrivare anche secondi ci avrebbe consentito di continuare a crederci nella fase successiva. Purtroppo come in tutte le cose, chi sbaglia paga, e noi di errori ne abbiamo commessi tanti”.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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